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Adria Carmona MilanGetty Images

Adrià Carmona dal Milan al ritiro a 28 anni: oggi fa il mental coach

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Il sogno, le ambizioni, le speranze: tutto dissolto a 28 anni.

Adrià Carmona Perez è un ex fantasista classe '92 cresciuto nella Masia del Barcellona e transitato - senza fortuna - anche per il Milan, che oggi ha cambiato radicalmente vita.

Lo spagnolo è diventato mental coach e si è messo anche al servizio dei calciatori, in un elenco di 'assistiti' che include anche nomi importanti come Arthur, Borja Mayoral e Alvaro Morata.

  • ADRIÀ CARMONA E IL RITIRO A 28 ANNI

    In un'intervista concessa a 'The Athletic', Carmona spiega la parabola che lo ha portato dal prato verde agli studi sulla psicologia.

    "Mi è successo tutto così in fretta. Al Barcellona avevo 15 anni e giocavo con ragazzi di 18. Ho iniziato a sentire la responsabilità, la pressione e ho capito che questo non è solo un gioco. Quando è diventato qualcosa di professionale, un lavoro, ho smesso di godermi il calcio".

    Stop legato, tra i motivi illustrati dall'iberico, anche la "mancanza di un supporto psicologico". Esattamente ciò che ora Carmona offre a chi ne ha bisogno.

    "A 28 anni ho lasciato il calcio. Ma avevo visto cosa era successo a molte persone che conoscevo e cosa era successo a me. Credevo di poter aiutare le persone ed è quello che sto facendo ora. Queste abilità mentali sono ciò che rendono un giocatore 'normale' eccellente e un giocatore 'mediocre' colui che può avere una carriera normale".

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  • ADRIÀ CARMONA AL MILAN

    Salutato il Barcellona, dove non è mai riuscito a imporsi, Adrià Carmona nel 2010 ha detto sì al Milan segnando 11 goal in 47 partite con la Primavera rossonera e guadagnandosi il salto in prima squadra durante il ritiro estivo del 2012.

    Un infortunio di 3 mesi gli ha frenato l'ascesa in Italia, così come il tatticismo che nel nostro calcio la fanno spesso da padrone.

    "Venivo dal 4-3-3 del Barça con le ali che restavano larghe e difendevano pressando alto - ha ricordato - Giocare a tutta fascia nel 3-5-2 l'ho trovato molto difficile, soprattutto nella fase di copertura. Non riuscivo a gestire la voglia di dimostrare ciò che potevo fare".

    Dopo un prestito di 6 mesi al Saragozza, Carmona torna alla base e nel 2013 il Milan lo svincola a 21 anni: risultato? Zero presenze in Serie A e tappe successive nelle serie minori spagnole.

    “Ho sempre cercato di ritrovare quella sensazione di divertimento e mi chiedevo: 'Quando avevo 17 anni mi definivano il miglior giocatore d’Europa: perché adesso no?'. Non riuscivo a capirlo e mi mancava la capacità di affrontarlo nel modo giusto”.

    La svolta durante la parentesi in India, tra le fila dei Delhi Dynamos.

    "Ho iniziato a studiare per migliorare me stesso. Ho visto che le persone lì avevano un equilibrio emotivo e una consapevolezza molto migliori. E durante la mia ricerca ho capito che potevo aiutare gli altri, soprattutto con la mia esperienza".

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  • LA NUOVA VITA DA MENTAL COACH

    Così, una volta appesi gli scarpini al chiodo, Carmona è diventato mental coach.

    "Molti giocatori mi contattano non per un problema, un infortunio o per non essere stati scelti. Spesso non giocano al massimo e si chiedono 'Cosa sta succedendo, perché non sono capace di fare di più?'. Da lì mettiamo insieme i tasselli, ogni giorno, ogni settimana, per migliorare".

    "I calciatori vivono in un mondo molto instabile, dai ritmo molto veloci. La programmazione neurolinguistica fornisce loro alcune piccole ancore, che funzionano a livello subconscio".

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  • CARMONA A SUPPORTO DI ARTHUR E MORATA

    Come detto, tra i calciatori che hanno chiesto l'ausilio di Carmona figurano anche il viola Arhur e Alvaro Morata.

    "Con Alvaro isualizziamo costantemente cosa faremo il giorno successivo, Arthur ha vissuto un momento in cui - causa infortuni - stava male. E aveva bisogno di vivere quel dolore chiedendosi 'Perché voglio continuare a giocare?'". Spesso, quando usi il pilota automatico, certe riflessioni non le fai. E senza riflessione non c’è crescita. Sono davvero orgoglioso di come si sta comportando alla Fiorentina (in prestito) in questa stagione, mostrando costantemente le sue qualità".

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