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Klaksvik HDGOAL

Benvenuti nella squadra di operai ed elettricisti approdata in Conference: il KI

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Ogni anno, nel mese di settembre, le Fær Øer, - arcipelago di Isole dipendente dalla Danimarca ma con un'importante autonomia da Copenaghen - spopolano sui maggiori social. Ciclicamente nella geografia mondiale per il più noto evento tradizionale, generatore di commenti, indignazione e petizioni su petizioni.

Avete presente, no? Si chiama Grindadrip, la tradizionale e spietata caccia ai globicefali, con particolare mattanza di balene e aggiunta di delfini. Mentre la popolazione faroense si divide soprattutto relativamente ai modi dell'esecuzione, al pari degli stranieri (quasi sempre contro, davanti a chi è deciso a difendere una tradizione, barbarica ma pur sempre tradizione per i suoi difensori) gli anni passano nella sua conferma, tale da rendere spesso le Fær Øer, esternamente, una nazione fredda d'animo non solo climaticamente. Le notizie capaci di fare il giro del mondo non sono poi tante, ma per fortuna le occasioni per diventare virali sopravvivono. Stavolta positivamente, rovesciando la croce della bandiera nazionale dall'ombra alla luce.

La riscoperta dell'autore locale William Heinesen, la percentuale in ascesa di energia rinnovabile e poi loro, gli sportivi. Alcuni dei quali sì, hanno partecipato al Grindadrip. Il nuoto principalmente, ma ultimamente anche il calcio. La prima squadra dell'arcipelago è stata capace di raggiungere i gironi europei: il KI, nella Conference League 2023/2024.

  • KLAKSVIK, LA REGINA

    KI, ovvero la squadra di Klaksvik, isolotto dell'arcipelago faroese più grande tra quelli presenti a nord-est. L'aggettivo grande non inganni: parliamo sempre di dimensioni limitate, tanto che nell'intero stato si registrano appena 60.000 abitanti. A Klaksvik sono circa 4.500, prettamente lavoratori nel settore nautico e in quello della pesca, il principale delle Fær Øer.

    Il clima subpolare e le temperature estive di 10 gradi portano il campionato locale ad essere disputato fino ad ottobre, prima della pausa dovuta alle temperature rigide del tardo autunno e dell'inverno.

    Il KI era Campione in carica, stagione 2022, prima di qualificarsi alla Conference, ed è riuscita a confermarsi sul tetto del paese a pochi turni del termine della competizione. Il Vikingur, l'HB e il B36, stabili nelle prime posizioni di un torneo che conta appena dieci squadre, hanno rallentato in poche occasioni, ma abbastanza per far allungare il club ad almeno dodici punti di distacco rispetto al B36, seconda della classe.

    I 20enni e gli over 30 delle dieci squadre faroensi sono prettamente giocatori casalinghi. La maggior parte ha il passaporto locale, dunque vengono i colleghi nordici provenienti da Norvegia, Svezia, Islanda e ovviamente Danimarca. Alcuni di loro hanno una vita semplice e caratteristica di questo mondo: giocano a calcio, stop. Non devono recarsi in fabbrica o al porto per gestire le spedizioni. Insomma, calciatori. Un lavoro che nelle Far Oer appartiene in maniera esclusiva a pochi di loro. ll KI non è certo l'eccezione, composta da falegnami e fattorini, da operai specializzati. In squadra milita persino un portiere che pochi mesi giocava come centrale di difesa.

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  • IL PORTIERE DIFENSORE

    Nel 2022, Nils Jonatan Johansson si ritira sentendosi svuotato dal calcio. Ha superato i trent'anni, ha un lavoro sicuro come elettricista. Riparare, invece di riparare agli errori dei compagni. Ma JJ è pur sempre un calciatore, si diverte senza l'assillo della pressione. E così Nils torna in campo, ma come difensore di una squadra della quinta serie norvegese. Insomma, vuole solo divertirsi e staccare dal lavoro che lo tiene impegnato.

    Poi però, Johansson viene contattato da Magne Hoseth, allenatore del Ki Klaksvik. I due erano colleghi e amici al Nottend, nella seconda serie norvegese. Visto il k.o del titolare, il portiere viene contattato come prima idea. Alla quale non seguiranno altre: Johansson accetta e rimette le mani all'interno dei guantoni appena abbandonati.

    Nel Majorstuen sta giocando da centrale, nonostante l'ovvio desiderio del tecnico di averlo come portiere. Ma essendo un ambiente amichevole e una sfida improvvisa, vuole provare a divertirsi con i piedi. Il periodo dura poco, Johnasson vola nelle Isole Far Oer e comincia la sua avventura. Da Eroe.

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  • Molde KlaksvikGetty

    IL CAMMINO EUROPEO

    L'ascesa del Klaksvik non è improvvisata l. La società vi provava da tempo, tanto da avere dichiarato pochi anni fa apertamente di voler raggiungere i gironi europei. Quali? Poco importante per un club così piccolo.

    Eppure nell'estate 2023 il KI, partito dai preliminari di Champions come il resto delle Campionesse d'Europa provenienti dai campionati dal minor rabking UEFA, ha cominciato ad entrare in quel mood in cui nonostante le aspettative siano basse è difficile accettare qualcosa di inferiore rispetto al top.

    Superato il Ferencvaros tutto è apparso più semplice. Subito dopo il team ungherese, dal tasso tecnico decisamente più elevato, a cadere è stato il team svedese dell'Hacken. In cui Johansson, l'ex difensore, è stato più che positivo: decisivo negli ultimi due rigori che hanno proiettao il KI ad un turno dai playoff, contro il Molde. A questo punto il KI ha visto tutto dolce e succoso: difficile lasciare perdere che qualunque fosse stato il risultato il destino peggiore sarebbe stata la qualificazione alla Conference. La consapevolezza di poter superare anche il Molde e dunque finire in Europa League (in caso di insuccesso ai playoff di Champions) o ad ascoltare la musichetta nei più grandi stadi d'Europa si è impadronita dei calciatori: dare il massimo per aggiungere un ricco assortimento di frutta o solamente una ciliegina.

    Il 2-1 non è bastato in virtù del 2-0 subito in casa del Molde, con conseguente retrocessione in Europa League - ai playoff - e dunque ai gironi di Conference dopo essere stata eliminata dallo Sheriff. E così Conference, dove all'esordio ha lottato ad armi pari con lo Slovan Bratislava, uscendo sconfitta di misura.

    Ora il Lille per il secondo turno, la prima esperienza in casa. Tutti a Torshavn.

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  • KlaksvikGetty

    TRASLOCO

    Nonostante giochi le gare casalinghe a Klaksvik, il KI ha dovuto traslocare nella capitale Torshavn per l'Europa. L'impianto casalingo da 3.000 posti, il Djúpumýra Klaksvík, non è adatto alle competizioni continentali. E così tutti al Tórsvøllur, unico stadio nazionale in cui si gioca in notturna, teatro d'opera che accoglierà il Lille nella seconda giornata di Conference.

    Un manto in erba sintetica, tre tribune e le case della capitale tutte intorno a renderlo un perfetto quartiere nordico. Incastonato tra i ghiacci, nell'area di Guandadalur.

    Dalla Baia delle scogliere, significato di Klaksvik, alla capitale delle Far Oer, L'isola delle pecore che avrà uno stadio pieno sulla base della grande novità. Tutti, tifosi e non, non vogliono perdersi lo scontro con il Lille. Uno spettacolo e un gioco, un modo per passare due ore supportando ragazzi come loro, come Arni Frederiksberg e una società per nulla intenzionata a cambiare rotta.

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  • VENDERE PIZZE

    Arni, Frederiksberg, ha 31 anni. Bomber del club in Europa, è uno dei ragazzi che si allena e allo stesso tempo ha un 'lavoro normale' da concilare.

    Sei goal in partite dei preliminari di Champions e grande attenzione dei media internazionali alla sua storia.

    Del resto Arni non lavora con grandi sponsor e non ha uno stipendio da calciatore d'élite. Semplicemente vende pizza surgelata in un'azienda locale, dalle 8:00 alle 16:00. Dopo il turno, via al campo di allenamento per una sessione dalle 18 alle 20, così da prepararsi ai turni successivi, europei e interni.

    Orgogliosi di avere nella propria azienda dei calciatori, i datori di lavoro assegnano loro orari flessibili. Anche perché il ritorno in termini di sponsor è enorme, anche nell'arcipelago: in tanti vengono a conoscenza delle loro storie e decidono di utilizzare prodotti e servizi in cui sono impegnati. C'è chi ripara barche, chi guida furgoni. Insomma soprattutto operai con un pizzico di classe media.

    Frederiksberg è consapevole di come il calcio delle Far Oer stia cambiando, sempre più attento al professionismo. Ma per lui il pallone risulterà sempre un secondo lavoro:

    "Penso che sia un po' tardi quando hai 31 anni. Non sembra che io possa guadagnare abbastanza soldi per vivere di questo per il resto della mia vita".

  • BRENO, ECCELLENZA

    In squadra, come capocannoniere primario, c'è anche Páll Andrasson Klettskarð, sbarcato anche in Italia.

    Se non lo ricordate, no problem. Klettskard ha giocato solo nel campionato di Eccellenza, al Breno.

    Centravanti fisico, è approdato in Val Camonica, in provincia di Brescia, nel 2018:

    "Dopo tanti anni a casa, avevo bisogno di un'esperienza l'estero" disse Klettsgard dopo l'arrivo italiano. "Il fatto che sia capitata in Italia, mi riempie d'orgoglio. Poi se penso di essere il primo giocatore faroese qui da voi, è senz'altro una gioia in più. Il mio obiettivo? Scalare le categorie e realizzare il sogno di giocare da professionista anche qui, in cui il calcio è una religione"

    Il risultato? Due goal in quindici presenze e e ritorno immediato al KI, dove aveva totalizzato un'ottima media realizzativa prima di provare l'Italia. Dal 2019 è di nuovo a Klaksvik, con cui ha superato le 160 reti ufficiali.

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  • VA BENE COSÌ

    Tommaso Lurvig è il presidente del KI. Un numero uno che vive l'Europa senza avere desidesi di rivoluzione.

    Insomma, avere in squadra solamente professionistici non è nei programmi:

    "Non penso sia una soluzione che possa funzionare bene qui alle Isole Far Oer. Non possiamo chiedere di essere completamente professionisti, abbiamo già ottimi giocatori e dirigenti, va bene così" ha confermsto la NRK la scorsa estate.

    I milioni dell'UEFA sono comunque una manna per un club che significa Far Oer - club con il maggior numero di titoli nazionale - e quasi veniva deriso al momento di lanciarsi in una dialettica sulla possibilità di accedere ai gironi europei entro qualche anno.

    I proventi saranno destinati alle giovanili e alla squadra femminile, così da continuare ad evolversi e provare ad ergersi a faro del calcio nordico e non solo faroese.

    Ecco una notizia positiva.

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