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Antonio ConteGetty

Antonio Conte può essere l'allenatore giusto per il Milan?

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Il Milan merita una riflessione che vada oltre i singoli e semplici, immediati, "#PioliOut" che nel corso delle ultime settimane si sono alternati sui social, tirati fuori puntualmente dopo ogni mezzo (o pieno) passo falso della formazione di Stefano Pioli.

In questo senso, le parole più volte sostenute da Giorgio Furlani di un "progetto" che prescinde dai risultati della singola stagione assumono un valore "pesante". Ed è anche per tale motivo che non si può analizzare la situazione del club rossonero, dal punto di vista sportivo, senza guardare un po' "oltre", al futuro.

I risultati non danno ragione a Pioli e, nonostante il supporto della società, la sua posizione rimane in bilico come quella di una figura destinata a essere giudicata partita per partita. Ma nella prossima annata che succede?

Al termine di questa, cioè, quali sono gli scenari? E se, davvero, Antonio Conte è stato messo in conto in tutto ciò, può essere l'allenatore giusto per il Milan?

  • PIOLI RISCHIA L'ESONERO?

    Dopo la sfida dell'Arechi, come più volte accaduto nelle ultime settimane, la posizione di Stefano Pioli al Milan ha vacillato, salvo poi essere confermata dalla dirigenza rossonera.

    Una questione di "coerenza", verrebbe da dire, ma le sensazioni comune, supportate dalle indiscrezioni, rimandano a un giudizio che deve essere riconfermato a lungo, quasi come una scadenza prorogata. Insomma: prima o poi, l'idillio tra l'autore nonché il protagonista dello Scudetto del 2022 e il Milan sembra essere destinato a finire.

    Tanto che si parla di un suo possibile esonero in caso di passo falso contro il Sassuolo di Alessio Dionisi, nel match che chiuderà il 2023 rossonero: nonostante ciò, però, in caso di decisioni drastiche Antonio Conte non sarebbe tra i nomi pronti a sostituire Pioli.

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  • CONTE AL MILAN NELL'ESTATE DEL 2024?

    Riportiamo indietro le lancette indietro di qualche settimana: a quando, cioè, il Napoli ha esonerato Rudi Garcia e si è discusso di una possibile nomina di Antonio Conte.

    In quel caso, l'ex allenatore di Inter e Juventus si è espresso in maniera decisa, parlando di "motivi personali" dietro la scelta di non tornare ad allenare.

    "Sento insistenti voci di mercato che mi accostano a Club importanti, ma ribadisco che per adesso c'è solo la volontà di stare fermo e godermi la Famiglia".

    In quel "per adesso", comunque, c'è la chiave di quello che potrebbe accadere in estate, quando "a bocce ferme" Conte potrebbe tornare sulla panchina di un club. E, sì, anche l'ipotesi Milan potrebbe diventare concreta.

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  • CONTE ALLENATORE GIUSTO PER IL MILAN?

    Non si può neanche prescindere, nell'analisi, da un discorso legato al concetto tattico e a tutto ciò che ruota attorno a esso: il "credo" di Conte si sposa con l'attuale materiale calcistico a disposizione del Milan?

    Proviamo un "esercizio mentale" molto semplice: chi, degli attuali giocatori rossoneri, farebbero al caso di un 3-5-2 con Conte in panchina?

    Tolto Mike Maignan (uno dei Top al mondo a prescindere da tutto), Fikayo Tomori e Malick Thiaw possono essere componenti importantissimi di una difesa a tre che dovrebbe essere completata da un braccetto dai piedi buoni.

    Nel 3-5-2, con Conte, ovviamente spiccherebbe Theo Hernandez a sinistra, che verrebbe esalato maggiormente tra tutti, mentre il pacchetto mediano, per corsa e tecnica, andrebbe già bene così: mancherebbe un tassello a destra, un giocatore capace di far tutta la fascia senza fermarsi.

    E in attacco si riaprirebbe la questione legata alla punta: una, mobile, come Noah Okafor può fare al caso di Conte. Un'altra, "di peso", andrebbe invece acquistata. E Rafael Leao?

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  • CONTE AL MILAN? E RAFAEL LEAO?

    Il punto forse più enigmatico di un possibile arrivo di Antonio Conte al Milan riguarderebbe la posizione di Rafael Leao: fenomenale come attaccante esterno, un po' meno come terminale offensivo.

    Nel 3-5-2 di Conte riuscirebbe a trovare spazio? Potrebbe trovarlo in un 3-4-2-1, questo sì, e la propensione in verticale del gioco dell'ex tecnico di Inter e Juventus stuzzica, e non poco, ma paradossalmente l'uomo più iconico del Milan potrebbe risultato l'elemento che meno si sposa con il "concetto tattico" del possibile nuovo allenatore.

    Ma tutto ciò, sì, riguarda un puro "esercizio di fantasia": alla guida del Milan, per adesso, c'è ancora Stefano Pioli. Il resto conta relativamente.

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