Che sia un Milan diverso dal solito, quello che scende in campo a Stamford Bridge, lo si nota subito: nervoso, svogliato. Non è quella squadra che anche in ambito europeo, nelle ultime due stagioni, ha prodotto prestazioni attente, al di là del risultato. Contro il Chelsea è andata male, ma quel "male" che farà riflettere Stefano Pioli.
Incerottata, la sua squadra non riesce a contenere quella di Graham Potter, ritornata a livelli ottimali, senza correre alcun pericolo: al 24' i Blues passano in vantaggio con la rete di Fofana, acquisto criticatissimo del mercato estivo che trova il modo di battere Tatarusanu dopo un'azione frenetica e confusa, prima di lasciare in campo per infortunio.
Il tema è semplice: si trattava della terza azione fotocopia subita dal Milan, ma non è bastato a far capire i segnali di allarme, evidenti, palesi.
In avvio di ripresa, poi, il segnale della definitiva resa: il Milan subisce goal da un ex, Aubameyang, che batte a rete sfruttando un calo d'attenzione della difesa rossonera al 56', che da quel momento in poi peggiora la situazione.
Ecco, "calo d'attenzione" è il tema ricorrente del match dei rossoneri: se anche James, poi, al 63' si inventa un missile che si insacca sotto la traversa allora non c'è proprio nulla da fare.
Male in difesa, male in fase di costruzione e, inevitabilmente, in fase realizzativa: nel weekend al Milan toccherà affrontare la Juventus, cercando di archiviare nel migliore dei modi una sconfitta che non solo pesa a livello morale, ma anche in termini di classifica, in un girone complicatissimo e combattutissimo.




