Chi era Agostino Di Bartolomei, il capitano della Roma scomparso prematuramente

Agostino Di Bartolomei nasce a Roma l'8 aprile 1955. Cresce calcisticamente nei pressi del suo quartiere, Tor Marancia. Dall'oratorio San Filippo Neri, alla Garbatella, all'OMI, arriva fino alle giovanili della Roma dove Agostino diventa un leader indiscusso.

Capitano dalle giovanili, guida la squadra alla conquista del titolo di campione d'Italia nel 1983. Un anno dopo giocherà la sua ultima partita in giallorosso.

Quindi si trasferì al Milan e prima di appendere gli scarpini al chiodo vestì anche le maglie di Cesena e Salernitana, che guidò alla promozione in Serie B da capitano.

Centrocampista dalla classe indiscussa, grande visione di gioco e potenza nel tiro. Di Bartolomei giocava davanti alla difesa ed era un punto di riferimento. In campo e fuori.

Il 30 maggio 1994, dieci anni esatti dopo la finale di Coppa dei Campioni persa con la Roma, Agostino Di Bartolomei si tolse la vita sparandosi un colpo di pistola al cuore a San Marco, frazione di Castellabate in cui viveva.

Tra i motivi del tragico gesto, come spiegato da Di Bartolomei in un biglietto rinvenuto successivamente, ci sarebbero state anche le porte chiuse nei suoi confronti dal mondo del calcio.

"L'anniversario della morte di Ago è sempre triste per ogni romanista. Io ero molto piccolo e non l'ho vissuto, ma dai racconti di mio padre e dei miei amici più vecchi comprendo quanto sia forte il legame con ogni romanista. Agostino ha lasciato l'esempio di cosa significhi essere romano e romanista. Edobbiamo onorarlo e ricordarlo ogni volta che indossiamo questa maglia", ha dichiarato De Rossi.