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Cardinale MilanGetty/GOAL

Cardinale vuole cambiare il Milan: dalla panchina al campo, cosa succede in estate

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E alla fine parlò Cardinale. Il proprietario del Milan è intervenuto sul momento attraversato dal club rossonero.

Lo ha fatto con parole chiare e promettendo ai tifosi di mettere mano per invertire l'attuale tendenza, che evidentemente non soddisfa neppure la proprietà.

Gli obiettivi d'altronde questa estate erano altri, mentre adesso ad un Milan già fuori da Coppa Italia e Champions League non resta che vincere l'Europa League per salvare la stagione.

  • COSA HA DETTO CARDINALE

    Intervenuto al Business of Football Summit organizzato dal Financial Times, Cardinale è stato chiarissimo sul futuro del Milan: "Cambiamento non è una brutta parola. Sto facendo affidamento su Zlatan per i suoi consigli e la sua prospettiva. Tutto intorno al Milan ha bisogno di “cambiare”, anche se userei un’altra parola: “evolvere”. Cambiamento è una parola da nero o bianco, come se dovessimo buttare tutto all’aria e ricominciare. Non c’è bisogno. Evolversi è un processo migliore. Guarderemo al personale, abbiamo avuto un sacco di infortuni. Non sono soddisfatto, Zlatan non è soddisfatto, di non essere al primo posto in Serie A. Ma ci arriviamo. Siamo una squadra giovane e nuova che attualmente non sta facendo male. Ma non fare male non vuol dire necessariamente fare bene, giusto? Abbiamo del lavoro da fare”.

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  • PIOLI RESTA?

    Cardinale, insomma, ha per la prima volta manifestato pubblicamente l'insoddisfazione della proprietà per gli attuali risultati del Milan annunciando un cambiamento profondo. O meglio ancora un'evoluzione rossonera.

    Ovvio che a questo punto gli occhi di tutti si spostino soprattutto su Stefano Pioli, ormai da mesi in discussione per i tifosi ma mai, almeno apertamente, per la società che gli ha sempre ribadito totale fiducia.

    Chiaro che per il futuro qualcosa potrebbe cambiare, appunto. Tutto dipenderà dal risultato finale in campionato e soprattutto in Europa League. Vincere un trofeo, il secondo della gestione Pioli, potrebbe salvare la panchina al tecnico che ha un contratto col Milan fino al 30 giugno 2025.

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  • IL CAMBIAMENTO

    Sicuramente qualcosa cambierà nello staff medico del Milan. Gli infortuni hanno infatti pesantemente condizionato la stagione rossonera.

    Ecco perché Cardinale intende mettere mano e indagare a fondo su quanto successo quest'anno. Cambiare per evolversi, insomma, a tutti i livelli. Compreso quello societario.

    RedBird non ha alcuna intenzione di vendere, questo è chiaro, ma potrebbe aprire all'ingresso di nuovi soci.

    "Sono appena arrivato e mi chiedono già di andare via Per come la penso sull’uscita da questo investimento è trovare un modo per non uscirne. Penso che sia una delle opportunità più grandi che io abbia mai visto nella mia carriera trentennale. Voglio trovare un modo per capitalizzare e monetizzare per i miei investitori e comunque rimanere proprietario. Penso che ci siamo molte strade per farlo, ma non siamo minimamente vicini ad una cosa del genere ora come ora”, ha dichiarato Cardinale.

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  • IL RUOLO DI IBRAHIMOVIC

    Di certo il ruolo di Zlatan Ibrahimovic sembra destinato a diventare sempre più centrale per il Milan.

    Lo svedese gode della massima fiducia da parte di Cardinale, che per lui ha speso parole importanti:

    "Quando qualcuno compra un club inizia a metterci dentro consulenti e dirigenti di vario tipo, tutte cose con cui persone come me hanno familiarità. Ma chi conosce il calcio europeo e il Milan meglio di Ibra? È il più grande uomo squadra che io abbia mai incontrato. Non parlo solo di campo: la sua umiltà, la sua intelligenza. Zlatan mi permette di essere negli States e allo stesso tempo sul campo a Milano. Lo abbiamo assunto in RedBird specificatamente per tutto quello che può fare nel calcio. Ma soprattutto, è il mio proxy. Ci sentiamo più volte al giorno e ha l’autorità di essere la mia voce con i giocatori, con lo staff, con chiunque al Milan. È molto importante soprattutto perché ha tanta credibilità per farlo. Se avessi preso una persona da New York e la avessi messa nel Milan avrebbe avuto molta meno credibilità di Zlatan. Il modo in cui Zlatan parla ai giocatori, facendo da tramite per la proprietà, è davvero unico. Non voglio andare io negli spogliatoi a farlo, voglio che sia Zlatan a farlo".

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  • IL MERCATO

    E poi ovviamente c'è il mercato. In estate la rosa del Milan sarà nuovamente puntellata. Ma non sono escluse anche clamorose cessioni.

    Un anno fa, d'altronde, i rossoneri davanti alla ricchissima offerta del Newcastle non ci hanno pensato troppo prima di cedere Tonali. Ecco perché, ad oggi, nessuno può essere ritenuto incedibile con Maignan Theo Hernandez e Rafa Leao tra i giocatori più richiesti. Anche se l'idea del Milan è quella di trattenere tutti i big.

    L'età di Giroud, infine, impone l'acquisto di un grande numero 9. Il preferito, ad oggi, resta Zirkzee del Bologna ma non sono esclusi nomi a sorpresa. L'evoluzione può avere inizio.

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