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Cardinale Scaroni MilanGetty

Cardinale rivendica il mercato del Milan: "Abbiamo speso più di tutti, non tengo i soldi per me"

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Jerry Cardinale è intervenuto al podcast statunitense "The Varsity" dove ha parlato a 360 gradi del Milan, spiegando la situazione finanziaria del club e in generale del sistema del calcio italiano. 

Il patron del fondo RedBird, proprietario del club rossonero, si è soffermato sulle spese fatte per il club da quando ha acquisito la società ormai tre anni fa, del nuovo stadio e di quali sono le prospettive future. 

  • "IL MILAN LA SQUADRA CHE HA SPESO DI PIÚ"

    "Probabilmente è la cosa più difficile che io abbia mai fatto. È una sfida perché l'ecosistema in cui opero è molto resistente al cambiamento", così Cardinale sulla complessità di essere proprietario del Milan. 

    "In tre anni di proprietà dell'AC Milan, siamo stati positivi in termini di flusso di cassa per la prima volta in 17 anni", ha proseguito, aggiungendo: "E non tengo quei soldi per me,  li reinvesto nella squadra. Abbiamo speso più di qualsiasi altra squadra di Serie A nell'ultimo mercato estivo. Stiamo costruendo un nuovo stadio. Non per intascare denaro, ma per trasformare il profilo finanziario dell'AC Milan e portarlo al livello delle squadre di Premier League".

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  • "VOGLIO INNOVARE COME FECE BERLUSCONI"

    Sui piani che ha in mente: "Voglio innovare, come fecero Berlusconi o Steinbrenner ai loro tempi. Solo che oggi non puoi più farlo nello stesso modo: è tutto troppo costoso, ci sono fondi sovrani, miliardari... C'è un'inerzia nello sport: si pensa che più spendi, più vinci. Ma non è così lineare. Quando ho comprato il Milan, l'ho fatto a un multiplo di 3,5 volte i ricavi, contro le 6–7 volte di Manchester City o Chelsea. Quindi credo di aver fatto un buon affare. Ma la domanda che ho fatto è stata: 'Perché non si usa un multiplo del flusso di cassa?'. La risposta: perché non c'era flusso di cassa”.

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  • "NON VENIAMO PAGATI PER QUESTO"

    "La vera concorrenza non sono le altre 19 squadre di Serie A: è la Premier League. Quello è un buco nero economico che drena ricchezza dal continente. Hanno quasi quattro volte le entrate televisive delle altre leghe europee ed è un problema", ha detto Cardinale paragonando le due realtà. 

    Più nello specifico poi ha parlato del "problema" che c'è in Italia: "In Serie A, l'ultima può battere la prima in qualsiasi giornata. È la lega più competitiva, ma non veniamo pagati per questo. Non possiamo ottenere accordi significativi per i diritti internazionali. Perché? Perché i distributori vogliono solo "il meglio", da cui nasce il fenomeno della Superlega. Negli Stati Uniti, nessuno vuole vedere Cagliari contro Lecce, e questo è un problema. La competizione è l'essenza dello sport, ma non è premiata economicamente”.

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