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GFX Perez CeferinGetty/GOAL

Caso Superlega, il Real Madrid all’attacco della UEFA: punta ad un risarcimento da 4,5 miliardi

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Dopo anni scanditi da scontri in tribunale e negoziati falliti, il Real Madrid e A22 Sports Management, la società dietro la Superlega, si preparano a citare in giudizio la UEFA. 

Il club spagnolo aveva parlato, in un comunicato emesso nella giornata di mercoledì, di una possibile richiesta di risarcimento danni e nelle ultime ore ha iniziato a circolare quella che potrebbe essere l'incredibile cifra richiesta: 4,5 miliardi di euro. 

La causa si basa sulla storica sentenza antitrust dell'UE, con la quale si è asserito che la UEFA ha abusato della sua posizione dominante per tentare di soffocare la possibile concorrenza di una competizione non da lei organizzata..

  • LA RICHIESTA DI 4,5 MILIARDI DI EURO

    La Superlega, un tempo salutata come il progetto più controverso nella storia del calcio, è tornata alla ribalta, e questa volta la posta in gioco è ancora molto alta. Il Real Madrid e A22 Sports Management, la società che ha promosso la competizione separatista, hanno annunciato l'intenzione di citare in giudizio la UEFA per un risarcimento danni pari a ben 4,5 miliardi di euro.

    Secondo quanto riportato in Spagna da 'AS', tale cifra si basa sul mancato guadagno, il danno alla reputazione e il danno competitivo causato dal presunto monopolio della UEFA. Gli avvocati sia del Real Madrid che di A22 stanno già redigendo la richiesta di risarcimento, segnando un cambiamento decisivo nella strategia. Dopo mesi di discussioni fallite e quasi una dozzina di incontri improduttivi, le parti hanno deciso di passare all'offensiva.

    Ciò fa seguito a una sentenza del tribunale di Madrid che ha respinto i ricorsi della UEFA e confermando che l'organo di governo aveva "gravemente violato le norme dell'Unione Europea in materia di libera concorrenza". Per il presidente del club Florentino Perez, si è trattato del via libera che aspettava da tempo. Il club ritiene che, con la sentenza di Madrid a loro favore, possano ottenere giustizia e reclamare i miliardi che ritengono di aver perso a causa dell'ostruzione illegale della UEFA.

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  • Real Madrid CF v FC Barcelona - LaLiga EA SportsGetty Images Sport

    LA UEFA CONTRO LA SUPERLEGA

    Le origini di questa guerra legale risalgono all'aprile 2021, quando 12 top club europei, tra i quali Real Madrid, Barcellona, Manchester United e Juventus, hanno annunciato la creazione della Super League. Concepita come rivale della UEFA Champions League, prometteva maggiori introiti e un nuovo modello di competizione, con tornei sia maschili che femminili.

    Ma nel giro di 48 ore, il progetto è crollato sotto l'immensa pressione dell'opinione pubblica. I tifosi hanno protestato per le strade, i governi hanno condannato il piano e la UEFA, sostenuta dalla FIFA, ha minacciato dure sanzioni. I sei club inglesi più importanti si sono rapidamente ritirati, lasciando il Real Madrid e il Barcellona a combattere da soli.

    Imperterrito, Perez ha continuato a sostenere che la struttura della UEFA rappresentava un "monopolio che uccide l'innovazione e la concorrenza leale". Con il sostegno del CEO di A22, Bernd Reichart, i club hanno intrapreso un'azione legale. La loro perseveranza è stata premiata quando, nel dicembre 2023, la Corte di giustizia dell'Unione Europea ha stabilito che i requisiti di approvazione della UEFA per le nuove competizioni violavano il diritto dell'Unione Europea.

    Una sentenza che è stata successivamente rafforzata dall'Audiencia Provincial spagnola, che ha dichiarato che la UEFA aveva abusato della sua posizione dominante bloccando la Superlega. La sentenza non solo ha convalidato le argomentazioni di lunga data del Real Madrid, ma ha anche aperto la porta a quella che potrebbe diventare la causa legale più costosa nella storia del calcio.

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  • I NEGOZIATI FALLITI

    A seguito della sentenza della Corte di giustizia dell'Unione Europea, la UEFA e A22 hanno cercato di trovare un terreno comune. Si sono tenuti incontri tra Bernd Reichart di A22, Teodoro Teodoridis della UEFA e rappresentanti sia del Real Madrid (Anas Laghrari) che del Barcellona (Fernando Ledesma). Inizialmente sembrava possibile compiere progressi, con discussioni apparentemente avanzate sui diritti di trasmissione e sulla struttura gestionale delle future competizioni.

    Tuttavia, i colloqui si sono interrotti quando le parti non sono riuscite a trovare un accordo sul formato. Secondo fonti interne, la UEFA è stata accusata di "prendere tempo" e di non avere alcuna intenzione di raggiungere un accordo. La situazione di stallo ha frustrato il Real Madrid e A22, che hanno iniziato a considerare il contenzioso come l'unica via da seguire.

    Mentre il presidente del Barcellona Joan Laporta sembrava ammorbidire la sua posizione e allinearsi maggiormente con l'European Football Clubs (EFC, ex European Club Association) della UEFA, Perez è rimasto irremovibile. Nelle ultime settimane, Laporta si è dimostrato determinato a ricucire i rapporti e a "costruire ponti" con la UEFA e ha anche partecipato a un incontro a Roma organizzato dal presidente del Paris Saint-Germain Nasser Al-Khelaifi, al quale era presente anche il presidente della UEFA Aleksander Ceferin. "Venendo qui, vogliamo costruire un rapporto e raggiungere questo accordo", ha detto Laporta mentre partecipava alla riunione.

    Perez, tuttavia, ha visto la sentenza come una rivincita e un'opportunità per sfidare il controllo della UEFA sul calcio europeo. La causa imminente, che potrebbe coinvolgere diverse giurisdizioni, rappresenta il culmine di anni di conflitti dietro le quinte, che potrebbero ridefinire il funzionamento dei modelli finanziari e di governance del calcio.

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    UNA BATTAGLIA PER IL FUTURO DEL CALCIO

    La richiesta di risarcimento di 4,5 miliardi di euro da parte del Real Madrid non riguarda solo il denaro, ma anche una questione di principio e di potere. Il club sostiene che il dominio della UEFA abbia limitato la libertà dei club di innovare, aumentare i ricavi e plasmare il proprio futuro. Il risarcimento richiesto include un indennizzo per la perdita di opportunità commerciali, diritti di trasmissione e danni al marchio causati dalle azioni della UEFA dal 2021.

    Nel frattempo, la UEFA ha promesso di reagire, insistendo sul fatto che le recenti sentenze dei tribunali non convalidano il concetto di Superlega. In una dichiarazione, l'organizzazione ha sottolineato che le sue "attuali regole di autorizzazione, adottate nel 2022 e aggiornate nel 2024, rimangono pienamente in vigore". La UEFA sta valutando nuovi ricorsi mentre cerca di rafforzare il proprio modello di governance attraverso l'ECA.

    Se la causa avrà esito positivo, potrebbe aprire le porte ad altre società e entità che potrebbero presentare richieste simili, con un costo potenziale di miliardi di euro per la UEFA e un indebolimento del suo controllo sulle competizioni europee.

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