C'è un'immagine chiave che aiuta a comprendere al meglio il momento magico vissuto dal Napoli: la traversa colpita da Lookman al 55', dopo la parata da applausi di Meret su Maehle. Ma non è solo questo, chiaramente, ad aver influito sul successo degli azzurri al Gewiss, contro l'Atalanta.
Quel che sorprende è ritrovarsi alla tredicesima giornata a commentare un successo in una gara che, per come si era messa, in altre stagioni e periodi il Napoli non avrebbe portato a casa: e questo definisce la concretezza nelle ambizioni Scudetto della formazione di Luciano Spalletti.
Che soffre quando deve soffrire e colpisce quando deve colpire, in maniera assai intelligente: è una squadra completa, in poche parole. Nonostante lo svantaggio, si diceva: al 19', su rigore di Lookman per un tocco di braccio di Osimhen in area. Problemi? Macché.
Fa tutto il nigeriano: dal tocco che ha causato il penalty al goal di testa bello, bellissimo, pochi minuti più tardi. E nell'intensità complessiva lui va a nozze, propiziando anche la rete di Elmas con un coast-to-coast stravinto con un Demiral che, a fine partita, ricorderà a memoria il font dei caratteri e dei numeri sulla maglia di Osimhen.
Non c'è veramente molto da aggiungere a quel che sta compiendo Spalletti con il suo Napoli in questa stagione: mancano due gare alla sosta per i Mondiali e mantiene la vetta della classifica, andando in fuga a +8 proprio sulla formazione di Gasperini. Con i sogni in tasca.




