Il Manchester United ha portato a termine una serie di deludenti operazioni di mercato dopo l'era Ferguson, soprattutto in attacco. Giocatori come Angel Di Maria, Memphis Depay e Alexis Sanchez non sono riusciti a giustificare i loro enormi prezzi, non lasciando al club altra scelta se non quella di accettare perdite significative rispetto agli investimenti iniziali.
A difesa dello United, però, va detto che se non altro c'era una logica in queste mosse: i soldi venivano investiti o su giocatori con una vasta esperienza ai massimi livelli, o con il potenziale per diventare dei top della loro generazione.
Acquistato nel 2022 dall'Ajax in cambio di 100 milioni di euro, Antony non rientra in nessuna di queste due fasce. Ha iniziato bene a Manchester, diventando il primo giocatore a segnare nelle prime tre partite di Premier League, ma i difetti del suo gioco sono diventati presto evidenti. Il brasiliano ha concluso la sua prima annata con appena otto goal all'attivo, e in questa stagione non ha ancora segnato o collezionato un assist in nove presenze.
Non ci sono stati chiari segnali di miglioramento nel suo gioco, e i Red Devils raramente portano una vera minaccia sulla fascia destra quando lui è il titolare. Ormai è chiaro: Antony non ha ciò che serve per sfondare in un club delle dimensioni dello United.
L'ex Ajax ha un contratto fino al 2027, ma non avrebbe senso lasciare che le sue azioni continuino a crollare. Lo United ha l'obbligo di ridurre le perdite su Antony il prima possibile, anche sulla scia della sua ultima misera prestazione nel derby di Manchester.



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