La pioggia battente scandisce il ritmo della battaglia calcistica, al "Dall'Ara" di Bologna: perché questa è stata la gara tra i rossoblù e l'Inter, che oltre ad aver aperto la domenica di Serie A ha consegnato un risultato emblematico soprattutto per il significato profondo legato al prosieguo della stagione.
Perché il Bologna di Thiago Motta, che con il successo vede l'Europa, è il frutto di un percorso solido e votato al futuro, sì, ma partito da lontano. "Ereditato" da Sinisa Mihajlovic, a cui questo successo sicuramente verrà dedicato, nello spogliatoio, e "plasmato" da un allenatore che viene già da diverse settimane accostato a Top club di livello internazionale. Serve calma.
La stessa che l'Inter di Simone Inzaghi, dopo il bel successo contro il Porto in Champions League, non ha avuto, mista alla lucidità che è mancata al "Dall'Ara": troppo poco la "Lu-La", Lukaku-Lautaro, troppo fragili in difesa
Come in occasione della rete bella, bellissima, di Riccardo Orsolini: Schouten raccoglie palla dopo un erroraccio in fase di costruzione e non ci pensa due volte a lanciare l'uomo che, con ogni probabilità, ha più qualità in questo momento nel Bologna. Rimbalzo e mancino di potenza: "spacca" porta e pomeriggio, esultando e facendo vedere il nome.
Così i rossoblù vedono la zona Conference League: con ferme motivazioni e una bella consapevolezza. L'Inter, di quest'ultima, dopo diversi mesi da quel Bologna-Inter che consegnò lo Scudetto al Milan, deve far tesoro per una lotta Champions che affronta l'ennesimo colpo di scena in una stagione in cui finire dietro al Napoli, al secondo posto, non sarà semplice.
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