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GeolierGetty Images

Chi è Geolier, i fischi di Sanremo, il tifo per il Napoli e l'amicizia con Insigne

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Al Festival di Sanremo 2024 c'è anche Geolier.

Il rapper partenopeo ha portato un pezzo di Napoli sul palco dell'Ariston, intrecciando il suo amore viscerale per la musica col tifo per gli azzurri.

Lo dimostra la lettera (pubblicata dal portale 'Rolling Stone') con cui Geolier, per celebrare la vittoria dello Scudetto, ha raccontato le emozioni provate grazie al trionfo della squadra di Luciano Spalletti.

Chi è Geolier? Focus su un giovane partito dal basso e divenuto grande coltivando passioni ed inseguendo sogni.

  • CHI È GEOLIER

    Geolier è il nome d'arte, ma in realtà stiamo parlando di Emanuele Palumbo. Nato il 23 marzo 2000 a Napoli, il giovane rapper è cresciuto nel quartiere di Secondigliano (a Nord della città) tra difficoltà che a sua stessa detta gli hanno fornito "una marcia in più".

    "La mia è stata un'infanzia da grande - ha raccontato a 'Noisey' nel 2019 - Ho fatto le mezze giornate a lavoro quando ancora andavo a scuola. Non ho mai chiesto soldi a mia mamma. Me li metteva lei sul comodino".

    Il rap inizia a fargli breccia dall'età di 5 anni, con un'inclinazione verso '50 Cent' che ai 12 lo porta ad iniziare a buttar giù testi. Troppo forte il richiamo della musica, così Geolier sceglie di abbandonare lavoro e studi per coronare quello che era diventato a tutti gli effetti il sogno della vita.

    "Lavoravo in una fabbrica di lampadari e lasciare questo per mio padre era inconcepibile - ha spiegato in un'intervista a 'Fanpage' - Lasciare un posto di lavoro per fare musica, non capiva, mi diceva che dovevo realizzarmi".

    Il salto nel buio si rivela un tuffo tra gioie ed ascesa: il singolo 'P Secondigliano' gli apre la strada verso una crescita esponenziale in ambito locale e successivamente nazionale, prendendosi copertine, radio e piattaforme, fino ai picchi di successo attuali (parliamo di 53 dischi di platino e 23 dischi d'oro ottenuti a 23 anni) coronati con la partecipazione a Sanremo 2024.

    Un'onda del successo che non ha spazzato però via umiltà e semplicità.

    "Non mi stancherò mai di chi mi chiede una foto per strada, un selfie, di chi mi riconosce. È tutto bellissimo - ha precisato a 'Vanity Fair' - Si stanca chi fa il muratore, non chi deve fare le interviste. Il mio è un onore. E non potrei mai andarmene via da Napoli, io sono Napoli".

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  • GEOLIER E LA CANZONE DI SANREMO 2024 "I P' ME, TU P' TE"

    Geolier partecipa al Festival di Sanremo 2024 con la canzone "I p' me, tu p' te", brano che racconta la fine di una storia da accettare nonostante l'amore.

    Il testo della canzone è stato scritto e viene cantato in napoletano, come nel più classico dei casi legati alla musica di Geolier.

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  • GEOLIER FISCHIATO DALL'ARISTON A SANREMO

    Al termine della serata delle cover, in cui Geolier si è esibito con Guè, Luchè e Gigi D'Alessio, il cantante napoletano si è classificato al primo posto.

    Alla notizia, l'Ariston di Sanremo ha iniziato a fischiare il risultato delle votazioni.

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  • PERCHÈ SANREMO HA FISCHIATO GEOLIER

    L'Ariston, evidentemente, non è rimasto soddisfatto dal risultato del televoto, che ha portato Geolier al primo posto dopo la serata delle cover.

    Per questo motivo ha iniziato a fischiare il cantante napoletano, in lizza per il successo al Festival di Sanremo.

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  • COSA SIGNIFICA GEOLIER

    Geolier in francese vuol dire 'guardia carceraria'. Secondino per intenderci, esattamente come vengono chiamati gli abitanti di Secondigliano. Tra sociale e senso d'appartenza, un cerchio che si chiude e dà vita al suo nome d'arte.

  • GEOLIER TIFOSO DEL NAPOLI

    Geolier, come detto, è un grande tifoso del Napoli. Per certificarlo basterebbe un aneddoto relativo alla scorsa stagione, quando il rapper ha spostato il concerto del 'Palapartenope' dal 18 al 22 aprile per evitarne la concomitanza con Napoli-Milan di Champions: "Un evento storico", ha spiegato.

    I richiami all'amore per gli azzurri sono tangibili in sue numerose esibizioni, a riprova di una fede calcistica incrollabile. Inoltre, in occasione della Festa Scudetto organizzata al 'Maradona', Geolier ha fatto parte degli ospiti che hanno cantato per rendere ancor più speciale un'atmosfera già caldissima.

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  • L'AMICIZIA TRA GEOLIER E LORENZO INSIGNE

    Poi c'è l'amicizia tra Geolier e Lorenzo Insigne, figlia del tifo a tinte azzurre del rapper e della gioia che l'ex capitano del Napoli esterna sui social quando ascolta i pezzi di Palumbo. Un tassello in più per dimostrare la fede del cantante.

    Geolier ed Insigne amici grazie a note e pallone, accomunati dalla voglia di rendere professionale ciò che sognavano di fare da piccoli.

  • LA LETTERA SCUDETTO

    "Sono nato dieci anni dopo l’ultimo scudetto vinto dal Napoli, ma ho partecipato a quella festa anch’io. Di quella stagione so tutto: l’ho vissuta nei racconti delle persone, di mio padre e dei miei fratelli, nei miei testi, nei murales di Maradona".

    "Per un napoletano, quei due scudetti sono dei punti di riferimento assoluti: li festeggiamo ogni giorno, li portiamo con noi nella musica che facciamo, nei testi che scriviamo, nei momenti in cui siamo insieme, nei modi di dire".

    "In questa città il calcio è una specie di religione: il risultato di una partita è capace di cambiare l’umore delle persone. Quando la squadra vince siamo presi bene, quando perde stiamo malissimo, ci viene quasi una crisi. Un legame così forte cambia proprio il modo di vedere le cose: succede a me, succede a tutti i napoletani".

    "La città è bellissima: la gente fa festa insieme, le bandiere azzurre sono ovunque e i turisti sbucano da tutti i vicoli. Se ripenso a tutto quello che è successo ho quasi il magone. Per me, per noi, vedere De Laurentiis pronunciare senza paura la parola “scudetto” dopo così tanti anni, guardare le partite del Napoli con gli amici in studio, godere per le giocate di Kvara e Oshimen è una favola. Non la dimenticheremo mai, la racconteremo ai nostri figli, la ricorderemo nei momenti di sconforto, ci scriveremo sicuramente dei pezzi".

    "Napoli ha vissuto un’annata speciale, è sulla bocca di tutti, è più di tendenza che mai e ha finalmente il successo che merita. Il napoletano è la lingua più cool del Paese, la squadra di Spalletti è una delle più belle d’Europa: spacchiamo, sotto tutti i punti di vista, e questo scudetto è solo la ciliegina sulla torta".

    "È stato un anno speciale anche per il rap, dalla pubblicazione di un discone come DVLA di Luchè al mio secondo album, Il coraggio dei bambini. Un progetto a cui tenevo tantissimo e in cui mi sono messo a nudo come mai prima. Ho raccontato di ragazzi entrano in galera a vent’anni e, quando escono, hanno già i capelli bianchi, di bambini come me che hanno iniziato a lavorare prestissimo saltando un pezzo di infanzia: mi piace pensare che questo scudetto sia soprattutto il loro".

    "Io ci ho sempre sperato: so quanto sono forti i napoletani, so che siamo i numeri uno in un sacco di cose, so che di questa città si parla troppe volte nel modo sbagliato. Spero che questo scudetto sia solo il punto di partenza di una storia bellissima: godiamocela, guagliù, ce lo meritiamo".

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  • LA COLLEZIONE DISEGNATA PER IL NAPOLI

    A partire dalle ore 14.30 del 6 febbraio, sullo store ufficiale del Napoli sono in vendita le t-shirt disegnate personalmente da Geolier, come reso noto dal club partenopeo con questa nota apparsa sul sito ufficiale.

    "Per la prima volta nella storia del Club, la SSC Napoli presenta una collaborazione artistica con un protagonista della scena musicale napoletana, italiana ed internazionale.

    Geolier ha disegnato personalmente la collezione che sarà in vendita da oggi, alle ore 14:30, sul webstore ufficiale del Club.

    Tutto il Club è accanto a Geolier e alla musica napoletana sul palco di Sanremo".

  • IL TITOLO DELLA CANZONE DI GEOLIER A SANREMO 2024

    Geolier a Sanremo 2024 è in gara con la canzone dal titolo 'I p' me, tu p' te', che come detto è interpretata completamente in napoletano.

    "Cantare in dialetto su quel palco per me è già una vittoria - ha confidato sempre a 'Vanity Fair' - Se vinco o perdo, quello che volevo fare l’ho fatto. Quando dico che sono il primo napoletano ad andare con il napoletano a Sanremo, vuol dire che io sul quel palco ci sono arrivato cantando solo in napoletano".

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