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Oscar Gloukh NXGN GFXGOAL

Chi è Oscar Gloukh, la stellina di Israele che ammira Barella e ha rifiutato il Barcellona

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Il Salisburgo può vantare un curriculum impressionante quando si tratta di formare giovani talenti. Sadio Mané, Erling Haaland, Dominik Szoboszlai, Karim Adeyemi: tutti sono cresciuti in Austria prima di farsi notare sui palcoscenici più importanti. E Oscar Gloukh ha tutte le possibilità di seguire le loro orme.

A soli 20 anni il gioiellino di Israele, che questa sera affronterà l'Italia in Nations League, viene considerato già da qualche tempo uno dei giovani calciatori più futuribili d'Europa, e per una buona ragione. L'ex Maccabi Tel Aviv è uno dei protagonisti alla Red Bull Arena, dimostrando una maturità contrastante con la sua giovane età.

Gloukh si è messo in luce con prestazioni di alto livello con la maglia del Salisburgo, tanto da essere già accostato qualche tempo fa a Manchester United, Liverpool e Arsenal e tanto da aver rispedito al mittente le avances del Barcellona. Ecco, dunque, cosa lo rende così speciale. Ed ecco cosa dovrà temere di lui l'Italia.

  • GLI ESORDI

    Gloukh è nato nella città di Rehovot, a un'ora di strada da Tel Aviv. Suo padre, Maxim, è emigrato dalla Russia a Israele quando aveva 13 anni e inizialmente non ha incoraggiato l'amore del figlio per il calcio. Ma alla fine si è reso conto di avere in casa un talento unico che non poteva più ignorare.

    "Trascorrevo ogni giorno, tutto il tempo che avevo, in strada a giocare con gli amici. Ero molto piccolo – ha detto Gloukh in un'intervista al Daily Mail – Quando avevo cinque anni, mio padre non voleva che diventassi un calciatore professionista. Gli dissero che aveva bisogno di vedermi giocare e lui venne a guardarmi. Rimase sorpreso. Mi disse: se vuoi davvero giocare a calcio, devi dare il 100%".

    Gloukh è entrato nelle giovanili del Maccabi Tel Aviv ed è stato convocato da Israele dall'Under 16 fino all'Under 21. E a soli 17 anni, nell'agosto del 2021, ha debuttato in prima squadra in una gara di coppa persa ai rigori contro l'Hapoel Gerusalemme.

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  • LA SVOLTA

    Gloukh ha dovuto aspettare per poter brillare nella Premier League israeliana. L'opportunità giusta è finalmente arrivata nell'aprile 2022 contro gli acerrimi rivali del Maccabi Haifa. Proprio lui ha segnato il goal del vantaggio, grazie anche a una fortunosa deviazione, ma gli avversari hanno trovato il pareggio nel recupero.

    In quell'occasione, la pressione di un derby di fronte a un Bloomfield Stadium gremito non ha minimamente turbato Gloukh. Intervistato dopo la partita sulla differenza tra giocare a calcio nelle giovanili e nel contesto di un'atmosfera così ostile, ha detto ai giornalisti: "Per me è la stessa cosa: ci sono solo più persone sugli spalti e dopo il 90' devo parlare alle televisioni".

    È questo livello di autostima, che può sfociare in arroganza, che spesso separa i buoni giocatori dai campioni. Gloukh ha usato simili strumenti un paio di mesi dopo agli Europei Under 19, segnando tre goal in cinque presenze. Ha persino vinto il premio di Goal of the Tournament per la sua rete in finale contro l'Inghilterra, anche se Israele ha perso per 3-1.

    Le grandi prestazioni di Gloukh nella prima metà del 2022/23 gli sono valse la chiamata del Salisburgo durante la finestra invernale. La spesa: 7 milioni di euro. Il contratto: quattro anni e mezzo. Si sarebbe rivelato uno degli affari più convenienti dell'intera sessione di mercato.

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  • COME STA ANDANDO

    Il Salisburgo non è stato l'unico club interessarsi a Gloukh: anche il Barcellona ha provato a portarlo in Spagna nel gennaio del 2023. Oscar, però, non ha optato per un cambiamento dell'ultimo minuto nel proprio percorso di carriera, avendo già deciso che Salisburgo era il posto migliore per lui: "Ero molto emozionato per l'interesse del Barcellona, ma avevo già chiuso con il Salisburgo. Alla fine penso di aver preso la decisione giusta. Ha più senso per il mio sviluppo come giocatore".

    Dopo un grande impatto alla Red Bull Arena, l'ex allenatore dell'Austria Vienna e del Borussia Dortmund Peter Stoger è stato tra i più entusiasti: "Questo è un giocatore straordinario. Fa parte della categoria di quelli che sanno valutare molto bene le situazioni e hanno soluzioni rapide. Sarei sorpreso se non portasse un sacco di soldi nelle casse del Salisburgo nei prossimi anni. Penso che possa avere una carriera grandiosa".

    Dopo aver partecipato agli Europei Under 21, nella scorsa stagione Gloukh ha esordito in Champions League, andando pure a segno nel sorprendente colpo in casa del Benfica: in quell'occasione è diventato il più giovane giocatore israeliano ad aver mai segnato nella competizione. Si è poi ripetuto in casa dell'Inter, pareggiando l'iniziale vantaggio di Alexis Sanchez, anche se la squadra di Simone Inzaghi si è poi imposta per 2-1.

    I suoi dati nella scorsa stagione: 9 goal e addirittura 18 assist in 40 presenze tra tutte le competizioni. Un rendimento eccellente, nonostante il Salisburgo dopo una vita non sia riuscito a trionfare nella Bundesliga austriaca, battuto dallo Sturm Graz.

  • PUNTI DI FORZA

    Gloukh è un vero incubo per i difensori, perché è bravo con entrambi i piedi e si trova a proprio agio in più posizioni: il ruolo preferito è quello di numero 10, ma può anche giocare come falso nove, centrocampista centrale tradizionale o persino come esterno offensivo.

    Oscar è difficile da fermare e sa occupare gli spazi ristretti con la palla: il suo baricentro basso gli consente di cambiare direzione rapidamente e sbilanciare gli avversari. Pochissimi giocatori nel panorama europeo hanno un QI calcistico alto come quello di Gloukh, in possesso palla e non.

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  • MARGINI DI MIGLIORAMENTO

    C'è ancora molta strada da fare, naturalmente, prima che Gloukh possa arrivare al top. Un giocatore di appena 20 anni non può essere considerato nemmeno vicino al traguardo.

    Oscar può sicuramente essere più incisivo nei pressi dell'area, e ci sono momenti in cui perde la concentrazione in difesa. Non sempre torna ad aiutare la squadra e a volte è poco aggressivo nel pressing alto. Deve inoltre migliorare il proprio processo decisionale contro le squadre che giocano con un blocco basso, poiché tende a tenere la palla troppo a lungo e a non effettuare passaggi semplici a compagni di squadra meglio posizionati.

    Gloukh riconosce anche di non avere molta forza nei duelli uno contro uno. Al Mail, quando gli è stato chiesto quale fosse l'avversario più duro mai affrontato, ha indicato Nicolò Barella: "È piccolo, ma è forte. Non lo sposti e non perde palla. È stato pazzesco. Mi ha dato la voglia di lavorare di più sul mio fisico, per competere con i più bravi".

  • Dybala RomaGetty Images

    IL PROSSIMO... PAULO DYBALA?

    Il suo ex allenaatore Struber ha espresso la convinzione che Gloukh possa seguire le orme di Mané e Haaland. Ma in termini di caratteristiche non ha molto in comune con il senegalese e il norvegese: il modo in cui si muove con la palla non è dissimile da un certo Lionel Messi, anche se è chiaramente improbabile che possa mai raggiungere i livelli dell'otto volte Pallone d'Oro. Ha qualcosa in comune anche con Paulo Dybala, altro numero 10 sfuggente e imprevedibile.

    Anche Martin Odegaard dell'Arsenal ha caratteristiche simili a Gloukh, soprattutto in termini di tecnica e visione di gioco. Il temperamento dell'israeliano è sereno come quello degli altri tre: sarà affascinante vedere se riuscirà a lasciare un segno simile negli anni a venire.

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  • Oscar Gloukh, 2023getty

    IL FUTURO

    Se Gloukh dovesse davvero approdare in un un top club in futuro, uno in particolare sarebbe avvantaggiato: "Sono un tifoso del Real Madrid e il mio sogno più grande è giocare al Bernabeu con la maglia delle Merengues. Sarebbe l'apice per me", ha detto in un'intervista a Forbes.

    Per ora, però, Oscar si trova nel posto adatto per migliorarsi. Il Salisburgo può offrirgli un minutaggio adeguato settimana dopo settimana, e le sue quotazioni sono destinate a salire ancora.

    "Il più grande talento del calcio israeliano di oggi”: così lo ha definito nel 2022 Luis Vicente Mateo, ex allenatore nelle giovanili del Maccabi Haifa. In attesa di conferme ad alti livelli, in realtà, Gloukh è uno dei grandi talenti potenziali della propria generazione, non solo in Israele. La Red Bull, insomma, ha fatto di nuovo centro. Ed è soprattutto di lui che l'Italia, che all'andata lo ha visto in campo solo a partita in corso, deve preoccuparsi.