Inzaghi ha descritto la sfida che attendeva la sua squadra lunedì a Orlando come un qualcosa di simile alla scalata dell'Everest senza ossigeno.
"Ma siamo stati grandi - ha detto - Abbiamo dato il massimo e meritato la vittoria". Anche Pep Guardiola è stato d'accordo, dopo aver visto la sua squadra andare ripetutamente in pezzi nelle transizioni nel corso di una partita che ha visto poi l'Al-Hilal imporsi con un clamoroso 4-3.
L'ex ala inglese Andros Townsend ha dichiarato su DAZN: "L'Al-Hilal ha sconvolto il mondo", e anche se forse si è trattato di una leggera esagerazione, il risultato è sicuramente uno dei più significativi nella storia del calcio saudita, come sottolineato dal fatto che ha posto fine a una serie di 20 gare senza vittorie delle squadre asiatiche contro avversari europei..
Per giocatori come Milinkovic-Savic, invece, raggiungere i quarti di finale, dove l'Al-Hilal affronterà il Fluminense, rappresenta anche una sorta di rivincita, la risposta perfetta a chi aveva criticato il serbo e molti altri per aver lasciato uno dei cinque campionati più importanti d'Europa per trascorrere gli anni migliori della loro carriera nella Pro League.
"Vediamo se ora ci criticheranno - ha detto l'ex centrocampista della Lazio - Abbiamo dimostrato loro che il campionato saudita non è come lo descrivono".
Questo ha sicuramente dato alla competizione un'immagine molto più positiva. Infantino, ovviamente entusiasta, è arrivato addirittura a salutare la vittoria dell'Al-Hilal, sostenuto dal PIF, sul City, finanziato da Abu Dhabi, come l'alba di una "NUOVA ERA DEL CALCIO DI CLUB".
Anche in questo caso, probabilmente si tratta di un'esagerazione, ma in un certo senso ha ragione, perché il "derby del petrolio" ha dimostrato che le squadre saudite in grado di sfidare i club della Premier League non solo in sede di calciomercato. Evidentemente, ora possono anche competere sul campo, soprattutto se continueranno a concentrarsi su acquisti sensati piuttosto che su innesti appariscenti.
Infatti, l'aspetto più interessante del successo americano dell'Al-Hilal è che la squadra è apparsa come una vera squadra piuttosto che un gruppo di mercenari guidati dal denaro.