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Al MutawaGetty/GOAL

Bader Al Mutawa, il colonnello che ha passato il testimone a Cristiano Ronaldo

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Quattro goal in due gare. Anche i più dubbiosi tifosi del Portogallo hanno indietreggiato dopo le due doppiette consecutive con cui Cristiano Ronaldo ha aperto l'era Roberto Martinez. Le qualificazioni a Euro 2024 sono iniziate alla grande per il team lusitano, riuscito a surclassare il Liechtenstein 4-0 e il Lussemburgo 6-0. Certo, trattasi di due delle rappresentative con ranking FIFA più basso del continente, ma la rappresentativa ha dimostrato di aver immediatamente recepito i dettami del nuovo commissario tecnico, sostituito di Santos, via dopo il deludente Mondiale qatariota.

La convocazione di Cristiano Ronaldo aveva portato in tanti a storcere il naso. Ok l'Europeo vinto e i numeri da record, ma gran parte dei fans sperava in un cambiamento totale con il passato, rappresentato dall'ex Juventus e Real Madrid. CR7, però, è ancora il presente. Vuole dimostrare di non essere superato, ma di voler ancora superare sé stesso e i suoi contendenti.

Chiedere a Bader Ahmed Al-Mutawa, che dopo le due presenze di Cristiano Ronaldo contro Lussemburgo e Liechtenstein è diventato il secondo giocatore più presente nella storia delle Nazionali. Da primatista che guardava tutti dall'alto verso basso, grazie alle ultime sfide giocate con il suo Kuwait, a ennesimo giocatore superato dal cannibale di Funchal.

  • CHI È AL MUTAWA

    Escludendo gli appassionati di statistiche, di calcio kuwaitiano e del Golfo Persico, difficile aver sentito parlare di Bader Al Mutawa. Non è mai approdato in Europa del resto, il classe 1985, sgusciante attaccante - ancora in attività - che ha legato la sua carriera all'Al-Qadisiya, formazione militante a Kuwait City.

    Al Mutawa è praticamente un one-man club, ma non completamente. A differenza di giocatori come Maldini e Totti non ha legato la sua intera carriera ad un solo club, ma ha avuto modo di giocare in prestito anche all'Al-Nassr, attuale squadra di Cristiano Ronaldo, e al Qatar SC.

    Per il resto, però, Al Mutawa è stato sempre legato ai colori arancioneri, che rappresentano una delle squadre più vincenti in Kuwait. In sessantatré anni, l'Al-Qadisiya ha trionfato in 17 occasioni, come Al-Kuwait ed Al-Arabi.

    Al Mutawa è cresciuto nella capitale, entrando nelle giovanili del club, prima di diventare simbolo, bandiera, capitano e massimo marcatore nel corso di oltre 15 anni.

    Una seconda punta, ma anche centravanti che coniuga senso del goal e abilità nel trovare i compagni, sia con il club, sia con la Nazionale.

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  • COLONNELLO AL MUTAWA

    In Kuwait il calcio non è completamente professionistico, ragion per cui Al Mutawa, oltre ad essere il massimo simbolo dello sport locale relativamente al pallone, ricopre un altro ruolo.

    Al Mutawa è infatti un colonnello delle forze militari kuwaitiane: nel 2021 ha ottenuto il nuovo grado, dopo essere stato tenente colonnello prima dell'estate di due anni fa.

    Il governo kuwaitiano ha spesso applaudito le gesta di Al Mutawa, mostrando le varie visite del giocatore nelle varie promozioni della sua carriera militare.

    Al Mutawa fa parte della Guardia Nazionale del Kuwait, forza di difesa paramilitare del paese. Inoltre è anche direttore del dipartimento per gli affari di sicurezza della guardia dell'Assemblea nazionale kuwaitiana.

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  • NIENTE ROBIN HOOD

    Nel luglio 2012 la famiglia kuwaitiana Al-Hasawi acquista il Nottingham Forest, lavorando per portare i talenti locali in Premier. Tra questi c'è anche Al Mutawa, pronto a confrontarsi per la prima volta con il calcio europeo. Così da capire meglio il proprio valore in un campionato così diverso.

    Al Mutawa rimane un mese in prova nel club di Nottingham:

    "Mi rendo conto che il campionato inglese ha uno standard di gioco duro, ma sono fiducioso che le mie capacità di segnare goal e lavorare di squadra saranno importanti".

    Ad intervenire nel suo trasferimento non è Robin Hood. Le sue possibilità non si perdono nella foresta di Sherwood, ma nella burocrazia: il mancato permesso di lavoro da parte della Premier League spezza la speranza dei Al-Hasawi e dello stesso Al Mutawa, che continuerà a giocare in patria.

    Senza più spostarsi dal Golfo e dal Medio Oriente, riuscendo però ad emergere come uno dei migliori interpreti della zona, venendo più volte candidato a giocatore asiatico dell'anno.

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  • RECORD PERSONALE SENZA TRIONFI

    "Sono orgoglioso del mio record, ma non sono così felice. Questo non è un momento ideale per la squadra kuwaitiana, che continua a lottare e ad uscire da una competizione dopo l'altra"

    Nel giugno 2022, Al Mutawa supera l'egiziano Hassan, diventando il giocatore con più presenze nella storia delle Nazionali. Felicità limitata, però, visto il difficile periodo di una Nazionale che ha vinto la Coppa d'Asia nel 1980, senza più riuscire a sollevare al cielo il massimo trofeo del continente.

    Relativamente alla Coppa del Golfo, il Kuwait era emersa come la miglior rappresentativa del torneo: dieci coppe tra il 1970 e il 2010. Da allora, però, continue delusioni, con quattro eliminazioni consecutive nella fase a gironi.

    Mutawa fa parte di una generazione surclassata dalla crescita delle nazioni vicine. Il Kuwait non è più in prima fila nel calcio del Medio Oriente e, anzi, è attualmente ai margini: Iraq, Bahrain, Qatar sono tutte Nazionali che si sono maggiormente adattate al calcio moderno, lasciando gli Al-Azraq indietro.

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  • IL PASSAGGIO DI CONSEGNE

    Classe 1985, la stessa età di Cristiano Ronaldo, Al Mutawa - a 196 presenze in Nazionale - non ha giocato l'ultimo match del Kuwait contro le Filippine. Difficilmente riuscirà a superare nuovamente il collega con cui condivide lo stesso anno di esordio internazionale, il 2003.

    Dopo la 197esima presenza di Cristiano Ronaldo, Al Mutawa ha affidato ai social le sue considerazioni:

    "Sono molto onorato di aver rappresentato il mio paese in 196 partite internazionali e sono grato per il privilegio di essere stato il giocatore con più presenze. Sono contento che il record vada ora a Cristiano Ronaldo. Sei davvero una leggenda e un idolo per ogni giocatore di calcio, ti auguro buona fortuna e tanti altri traguardi straordinari".

    Sempre via social è arrivata la risposta di CR7, con tanto di ringraziamenti per Al Mutawa:

    "Grazie per le tue gentili parole Bader. È un onore diventare il giocatore maschile con più presenze. Auguro il meglio anche a te".

    Se il precedente record non aveva portato Al Mutawa ad essere conosciuto da milioni di persone, il sorpasso di Cristiano Ronaldo lo ha reso famoso non solo in Kuwait e nel resto del Golfo Persico, ma in ogni angolo del pianeta. Potere di CR7 e dei suoi record infiniti. Spesso giudicati noiosi, ma utili anche far conoscere al grande pubblico realtà meno note.

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