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Sandro Tonali Italia IsraeleGetty Images

L'Assoallenatori italiana si mobilita: chiesta la sospensione temporanea di Israele dalle competizioni internazionali

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L'assoallenatori, l'associa
zione italiana degli allenatori, ha inviato una lettera-appello alla FIGC per chiedere che Israele venga esclusa "temporaneamente" dalle competizioni internazionali in virtù del genocidio in atto a Gaza da quasi due anni.

Con un comunicato apparso sul proprio sito ufficiale, l'Aiac evidenzia come si tratti di "un'azione non solo simbolica, una scelta necessaria, che risponde a un imperativo morale, condivisa da tutto il gruppo dirigente".

Dopo un primo passaggio all’interno del consiglio di presidenza, convocato dallo stesso numero uno Renzo Ulivieri, Il consiglio direttivo nazionale dell’Assoallenatori ha deliberato "unanimemente di inviare una lettera-appello al Presidente della Figc, Gravina e a tutte le componenti federali, perché il calcio italiano si mobiliti, nel proprio ambito, in favore del popolo palestinese, mettendo sul tavolo la richiesta, da inoltrare a Uefa e Fifa, di sospensione temporanea di Israele dalle competizioni internazionali".

“I valori di umanità, che sostengono quelli dello sport, ci impongono di contrastare azioni di sopraffazione dalle conseguenze terribili" spiegaUlivieri. 

Completamente d'accordo anche Camolese, vicepresidente: "Si può solo pensare a giocare, voltando la testa dall’altra parte. Noi crediamo che non sia giusto".

"Troppi morti senza colpa. Tra loro anche tanti sportivi. Un motivo in più per cercare azioni di contrasto internazionale anche nel nostro settore" aggiunge il vicepresidente Vossi. "Il mondo è in fiamme. Molti popoli soffrono come quello palestinese. L’indifferenza non è ammissibile"le parole del vice presidente Perondi".

  • LA LETTERA DELL'AIAC ALLA FIGC

    "Una partita di calcio, preceduta dagli inni nazionali, può essere considerata solo una partita di calcio?" così esordisce la lettera-appello dell'Aiac. 

    L'Aiac evidenzia come Hamas abbia compiuto un massacro terroristico il 7 ottobre 2023, ma si domanda se la reazione di Israele a tale evento possa essere giustificata:

    "Quel che sta accadendo nella striscia di Gaza, con riflessi pesanti in Cisgiordania e Libano, può essere semplicemente annoverato come uno dei 56 conflitti attivi nel mondo, che dovrebbero avere stessa attenzione e uguale reazione? Il massacro terroristico compiuto da Hamas il 7 ottobre 2023, con oltre un migliaio di vittime innocenti israeliane più la presa di 250 ostaggi, può giustificare la feroce rappresaglia genocida di Israele, che ha fatto decine di migliaia di morti civili palestinesi, fino ad annunciarne la deportazione?".

    "Sono tutte domande che l’Associazione Italiana Allenatori di Calcio si è posta e che pone adesso alle altre componenti federali e alla Figc tutta, anche in vista dei prossimi incontri che vedranno la Nazionale italiana, l’8 settembre e il 15 ottobre, opposta a quella israeliana. L’enormità degli accadimenti che si stanno susseguendo in quei territori martoriati impone una presa di coscienza da parte di ognuno e anche, a nostro avviso, una azione concreta, commisurata al dramma in atto. Non è più tempo di moral suasion nei confronti del Governo Netanyahu, palesemente sordo agli appelli che gli vengono rivolti da più parti, comprese partecipate manifestazioni di piazza e voci importanti del suo stesso popolo".

    "A conferma che le critiche e le contestazioni oggettive non strizzano l’occhio ai terroristi di Hamas (una parte non secondaria del problema), e soprattutto non nascondono pulsioni antisemite irrisolte. Lo diciamo con forza: davanti all’Olocausto siamo per sempre tutti ebrei e nessuno vuol togliere il segnalibro della memoria. Ma la Storia non si è fermata a quell’orrore e ci interroga oggi, senza sconti per nessuna nazione. Senza dimenticare che l’occhio per occhio biblico resta una formula affidata da Dio a Mosé perché la reazione a un male subìto non sia sproporzionata. Vale per ogni singolo, vale a maggior ragione per uno Stato democratico".

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  • IL COMMA 5 DELL'ARTICOLO 2

    La FIGC, in cocnlusione cita il comma 5 dell'articolo 2 dello statuto federale e la morte di Obeid, leggenda del calcio palestinese ucciso dall'esercito israeliano mentre cercava cibo per la sua famiglia:

    "Il comma 5 dell’art.2 dello Statuto federale recita: “La FIGC promuove l’esclusione dal giuoco del calcio di ogni forma di discriminazione sociale, di razzismo, di xenofobia e di violenza”. Il Consiglio Direttivo dell’Aiac unanimemente, crede dunque che davanti alle stragi quotidiane, che hanno riguardato anche centinaia di morti tra dirigenti, tecnici e atleti, compreso la stella del calcio palestinese Suleiman al-Obeid, sia legittimo, necessario, anzi, doveroso, porre al centro del dibattito federale la richiesta, da proporre a Uefa e Fifa, dell’esclusione temporanea di Israele dalle competizioni sportive".

    "Perché il dolore del passato non può oscurare coscienza e umanità alcuna".

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  • LE DUE PARTITE ITALIA-ISRAELE

    A settembre e ottobre, in teoria, l'Italia giocherà per due volte contro la rappresentativa israeliana nell'ambito delle qualificazioni al Mondiale 2026.

    La Nazionale azzurra giocherà in trasferta la prima sfida (non in Israele, che non gioca in casa da diversi anni), per poi ospitare la rappresentativa di Ben Shimon a Udine il 14 ottobre.

    Sul web sono fioccate le richieste per escludere Israele dalle competizioni UEFA e FIFA come già fatto con la Russia tre anni fa, ma il presidente Ceferin ha evidenziato come la decisione della federazione europea sia per ora quella di permettere ai giocatori israeliani di scendere in campo. Affermando però allo stesso tempo di non essere sicuro di ciò che potrà succedere più avanti.

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