Lo scenario del riscatto del cartellino dal Twente, insomma, non sta né in cielo e né in terra: gli olandesi cedono Arnautovic a titolo definitivo al Werder Brema e, il sorteggio dei gruppi della Champions League 2010/2011, regala al ‘nuovo Ibra’ la chance di dimostrare che, a Milano, la decisione di lasciarlo andare via è stata presa a cuor troppo leggero.
Nel girone i tedeschi sono sorteggiati proprio con l’Inter (oltre che, per una strana coincidenza, anche col Twente) che nello scontro diretto in programma a San Siro il 29 settembre 2010 fa valere lo status di campione d’Europa in carica: un 4-0 travolgente, firmato da Eto’o (autore di una tripletta) e Sneijder.
L’occasione del confronto col recente passato è troppo ghiotta per Arnautovic, ancora col dente avvelenato per l’esito finale dell’avventura milanese: le stoccate inferte alla sua ex squadra non passano inosservate.
“Inizialmente facevo sempre battute e scherzi – le dichiarazioni rilasciate a ‘Sport Bild’ – anche con gente appena conosciuta, anziché concentrarmi sul calcio. Ora penso di aver capito. Qui al Werder siamo un gruppo, una squadra. All’Inter era completamente diverso, ognuno faceva le cose per conto suo”.
Arnautovic si prende una sorta di ‘rivincita’ nella gara di ritorno in Germania, con un 3-0 che impedisce all’Inter di festeggiare la qualificazione agli ottavi da prima del raggruppamento e che porta anche la sua firma.
Maturazione raggiunta? Neanche per sogno: nel finale dell’ultima stagione completa trascorsa in Germania, il classe 1989 torna a far parlare di sé per un’altra bravata: a fine aprile 2013, Arnautovic e l’ex juventino Elia vengono sorpresi dalla Polizia a violare i limiti di velocità in auto, con un comportamento ritenuto “aggressivo”. Entrambi vengono sospesi dal Werder alla vigilia del delicato incontro di Bundesliga col Bayer Leverkusen, fondamentale per la conquista della salvezza.
Un episodio che forse risulta decisivo nella scelta, da parte del club teutonico, di salutare Arnautovic il 2 settembre successivo, quando lo Stoke City sborsa poco meno di 3 milioni di euro per il suo cartellino. In biancorosso dà il contributo a quattro salvezze, tra cui tre noni posti e un tredicesimo, ma è nella stagione 2015/2016 che si verifica la svolta tecnica.
Arnautovic compone un tridente offensivo di tutto rispetto con Bojan Krkic e Xherdan Shaqiri con i quali, l’intesa, è decisamente ottima: l’austriaco conclude la stagione oltrepassando la quota dei 10 goal per la prima volta dal 2009, quando col Twente ne aveva realizzati 14. Nell’estate 2016 è anche uno dei pilastri dell’Austria a Euro 2016: sebbene l’avventura si concluda con un pareggio e due sconfitte, Arnautovic sente finalmente di aver eseguito quello step mentale tanto atteso.
Se invece parliamo di step tecnico, ciò è da ascrivere alla chiamata del West Ham nel luglio 2017: 25 milioni di sterline che consentono ad Arnautovic di sbarcare finalmente a Londra con otto anni di ‘ritardo’, dopo il fallimento della famosa trattativa col Chelsea.
Un’avventura che però non si rivela particolarmente fruttifera: in cascina un tredicesimo e un decimo posto in Premier League, nonostante numeri personali di tutto rispetto. Così, a 30 anni, Arnautovic sorprende nuovamente tutti: a luglio 2019 è un giocatore dello Shanghai SIPG.