Stabio, nel cuore del Ticino. Lì la famiglia di Behrami si stabilisce a inizio anni '90 ed proprio lì che Valon muove i primi passi nel mondo del calcio.
"Mio padre e mia madre lavoravano in Kosovo, quando è iniziata la guerra però siamo scappati. Mio padre era capo azienda di una fabbrica, mia madre faceva la segretaria. In Svizzera però i loro attestati professionali non valevano, allora sono stati costretti a ripartire dal basso. Mio padre ha fatto l'operaio, mia madre la donna delle pulizie. Poi io ho avuto la fortuna di giocare a calcio e quando ho cominciato a guadagnare sono riuscito a farli smettere di lavorare".
Ben presto passa prima al Chiasso e poi al Lugano, di cui nel 2002 entra a far parte del giro della prima squadra.
Saranno Udinese e Genoa a notarlo nella seconda divisione svizzera e decidere di investire su di lui in un'operazione fatta in sinergia per portarlo in Italia.
Behrami veste la maglia del Grifone nella sua prima stagione in Italia, prima di passa al Verona nell'annata successiva. Con gli scaligeri, che militano in Serie B, colleziona 33 presenze totali e realizza 3 goal.
L'ascesa del calciatore svizzero di origini kosovare prosegue con il trasferimento alla Lazio, dove giocherà per tre stagioni.
Arrivato in comproprietà in estate, dopo soli sei mesi il club biancoceleste decide di acquisire l'intero cartelino dal Genoa e puntare su di lui.
In biancoceleste la notte più importante resterà senza dubbio quella del 19 marzo 2008, quando allo scadere segna il goal vittoria contro la Roma con un tocco da pochi passi sulla sponda di Mauri, prima di una lunga esultanza proprio sotto la Curva Nord.
Al termine di quella stagione, Behrami comunica alla Lazio di voler esercitare l'articolo 17 della FIFA e liberarsi del vincolo contrattuale attraverso il pagamento di una penale.
Qualche settimana più tardi, però, il calciatore fa retromarcia e lascia la Lazio per 6,5 milioni di euro: a sborsarli è il West Ham, che lo porta in Premier League.
L'avventura in Inghilterra è, però, segnata da un lungo infortunio. È il 1° marzo 2009 quando nel match contro il Manchester City si fa male ad un ginocchio: torsione innaturale, tacchetti fissi a terra e il calciatore che sviene, prima di lascia il campo in barella e con la maschera d'ossigeno.
Tornerà in campo nella stagione successiva, ad inizio settembre, riprendendosi una maglia da titolare. I problemi iniziano nell'estate 2010, con l'arrivo di Avram Grant in panchina.
Behrami perde posizioni nelle gerarchie e decide di tornare in Italia a gennaio, quando accetta la proposta della Fiorentina. In viola resterà per un anno e mezzo, collezionando oltre 50 presenze e tornando a giocare con continuità.