Calciomercato sbloccato per la Lazio, via libera della Commissione: il piano biancoceleste a gennaio

La Commissione governativa, presieduta dal professor Anelli, nella giornata di martedì 23 dicembre ha concesso il via libera al mercato della Lazio.

Superato, quindi, l'esame dei conti dal club di Lotito che ha rispettato il valore soglia (0,8) nel rapporto tra costo del lavoro allargato e ricavi alla data del 30 settembre scorso.

La Lazio ha confermato la notizia con un comunicato ufficiale:

"A seguito della comunicazione ricevuta dalla FIGC, è ufficialmente aperto il mercato libero. La S.S. Lazio entra in una nuova fase della stagione, pronta a valutare con attenzione e responsabilità ogni opportunità utile a rafforzare il progetto sportivo. Visione chiara, lavoro costante e scelte ponderate: il Club prosegue il proprio percorso con l’obiettivo di costruire valore, nel rispetto della propria identità e dei programmi di crescita. Un esito atteso, che conferma la solidità e la stabilità del Club. Il futuro si costruisce passo dopo passo".

Ma perché il calciomercato della Lazio era stato bloccato?

Dalla scorsa estate a giudicare i conti delle società di calcio non è più la Covisoc ma una Commissione governativa che si basa sugli stessi parametri dell'UEFA.

Per operare sul mercato i club devono rispettare tre indici: quello di liquidità (rapporto tra attività e passività correnti) quello di indebitamento (rapporto tra debiti e ricavi) e quello del costo del lavoro allargato (rapporto tra costo del lavoro e ricavi).

La Lazio li aveva sforati tutti e dunque si era ritrovata col mercato completamente bloccato.

Adesso toccherà quindi al direttore sportivo Fabiani cercare di accontentare Maurizio Sarri sul mercato.

La Lazio, però, intende fare le cose per gradi partendo dai rinnovi di quei giocatori ritenuti fondamentali per il futuro.

Solo successivamente valuterà possibili innesti. Uno di questi potrebbe essere Lorenzo Insigne, attualmente svincolato e da sempre pallino di Sarri.

Secondo quanto riporta 'Il Corriere dello Sport' diciotto società di Serie A su venti avrebbero superato l'esame della Commissione.

Due invece si ritroverebbe al di sopra della soglia dell'80% nel rapporto tra costo del lavoro e ricavi. Ma quali sono le possibili conseguenze?

I due club rischiano di dover rispettare il saldo zero durante il mercato di gennaio. Ovvero potranno procedere con eventuali acquisti solo a fronte di cessioni del medesimo valore.