Salutato il Barcellona, dove non è mai riuscito a imporsi, Adrià Carmona nel 2010 ha detto sì al Milan segnando 11 goal in 47 partite con la Primavera rossonera e guadagnandosi il salto in prima squadra durante il ritiro estivo del 2012.
Un infortunio di 3 mesi gli ha frenato l'ascesa in Italia, così come il tatticismo che nel nostro calcio la fanno spesso da padrone.
"Venivo dal 4-3-3 del Barça con le ali che restavano larghe e difendevano pressando alto - ha ricordato - Giocare a tutta fascia nel 3-5-2 l'ho trovato molto difficile, soprattutto nella fase di copertura. Non riuscivo a gestire la voglia di dimostrare ciò che potevo fare".
Dopo un prestito di 6 mesi al Saragozza, Carmona torna alla base e nel 2013 il Milan lo svincola a 21 anni: risultato? Zero presenze in Serie A e tappe successive nelle serie minori spagnole.
“Ho sempre cercato di ritrovare quella sensazione di divertimento e mi chiedevo: 'Quando avevo 17 anni mi definivano il miglior giocatore d’Europa: perché adesso no?'. Non riuscivo a capirlo e mi mancava la capacità di affrontarlo nel modo giusto”.
La svolta durante la parentesi in India, tra le fila dei Delhi Dynamos.
"Ho iniziato a studiare per migliorare me stesso. Ho visto che le persone lì avevano un equilibrio emotivo e una consapevolezza molto migliori. E durante la mia ricerca ho capito che potevo aiutare gli altri, soprattutto con la mia esperienza".