Pubblicità
Pubblicità
Questa pagina contiene link di affiliazione. Quando acquisti tramite i link forniti, potremmo guadagnare una commissione.
FreytesGetty Images

Chi è Juan Pablo Freytes, probabile acquisto del Bologna che ha stregato Materazzi: aggressività e svarioni, un difensore a due facce

Pubblicità

Juan Pablo Freytes dovrebbe essere il primo rinforzo del mercato di gennaio per il Bologna. E se qualcuno non lo ha mai sentito nominare, non si preoccupi: si tratterebbe della sua prima volta assoluta lontano dal Sudamerica.

Freytes è argentino ma gioca nel Fluminense, formazione brasiliana che in estate è arrivata in semifinale al Mondiale per Club. E nella sua fin qui unica stagione in Brasile si è messo in luce, tanto da meritarsi le attenzioni dell'Europa e della Serie A, sotto forma di un interesse concreto del Bologna sfociato in una trattativa vera e propria.

Il tutto è stato svelato dal Corriere dello Sport, secondo cui l'intesa col calciatore è già stata trovata ma manca quella tra i due club. Il Flu ha rifiutato un'offerta da 5 milioni di euro, una nuova proposta da 8 milioni dovrebbe arrivare a breve: insomma, ci siamo quasi.

Ma chi è Freytes? Chi si prepara ad entrare nel gruppo guidato da Vincenzo Italiano per la seconda parte della stagione? Tutto sul centrale argentino che il Bologna spera di portare presto in Emilia.

  • LA CARRIERA DI FREYTES

    Freytes compirà 26 anni a gennaio. In pratica, è nel bel mezzo della carriera da professionista. Ha iniziato nel Newell's Old Boys, la squadra tifata da Leo Messi e in cui all'inizio degli anni novanta giocò pure Diego Maradona, ed è mancino come loro. Ma gli accostamenti finiscono sostanzialmente qui.

    Nel NOB di Rosario, l'argentino è cresciuto passando dalle giovanili alla prima squadra ma non è riuscito a imporsi. Dal 2021 al 2024 è stato così costretto a una sorta di viaggio della speranza lungo il Sudamerica: è stato all'Independiente Rivadavia in prestito, quindi ha accettato la chiamata dei cileni dell'Union La Calera e infine dei peruviani dell'Alianza Lima.

    Proprio qui, a Lima, Freytes ha impresso una prima svolta al proprio percorso. Ha collezionato una quarantina di presenze da titolare tra tutte le competizioni, alzando il livello delle proprie prestazioni difensive e segnando pure 4 reti. E alla fine si è guadagnato le attenzioni del Fluminense, che a gennaio ha speso circa 3 milioni di euro per il 65% del suo cartellino.

    A Rio de Janeiro, l'argentino ha fatto coppia con il totem Thiago Silva. Da lui ha imparato, è stato spesso sgridato e corretto. Ma ha giocato praticamente sempre: 62 presenze tra tutte le competizioni.

  • Pubblicità
  • Freytes FluminenseGetty Images

    CARATTERISTICHE E PREGI

    Freytes è un centrale difensivo di piede mancino. Può giocare sia sul centro-sinistra di una difesa a quattro che da terzo - sempre sul centro-sinistra - di una difesa a tre: ruolo quest'ultimo che ha ricoperto durante lo strepitoso percorso al Mondiale per Club, che ha visto il Fluminense arrendersi al Chelsea a un passo dalla finalissima.

    Si parla di un giocatore aggressivo, estremamente grintoso, che per questo motivo piace al tifoso. È alto, ma non un gigante: un metro e 82 centimetri. Nel gioco aereo, comunque, si fa valere eccome: secondo i dati di Sofascore, nel Brasileirão 2025 ha chiuso al primo posto nella classifica dei duelli aerei vinti dai giocatori del Fluminense (50).

    A risaltare nel suo caso è però un'altra caratteristica: un piede sinistro particolarmente educato. Sia nel passaggio corto che nel lancio lungo. Anche in questo caso, nessuno nella rosa del Fluminense ha fatto meglio di lui nel campionato appena concluso, terminato dalla squadra carioca al quinto posto con tanto di qualificazione alla Copa Libertadores: in totale i passaggi riusciti sono stati 1632, i lanci lunghi andati a buon fine 162.

    Altri dati positivi messi in fila da Sofascore riguardanti il percorso del Flu nello scorso Brasileirão? Eccoli: Freytes ha chiuso al primo posto anche nella classifica dei palloni intercettati (157), delle azioni difensive (210) e dei palloni recuperati (127).

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • I DIFETTI

    Sembra si stia parlando del nuovo Franco Baresi, ma così non è. Nel modo di giocare di Freytes non mancano nemmeno i difetti, ed è per questo che buona parte della tifoseria del Fluminense ha accolto con favore la reale possibilità che l'argentino possa lasciare Rio de Janeiro per andarsene a Bologna.

    Troppo spesso l'ex Newell's abusa del gioco col pallone tra i piedi. Troppo spesso perde un tempo dopo aver alzato la testa per osservare il posizionamento dei compagni. Troppo spesso, durante la stagione conclusa da poco, ha messo in difficoltà i compagni perdendo palla in posizioni del campo in cui non avrebbe dovuto farlo, dando vita a pericolose azioni in ripartenza da parte dei compagni.

    Ecco: se una caratteristica di Freytes non è mai andata a genio ai sostenitori del Fluminense, è proprio questa. Tanto che in certe partite il Maracanã è arrivato a mormorare di paura, mista a puro terrore, nel momento in cui l'argentino prendeva palla senza scaricarla nonostante l'imminente pressing di un avversario.

    Freytes deve migliorare anche il livello di concentrazione per stabilizzarsi in Europa. In marcatura è aggressivo, come detto, ma qualcosa concede. Più volte Thiago Silva lo ha ripreso verbalmente dopo un errore.

  • ENJOYED THIS STORY?

    Add GOAL.com as a preferred source on Google to see more of our reporting

  • Freytes Lautaro Martinez Inter FluminenseGetty Images

    UN SUPER MONDIALE PER CLUB

    L'unica annata di Freytes in Brasile può comunque considerarsi positiva. Difficile, in caso contrario, pensare che una realtà consolidata della Serie A come il Bologna gli avrebbe messo gli occhi addosso arrivando a un passo dal suo acquisto.

    Il punto più alto? Il Mondiale per Club negli Stati Uniti. Proprio lì Freytes ha segnato la sua unica rete stagionale, quella che ha consentito al Fluminense di ribaltare il punteggio contro i sudcoreani dell'Ulsan portandosi a casa un sudatissimo 4-2. Ma questo non è un dettaglio: le prestazioni sono state di altissimo livello. Specialmente contro l'Inter, nel 2-0 degli ottavi a favore della squadra allora allenata da Renato Gaucho, poi dimessosi nelle settimane successive per far spazio a un altro argentino come Luis Zubeldia.

    "Il giocatore che più mi ha impressionato nella difesa del Fluminense è Freytes - ha detto qualche mese fa, a ESPN Brasil, un campione del mondo come Marco Materazzi - L'ho visto giocare contro i sudcoreani, per me è un difensore molto bravo. Rapido, forte, tecnico".

    Freytes in quel torneo ha giocato da terzo di difesa sul centro-sinistra: è il modulo che l'ex romanista Renato ha ideato per compattare la squadra di fronte ad avversari più qualitativi, ottenendo i risultati sperati come confermato dal quarto posto finale del Fluminense. I brasiliani, comunque, hanno giocato a quattro per quasi tutto il resto della stagione.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • TITOLARE A BOLOGNA?

    Freytes, a meno di sorprese, lascerà dunque il Fluminense per approdare al Bologna. Sarà titolare? In un primo momento certamente no: è mancino come Lucumí e gli emiliani hanno intenzione di prenderlo proprio per fare di lui un alter ego del colombiano. Anche perché Casale potrebbe andare altrove nella finestra di mercato che si aprirà tra qualche giorno.

    Per sperare di sfondare in Europa, l'argentino dovrà però limare i difetti di cui sopra. Difetti di cui ha parlato un altro ex Serie A ed ex Fluminense come Felipe Melo, oggi opinionista: "È capace di tagliare le linee avversarie con una verticalizzazione da campione e nell'azione successiva, pieno di fiducia, tentare una giocata difficile e sbagliarla. Fin lì tutto bene, solo che in quella successiva ci riprova e sbaglia di nuovo. Con due-tre errori consecutivi fa dimenticare la cosa buona fatta in precedenza".

    Mancanze che Freytes, nel caso l'operazione tra Bologna e Fluminense si chiuda positivamente, potrà colmare grazie all'aiuto di un allenatore come Vincenzo Italiano. E in un calcio, il nostro, che da sempre è al primo posto dal punto di vista tattico. Sempre ricordando come il mancino stia per compiere 26 anni: un'età calcistica ancora giusta per apprendere quel che ancora non si sa.

0