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Ardon Jasharigetty

Chi è Jashari, il giovane talento che il Milan ha acquistato dal Club Brugge: caratteristiche, ruolo e prezzo

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Non solo esperienza, il Milan sul mercato cerca anche giovani talenti da fare crescere sotto la guida di Massimiliano Allegri.

Il nuovo tecnico rossonero, d'altronde, negli ultimi anni alla Juventus ha dimostrato di saperci fare in tal senso.

Uno dei profili che piacevano maggiormente al direttore sportivo Igli Tare era quello di Ardon Jashari, acquistato dal Club Brugge dopo una lunga trattativa.

Ma chi è il nuovo giocatore del Milan? Scopriamo meglio ruolo, caratteristiche e prezzo di Jashari.

  • CHI È JASHARI

    Classe 2002, nazionalità svizzera ma in possesso del passaporto macedone, Jashari è il classico centrocampista box to box.

    Mezz'ala moderna di grande prospettiva, deve ancora compiere 23 anni e ha giocato più di cinquanta partite nell'ultima stagione col Bruges.

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  • L'ULTIMA STAGIONE E LA CARRIERA DI JASHARI

    Nell'ultima stagione, la prima e unica giocata in Belgio col Club Brugge, Jashari è sceso in campo addirittura cinquantadue volte di cui undici in Champions League.

    Per lui, che è cresciuto nelle file del Lucerna in Svizzera, anche quattro goal segnati e sei assist.

    Jashari è anche nel giro della sua nazionale con cui ha realizzato una doppietta nell'ultima amichevole giocata contro gli Stati Uniti.

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  • QUANTO COSTA JASHARI

    Jashari aveva già una valutazione molto alta, dato che il Club Brugge per lasciarlo partire chiedeva una cifra vicina ai 40 milioni di euro.

    L'accordo, dopo un'estenuante trattativa, è stato raggiunto per poco meno: il Milan verserà 33,5 milioni di euro più bonus per un totale di circa 38 milioni.

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  • IL SOSTITUTO DI REIJNDERS?

    Di fatto Jashari al Milan sarà il vero erede di Reijnders, ceduto questa estate al Manchester City.

    Lo svizzero ha infatti per certi versi caratteristiche simili all'olandese e garantisce qualità in mezzo al campo, oltre alla capacità di inserirsi in area avversaria.

    Ecco perché Tare lo aveva puntato e alla fine è riuscito a portarlo a Milano.

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