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Lautaro Martinez Inter 2023-2024Getty Images

La carica di Lautaro: "Posso sedermi allo stesso tavolo di Mbappé, Haaland e Lewandowski"

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È uno degli uomini simbolo dello Scudetto della seconda stella, il miglior marcatore di un'Inter che ha sfondato la quota delle 100 reti stagionali: voto altissimo per la la stagione di Lautaro Martinez.

L'argentino ha da poco avuto l'onore di sollevare al cielo di Milano la coppa dello Scudetto, al termine del match pareggiato contro la Lazio: una nuova gioia dopo quella di tre anni fa, in cui faceva coppia fissa con Romelu Lukaku.

Proprio il rapporto col belga è uno degli argomenti dell'intervista rilasciata dal 'Toro' a 'La Gazzetta dello Sport': focus sulla trattativa per il rinnovo con l'Inter ma anche sull'accostamento a mostri sacri del calcio europeo come Mbappé, Haaland e Lewandowski.

  • LUKAKU È IL PASSATO

    "Ho fatto grandi cose con Romelu, uno che da solo porta via due uomini, ma con Marcus ho più possibilità, più scelta, più spazi. Con i suoi movimenti ti libera e poi è davvero un bravo ragazzo. Porta sempre un sorriso nello spogliatoio. Siamo diversi, lui mi dice che rido poco e forse lui ride... molto (se la ride anche qui, n.d.r.), e poi non mi vestirei mai come lui: che coraggio che ha! Scherzi a parte, non mi aspettavo di trovarmi così bene con Marcus, ma è stato decisivo partire insieme già dal ritiro. Dopo anni ho fatto una preparazione completa, dopo aver superato definitivamente il problema alla caviglia che non mi aveva fatto vivere il Mondiale come avrei voluto. Se ci penso ancora, mi viene da piangere... Se ho più sentito Lukaku? No, non mi ha risposto quella famosa volta e per entrambi è finita lì. Abbiamo tutti voltato pagina".

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  • ALZARE L'ASTICELLA

    "L’Inter veniva da anni senza successi e negli ultimi 4 ha sempre messo in bacheca qualcosa. Il ciclo deve continuare, ha ragione il direttore Marotta quando dice che 'dobbiamo alzare l’asticella'. Non scelgo tra gli obiettivi, li voglio tutti, ma il prossimo passo è la Champions: a Istanbul era un sogno vicinissimo, mentre l’unica partita che vorrei rigiocare quest’anno è quella contro l’Atletico. Ma a Milano, non a Madrid: se avessimo sfruttato le occasioni, sarebbe stato diverso. Certo, anche al Metropolitano abbiamo sbagliato: se vai in vantaggio, devi conservarlo. Su questo bisogna migliorare".

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  • I RIGORI

    "Non è un argomento scomodo per me, non li sbaglia solo chi non li tira... E per fortuna ho un compagno infallibile come Calha. Contro il Torino voleva che lo tirassi io, e la cosa mi avrebbe fatto piacere per sbloccarmi, ma il rigorista è lui e quell’applauso di San Siro se lo meritava tutto: ha sofferto in questi anni e ora anche lui è un idolo".

  • ZHANG

    "Ci è sempre stato vicino: anche se quest’anno non era con noi a volte bastava una videochiamata per sentirlo comunque qui. È un grandissimo presidente e non sappiamo che cosa accadrà perché è tutto sopra le nostre teste. Siamo anche noi tranquilli e in attesa".

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  • IL RINNOVO

    "Siamo vicini, mancano solo un paio di cosette... Ho detto 'in settimana' perché poi finisce il campionato e volevo definire tutto prima della Coppa America. Mi rendo conto che la situazione societaria possa ritardare tutto: noi parliamo con Marotta e Ausilio, ma dipende anche dalla proprietà... Aspettiamo, non so cosa accadrà da qui alla prossima settimana, ma non ci sono problemi tra di noi".

  • TAREMI

    "Lo abbiamo affrontato e ho visto tante sue partite. È un grande attaccante, molto tecnico e con un altro modo di giocare. Ci darà una grande mano: penso possa essere un nuovo Arnautovic per la capacità di far salire la squadra".

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  • COME MBAPPÉ, HAALAND E E LEWANDOWSKI

    "Mbappé, Haaland e Lewandowski? Sì, non ho nulla da invidiare, lo dicono i numeri e i trofei: ci sono campioni che hanno vinto meno di me. Devo continuare a lavorare con responsabilità, come mi ha insegnato mio padre, ma posso sedermi allo stesso tavolo di questi grandi".

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