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Alex Sandro JuventusGetty

Alex Sandro si prepara a lasciare la Juventus: "Sarà difficile, gli occhi brillano"

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La lunga storia di Alex Sandro alla Juventus volge sui titoli di coda, a meno di clamorosi colpi di scena il difensore brasiliano lascerà Torino al termine della stagione.

Recentemente peraltro Alex Sandro è stato fischiato da una parte dei tifosi bianconeri, ma ha incassato la difesa di Allegri che ha sempre puntato molto sull'ex Porto.

Arrivato come terzino offensivo, Alex Sandro si è trasformato finendo col giocare come braccetto sinistro di una difesa a tre.

Un'evoluzione tattica frutto anche del rapporto che lega Alex Sandro proprio ad Allegri.

  • L'ADDIO ALLA JUVE

    Intervistato dal canale Youtube della Lega Calcio, Alex Sandro ha confessato il suo stato d'animo: "Io con la mia famiglia sappiamo che arriverà il momento dell’addio o dell’arrivederci, non si sa.Sono tante storie, sono tanti momenti, è difficile immaginare la mia vita senza la Juve. Quando parlerò della Juventus avrò sempre gli occhi che brillano. Sono stato benissimo e avrò la Juve sempre nel mio cuore".

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  • IL RAPPORTO CON ALLEGRI

    Come detto, fondamentale per Alex Sandro è stato il rapporto professionale ma soprattutto umano con Allegri: "Lui è una figura importantissima nella mia carriera, non solo come calciatore ma anche come persona. Ho imparato tantissimo con lui, dentro e fuori dal campo. È una persona che vuole sempre il massimo, non solo dai giocatori, ma delle persone.Lui ogni tanto dice che sbagliare è normale, ma vuole vedere le persone che hanno voglia di fare, che sbagliano volendo fare le cose.Lui rispetta quello, il valore delle persone prima del calciatore. Lo ammiro tanto per queste cose".

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  • LE VITTORIE

    Tante le vittorie di Alex Sandro in bianconero, ma il brasiliano ricorda anche molto altro dei suoi anni alla Juventus: "Quando arrivò la proposta della Juve, mi è venuto tipo un brivido, perché avrei giocato per uno dei club più importanti al mondo. Dei sette trofei vinti, sicuramente il primo è quello a cui tengo di più, perché è dove inizia tutto. Oggi ne parlo sempre coi ragazzi, la cosa più importante non sono i trofei. Per la vita, ci sono tutte le persone che ho conosciuto e con cui ho lavorato. Il giorno che me ne andrò non lascerò solo i trofei, ma amici, compagni, allenatori, magazzinieri, fisioterapisti, dottori, tutti. Il trofeo più importante che ho nella Juve è tutto questo".

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  • "SEMBRAVO ADRIANO"

    Il brasiliano, infine, ricorda il suo primo goal con la maglia della Juventus: "Il primo goal con la maglia della Juve è sempre il più speciale e pesante.Cross di Dani Alves rasoterra, ho controllato e mi sono girato sul mancino e sembravo Adriano, l’Imperatore...".

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