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Bove FiorentinaGetty Images

Bove vicino ai compagni in Fiorentina-Udinese: perché può andare in panchina con il defibrillatore sottocutaneo?

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Sono passati 22 giorni da quel maledetto 1° dicembre, giorno in cui il calcio italiano ha tenuto il fiato sospeso per le condizioni di Edoardo Bove, colto da un malore cardiaco durante il primo tempo di Fiorentina-Inter.

Il centrocampista viola è stato ricoverato per diversi giorni all'ospedale Careggi di Firenze dove, prima delle dimissioni, gli è stato impiantato un defibrillatore sottocutaneo.

Una condizione che, da regolamento, non può permettergli di tornare in campo sul territorio italiano: al 'Franchi', però, stasera ci sarà comunque per fare il tifo per i compagni contro l'Udinese direttamente dalla panchina.

  • BOVE IN PANCHINA

    Dopo aver fatto capolino al 'Viola Park' per salutare compagni e componenti dello staff tecnico lo scorso 14 dicembre, Bove si appresta a tornare a vivere l'atmosfera di una partita di Serie A, seppur da spettatore.

    Contro l'Udinese al 'Franchi', sarà presente anche lui all'interno della distinta viola: Bove siederà in panchina, da dove potrà sostenere la squadra che, dopo il k.o. di Bologna, cerca punti utili per consolidare l'ottima posizione ai piani alti della classifica.

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  • L'ACCOGLIENZA DEL 'FRANCHI'

    Per tutto lo stadio fiorentino sarà l'occasione di tributare il giusto omaggio a Bove, come d'altronde è già accaduto in occasione di Fiorentina-Empoli, match valido per gli ottavi di Coppa Italia disputato il 4 dicembre.

    In quella circostanza ci fu la coreografia della Curva Fiesole a catturare gli occhi degli osservatori, oltre allo striscione mostrato dai compagni in campo.

    "Non volevi la maglia... eccoti lo striscione. Edo ti aspettiamo!".

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  • PERCHÉ BOVE PUÒ ANDARE IN PANCHINA NONOSTANTE IL DEFIBRILLATORE SOTTOCUTANEO?

    Come detto, nella panchina della Fiorentina sarà presente anche Bove, a cui la Lega Serie A ha concesso una speciale deroga per essere inserito all'interno della distinta.

    Naturalmente la presenza di Bove è da intendersi a scopo puramente simbolico e non pratico: il defibrillatore sottocutaneo impiantatogli all'ospedale Careggi gli impedisce di praticare attività a livello agonistico nel contesto italiano.

    Le norme nostrane sono infatti molto stringenti su questo tema: furono proprio queste a interrompere il rapporto tra l'Inter e Christian Eriksen, che alla fine si accasò al Brentford prima di approdare al Manchester United.

    Proprio l'Inghilterra potrebbe essere nel futuro di Bove, il cui focus è però puntato sul presente: a partire dall'incontro di stasera, quando avrà modo di riassaporare da vicino le emozioni di una partita di calcio.

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