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Da "Capitan Futuro" a "Mister Futuro": il ritorno romantico di De Rossi alla Roma

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Che, poi, lo ha precisato lo stesso Daniele De Rossi, appena nominato nuovo allenatore: "Tutti sanno cosa sia la Roma per me". Ed è pure riduttivo.

Sembra uscita direttamente da un romanzo, la storia del suo rapporto con il club giallorosso: riporta indietro nel tempo, a quando tutti lo conoscevano come "Capitan Futuro", ma di un futuro che non arrivava mai, e che adesso lo riconoscono come "Mister Futuro", di una timeline che è diventata presente.

La perfetta chiusura del cerchio, proprio quando questa sembrava impossibile: è così che nascono i racconti migliori, d'altronde. Con una buona dose di imprevedibilità orchestrata dal destino. Quello di De Rossi è sempre stato lineare.

  • (QUASI) UNA VITA PER LA ROMA

    Una delle più note foto di Daniele De Rossi da bambino lo ritrae con i capelli a caschetto, biondissimi, e un completo della Roma. Il sorriso divertito e i calzettoni alle caviglie.

    Scolorita, come le diapositive dell'epoca: c'è anche una TV a tubo catodico, alle sue spalle. Reperti di un'altra epoca: se non fosse stata per la parentesi al Boca Juniors, nessuno avrebbe pensato a De Rossi in un modo diverso da quello con la maglia giallorossa.

    O, forse, proprio quell'esperienza in Argentina solidifica e rafforza il ricordo del giovane che aveva realizzato il suo sogno, dopo aver ricevuto la chiamata in prima squadra da Fabio Capello nell'anno che ha fatto seguito a quello dello Scudetto del 2001.

    Roma-Anderlecht, stadio Olimpico: secondo tempo, risultato finale 1-1. Il resto non ha senso scriverlo: l'inizio di una storia incredibile che non avrebbe mai potuto avere una fine diversa da quella realizzata dopo l'esonero di Mourinho.

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  • De Rossi RomaGetty

    OLTRE I RICORDI

    Non si sa ancora quanto durerà effettivamente l'avventura di Daniele De Rossi sulla panchina della Roma, al di là di quanto recita il contratto: 30 giugno 2024. Poi si vedrà.

    Altre immagini scandiscono, nell'immaginario collettivo, l'esperienza di DDR in giallorosso: una è quella del 27 marzo 2010. La grande illusione per tutto l'Olimpico: la Roma che batte l'Inter di José Mourinho candidandosi, a quel punto, come favorita di uno Scudetto che perderà beffardamente e simbolicamente contro la Sampdoria, qualche settimana dopo.

    De Rossi segna, Roma impazzisce: prende la maglia e bacia lo stemma. Bacerebbe la Roma, mica solo il logo: tutto ciò che il romanismo rappresenta. "Non succede, ma se succede...": e, alla fine, non succede.

    La carriera in giallorosso di De Rossi, però, è riassumibile in un'altra grande giornata per la Roma: andato "oltre" i confini dell'ignoto, sopravvissuto (calcisticamente) al ritiro di Francesco Totti, DDR guida da capitano la formazione di Eusebio Di Francesco che rimonta il Barcellona, il 10 aprile del 2018.

    Il secondo goal è il suo, su calcio di rigore: non ci crede nessuno, quando Kostas Manolas ribalta tutto. Forse neanche De Rossi, ma questo ormai non importa.

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  • DA "CAPITAN FUTURO" A "MISTER FUTURO"

    Al concetto di "predestinazione" che ha sempre accompagnato la storia calcistica di Daniele De Rossi ben si lega quello di "Capitan Futuro". C'è sempre stato un unico, grande ostacolo: Francesco Totti.

    Suo grande amico, maestro, compagno di squadra: e, sì, ribadiamo. Ostacolo. Ma in senso per nulla negativo: fatto sta che il "Futuro" di DDR, per iniziare, ha dovuto attendere il 2017, ovvero l'anno del ritiro di Totti. Tra le lacrime di tutti si è compiuto il destino di De Rossi: con la più drammatica delle eredità.

    De Rossi, da capitano "ufficiale", è durato solo due stagioni, in verità: nel 2019 lascia i giallorossi. "Capitan Futuro" ha avuto una parentesi da "Capitan Presente" abbastanza breve, alla fine, giocando la sua ultima partita il 26 maggio all'Olimpico contro il Parma. A diciotto anni dalla conquista di uno Scudetto che lui ha vissuto da giocatore della Primavera e, innanzitutto, da tifoso.

    E a diciotto anni, in pratica, dall'inizio della sua avventura: seicentosedici presenze, sessantatrè goal. Subito dietro Totti. Comunque nella storia.

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  • De RossiGetty

    "HO SOLO UN RIMPIANTO"

    Ritornando alla nota ufficiale con la quale la Roma annuncia De Rossi come nuovo allenatore, le prime parole rilasciate dall'ex centrocampista giallorosso sono senza dubbio riassuntive di quello che è stato, è e sarà il rapporto di De Rossi con la società capitolina.

    "L’emozione di poter sedere sulla nostra panchina è indescrivibile, tutti sanno cosa sia la Roma per me, ma il lavoro che attende tutti noi ha già preso il sopravvento. Non abbiamo tempo, né scelta: essere competitivi, lottare per i nostri obiettivi e provare a raggiungerli sono le uniche priorità che il mio staff ed io ci siamo dati".

    Ma non basta. La frase più celebre che è stata, negli anni, attribuita a De Rossi è un'altra: molto più profonda, significativa. Riassume alla perfezione il suo rapporto con i colori giallorossi.

    "Ho solo ununicorimpianto, quello di poter donare alla Romaunasola carriera".

    Alla fine, gliene ha donate due.

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