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Patrick Berg BodoGetty Images

Bodo-Juventus, il gioco passa da Patrick Berg: il re degli assist che ha appena battuto l'Italia

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"Quale giocatore deve temere la Juventus? Oltre a Sjøvold e Bjørkan, anche il nostro play Berg: ormai sono profili internazionali".

Intervistato da Tuttosport alla vigilia di Bodø/Glimt-Juventus, l'ex palermitano Haitam Aleesami, oggi sotto contratto con il club norvegese, è stato chiarissimo nell'annunciare i maggiori pericoli per i bianconeri. 

I due laterali difensivi, ma anche Patrick Berg, un nome imprescindible nello scacchiere del club giallonero, nonchè nella Nazionale norvegese che ha fatto a fette quella italiana nei gironi di qualificazione per il Mondiale 2026.

Ammaliati dai goal di Haaland e dalla velocità di Nusa, i fans italiani avranno fatto probabilmente meno caso a Berg, il motore della Norvegia.

Probabilmente Berg è anche il simbolo di quei giocatori norvegesi che sono ormai al top, dei campioni, ma che non vengono considerati tali dai i tifosi azzurri perché non giocano in grandi club assoluti (come Haaland ed Odegaard). C'è un motivo se l'Italia è stata surclassata ed è perché oltre ad Haaland c'è molto di più: diversi elementi della rappresentativa nordica hanno una classe notevole.

A cominciare da Berg.

  • LA STORIA DI BERG

    Classe 1997, Berg ha compiuto 28 anni proprio il 24 novembre, alla vigilia di Bodo-Juventus in terra norvegese.

    Il suo cognome significa 'montagna', ma anche 'collina', e sommando tutti i Berg che hanno fatto parte del Glimt si raggiungono sicuramente vette altissime.

    Il più noto, Patrick è l'ultimo dei vari Berg che hanno fatto del club: tutti suoi parenti. La sua famiglia è composta da svariati giocatori con un passato in giallonero, dal nonno Harald al prozio Knut, passando per il padre Ørjan e gli zii Runar e Arild.

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  • LA FAMIGLIA BERG NEL BODO

    Harald Johan Berg, nativo di Bodo, ha giocato per il club tra gli anni '50 e '80, segnando oltre cinquanta reti in giallonero. Centrocampista che conta anche 43 con la massima rappresentativa norvegese, Harald ha avuto modo di allenare la squadra per alcuni mesi nel 1983.

    Anche suo fratello Knut ha giocato nel Bodo, raggiungendo però risultati notevolmente meno entusiasmanti.

    Il figlio di Harald, Ørjan, è il padre di Patrick, centrocampista come i suoi parenti: ha fatto parte della squadra nelle giovanili, per poi militare in giallonero negli anni '90. Nel 2001, quando militava nel Rosenborg, ha vinto il premio come miglior giocatore del campionato.

    Ørjan ha giocato nella Norvegia anni '90 come i fratelli Runar, ex Venezia e in maglia Bodo tra il 1992 e il 1996, e Arild.

    La storia di Arild è decisamente la più drammatica, visto che lo zio di Patrick Berg è morto suicida nel 2019.

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  • Barella Italia NorvegiaGetty Images

    COME GIOCA PATRICK BERG

    Berg ha giocato tutta la sua carriera nel Bodo, ad eccezione di un breve periodo al Lens nel 2022. 7 della squadra, sa ragionare da numero sei e dimostrarsi perfetto per quello che indossa.

    Il Bodø è una squadra che vuole giocare bene a calcio, non punta principalmente al risultato. In questo senso Berg ha dei movimenti per attirare su di sè i giocatori per lasciare spazio ai compagni.

    Tutti cercano Berg, il fulcro della manovra: esterni, colleghi di centrocampo e attaccanti, vedono come si muove, prima di ragionare sul da farsi. 

    Principalmente mediano, sa come distinguersi anche lateralmente, avendo un ottimo tempismo sui movimenti e in termini di posizione.

  • RE DEGLI ASSIST

    Il gioco del Bodo passa completamente da Berg, i compagni pendono dalle sue labbra. Lo dimostra il dato degli assist, con 43 passaggi decisivi in poco più di 250 partite con la maglia del Glimt.

    Nel corso del campionato norvegese 2025 ha messo insieme ben dodici assist, con cinque goal segnati. A proposito di reti, da quando gioca nel Bodo ne ha già siglato 40.

    Berg ha imparato i segreti del pallone dai parenti, ma ha saputo unire i consigli all'interpretazione del centrocampista box to box del calcio moderno. Se la Norvegia segna così tanto, se il Bodo è arrivato in Champions, lo deve in gran parte a come Patrick sa muoversi tra difesa e attacco.

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  • VIA DAL BODO?

    Nonostante i Berg facciano parte della storia del Bodo/Glimt e Patrick ne sia attualmente uno dei simboli, non è detto che nel 2026 non possa lasciare il club per provare una seconda esperienza europea dopo il periodo in Francia.

    In estate si è parlato di MLS, ma alla fine Berg è rimasto. La prossima estate potrebbe portarlo in un campionato europeo di più alto rango, ma per ora in pochi, se non lavorando sottotraccia, sembrano essersi accorti realmente di lui.

    Considerando il Mondiale a cui parteciperà e la possibile fase ad eliminazione diretta con il Bodo, Berg potrebbe entrare nel vortice delle voci di mercato. Incontrollate e non.

    E se così non sarà, continuerà a crescere e rappresentare il miglior Berg che abbia mai giocato con i Glimt.