GettyLelio Donato
I 9 Scudetti della Juventus: la storia di un ciclo irripetibile
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Getty1LA RIVOLUZIONE SARRISTA
Dopo cinque stagioni, altrettanti Scudetti e due finali di Champions League, Allegri e la Juventus decidono di separarsi. Il tecnico livornese saluta tra le lacrime durante una conferenza stampa tenuta insieme al presidente Agnelli. La società bianconera, al termine di alcune settimane ricche di riflessioni e tante voci, affida la panchina a Maurizio Sarri. L'obiettivo è quello di continuare a vincere migliorando la qualità del gioco.
Il colpo di mercato è l'acquisto del giovane difensore olandese Matthijs De Ligt, strappato alla concorrenza di molti top club europei. Cancelo finisce al Manchester City in uno scambio col brasiliano Danilo, mentre Kean viene ceduto al PSG da cui torna per fare il secondo l'ex capitano Gigi Buffon. A centrocampo ci sono gli innesti a parametro zero di Aaron Ramsey e Adrien Rabiot. In attacco rientra alla base Gonzalo Higuain, pupillo del nuovo tecnico dai tempi di Napoli.

La Juventus vince sei delle prime sette giornate e grazie al successo di 'San Siro', firmato da Dybala e Higuain, i bianconeri staccano l'Inter che intanto si è rinforzata con due grandi ex: Marotta dietro la scrivania e Antonio Conte in panchina. Proprio la gara di ritorno in casa contro i nerazzurri, vinta per 2-0 con una gemma di Dybala, sarà una delle ultime partite giocate in Italia prima dello stop al calcio causa pandemia Covid. In quel momento la Juventus guida la classifica con un solo punto di margine sulla Lazio, rivelazione del campionato e capace di soffiare la Supercoppa Italiana a Madama.
Alla ripresa i bianconeri perdono ai rigori anche la finale di Coppa Italia contro il Napoli ma staccano le rivali in Serie A tanto che il 26 luglio 2020 arriva il nono Scudetto consecutivo con due giornate di anticipo. La prematura eliminazione in Champions League, dove la Juventus non riesce a superare il Lione agli ottavi di finale, costa però la panchina a Maurizio Sarri che verrà sostituito a sorpresa dal debuttante Andrea Pirlo. Ma questa è un'altra storia...
Getty Images2IL COLPO DEL SECOLO
L'estate 2018 verrà ricordata per sempre come quella dello sbarco di Cristiano Ronaldo sul pianeta bianconero. Il colpo del secoldo che porta uno dei due migliori giocatori al mondo in Serie A per 'soli' 100 milioni di euro. Mentre a salutare è il capitano Gigi Buffon, che decide di provare l'avventura all'estero con la maglia del PSG.
Insieme a lui lasciano pure altri protagonisti del fantastico ciclo di Scudetti come Lichtsteiner, Asamoah, Marchisio e Gonzalo Higuain, che si trasferisce al Milan. Sempre dal Milan ritorna invece Leonardo Bonucci, mentre gli altri acquisti sono Joao Cancelo, Emre Can e Perin oltre ai rientri di Spinazzola e del giovane attaccante Moise Kean.

Il 29 settembre, a sorpresa, Giuseppe Marotta annuncia in diretta tv il suo addio alla carica di amministratore delegato della società a partire dal 25 ottobre. A prendere il suo posto, di fatto, sarà il braccio destro di una vita Fabio Paratici. Ovvero il grande sponsor dell'operazione Ronaldo.
I bianconeri vincono le prime otto giornate di campionato e si qualificano con largo anticipo agli ottavi di Champions League. Il primo goal di Cristiano Ronaldo con la maglia della Juventus arriva il 16 settembre 2018 nella gara casalinga contro il Sassuolo. La corsa europea della signora, dopo la clamorosa rimonta contro l'Atletico Madrid firmata CR7, si ferma però ai quarti di finale contro l'Ajax.
La Juventus si consola con la conquista dell'ottavo Scudetto consecutivo, il quinto dell'era Allegri, vinto matematicamente con cinque turni di anticipo grazie al successo contro la Fiorentina. I bianconeri alzano al cielo anche la Supercoppa Italiana, battendo il Milan con goal del solito Cristiano Ronaldo. Ma un finale di stagione poco brillante sul piano del gioco porterà ad una clamorosa rivoluzione.
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3IL LUNGO DUELLO
Ancora una volta la Juventus perde importanti pedine in estate quando Bonucci, dopo alcuni screzi con Allegri, decide a sorpresa di trasferirsi al Milan e Dani Alves preferisce lasciare l'Italia dopo una sola stagione in bianconero. Marotta però rinforza il reparto offensivo con i costosi acquisti di Bernardeschi e Douglas Costa mentre a centrocampo arriva l'esperto Matuidi.
L'avvio di stagione, come spesso avvenuto nell'era Allegri, non è dei più semplici per la Juventus che comunque non perde mai troppo terreno dalle prime. Il sorpasso sul Napoli di Sarri arriva a inizio marzo quando gli azzurri pareggiano fuori casa contro l'Inter. Ma la vera svolta è la vittoria ottenuta qualche giorno prima dalla Juventus contro la Lazio grazie a una magia di Dybala in pieno recupero.

Il campionato sembra riaprirsi a fine aprile con la vittoria del Napoli nello scontro diretto dello 'Stadium', la settimana dopo però i bianconeri battono l'Inter tra le polemiche mentre il Napoli cade a Firenze e torna a -4 con sole tre giornate da giocare.
Tra i giocatori più decisivi, oltre ai soliti Dybala e Higuain, va sicuramente annoverato Douglas Costa che specie nel finale di stagione toglie spesso le castagne dal fuoco ad una Juventus stanca e poco spettacolare insieme a Cuadrado.

4CLAUSOLE AL POTERE
Nell'estate del 2016 la Juventus opera una nuova rivoluzione sul calciomercato. I bianconeri infatti cedono Pogba al Manchester United per la cifra record di 105 milioni di euro, ma allo stesso tempo indeboliscono le rivali strappando Miralem Pjanic alla Roma e Gonzalo Higuain al Napoli tramite il pagamento delle rispettive clausole rescissorie.
La Juventus, a differenza della stagione precedente, parte subito forte e guida saldamente in campionato fin dalle prime giornate. La certezza matematica del sesto Scudetto consecutivo che fa entrare i bianconeri nella leggenda arriva alla penultima giornata con la vittoria casalinga sul Crotone che gli permette di tenere a distanza le inseguitrici.

Decisivo nell'ennesima trionfale stagione della Juventus si rivela il passaggio al 4-2-3-1 operato da Allegri alla seconda giornata del girone di ritorno contro la Lazio. Modulo che permette al tecnico di sfruttare al meglio il potenziale offensivo schierando Cuadrado, Dybala e Mandzukic dietro Higuain.
Proprio la disponibilità del croato nel quasi inedito ruolo di esterno sarà il segreto della Juventus che da lì in avanti sfoggerà anche una buona qualità di gioco. I grandi protagonisti però, come previsto, sono soprattutto Higuain e Pjanic: il Pipita alla sua prima stagione in bianconero realizza 24 goal in campionato mentre il secondo viene utilizzato da Allegri nel ruolo di regista che fu di Pirlo con ottimi risultati.
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5LA GRANDE RIMONTA
Dopo la rivoluzione estiva durante la quale i bianconeri salutano Pirlo, Vidal, Tevez e Llorente, l'avvio di campionato della Juventus è a dir poco scioccante con la squadra di Allegri che colleziona appena dodici punti nelle prime 10 giornate ed a metà ottobre sembra già tagliata fuori dal discorso Scudetto.
La vittoria ottenuta in pieno recupero nel Derby contro il Torino, però, dà il via a una clamorosa rimonta che si conclude il 13 febbraio del 2016 quando Zaza firma il goal della vittoria nello scontro diretto contro il Napoli e sancisce il sorpasso in vetta alla classifica.

Vetta che la Juventus non mollerà più fino alla conquista del quinto Scudetto consecutivo e chiudendo la stagione con 12 punti di vantaggio sulla seconda.
Decisiva ai fini dell'impresa la scelta di ringiovanire la rosa con gli innesti di Rugani, Alex Sandro e soprattutto Paulo Dybala che, insieme all'ormai consacrato Pogba, diventa l'assoluto trascinatore della squadra riuscendo nel compito di non fare rimpiangere il connazionale Tevez. Ottimo anche l'apporto degli esperti Khedira e Mandzukic che, a parte qualche problema muscolare di troppo, sostituiscono al meglio Vidal e Llorente.

6IL PRIMO DI ALLEGRI
La stagione 2014/15 si apre con il traumatico addio del condottiero Conte che, dopo un lungo tira e molla estivo, lascia la Juventus a ritiro già iniziato risolvendo consensualmente il contratto. Il 16 luglio arriva l'ufficialità della nomina di Massimiliano Allegri che nel giorno della presentazione viene contestato da un gruppo di tifosi davanti ai cancelli di Vinovo.
Tifosi che il tecnico livornese farà presto ricredere conquistando lo Scudetto addirittura con quattro giornate d'anticipo (prima volta per la Juve nell'era dei tre punti) dopo un lungo duello con la Roma di Garcia.

Decisivi per la conquista del tricolore risulteranno i due nuovi acquisti Evra e Morata, con quest'ultimo che in breve tempo scalza il connazionale e amico Llorente come spalla dell'intoccabile Tevez.
Allegri, dopo aver iniziato sulle orme del 3-5-2 di Conte, passa lentamente al 4-3-1-2, modulo da lui preferito e in cui spesso Vidal è costretto nell'inedita posizione di trequartista ma che allo stesso tempo permette al tecnico di schierare contemporaneamente il cileno con Pirlo, Marchisio e Pogba.
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7FORT APACHE
Nell'estate del 2013 la Juventus rivoluziona il parco attaccanti portando a Torino lo svincolato Llorente ma soprattutto Carlitos Tevez che dimostrerà da subito grande personalità scegliendo di indossare la maglia numero 10 rimasta senza padrone dopo l'addio dello storico capitano Del Piero.
La stagione non inizia nel migliore dei modi per i bianconeri che, dopo 48 giornate consecutive in testa alla classifica, perdono il primato a causa del pareggio contro l'Inter. Vetta riconquistata già a inizio novembre fino alla vittoria dello Scudetto che arriva a due giornate dalla fine del campionato grazie alla sconfitta subita dalla Roma a Catania e ancora prima che i bianconeri scendano in campo.

Il terzo tricolore dell'era Conte, che sarà anche l'ultimo, verrà ricordato soprattutto come quello del record di punti (102), bottino che permette alla Juventus di chiudere il campionato con 17 lunghezze di vantaggio sulla Roma di Rudi Garcia. I bianconeri, inoltre, festeggiano anche la coppia del goal Tevez-Llorente che mette insieme 35 reti complessive rivelandosi decisiva per la vittoria finale. Ottimo pure l'apporto in zona goal di Pogba (7 centri) che scalza definitivamente Marchisio dal ruolo di titolare.

8LA CONFERMA
La stagione 2012/13 inizia con la pesante squalifica inflitta al tecnico Conte (10 mesi poi ridotti a 4) per il caso calcioscommesse in cui era rimasto coinvolto ai tempi del Siena, ma anche senza il loro condottiero in panchina i bianconeri collezionano nove vittorie e un pareggio nelle prime 10 giornate.
L'imbattibilità della Juventus, che dura dal campionato precedente, si interrompe il 3 novembre del 2012 quando l'Inter allenata da Stramaccioni espugna lo 'Stadium' (prima squadra a riuscirci) per 3-1. Mentre il 9 dicembre, contro il Palermo, Conte festeggia il ritorno in panchina con una vittoria.

Il campionato, conquistato il 5 maggio con tre giornate d'anticipo davanti al Napoli di Mazzarri dopo la vittoria casalinga contro il Palermo, è una lunga passerella per i bianconeri che restano in testa alla classifica dall'inizio alla fine anche grazie all'acquisto di Asamoah, che permette il passaggio definitivo al 3-5-2, al ritorno alla base di Giovinco e all'esplosione del giovanissimo Pogba che insidia il titolare Marchisio.
Nella squadra Campione d'Italia, per il secondo anno consecutivo, manca un vero bomber dato che i capocannonieri sono Vucinic e il rigorista Vidal con appena 10 goal a testa, seguiti da Quagliarella con nove.
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9L'INIZIO DEL CICLO
Nella stagione 2011/12, dopo due settimi posti consecutivi, la Juventus decide di affidare la panchina all'ex capitano Antonio Conte. Il tecnico, nonostante durante tutta l'estate abbia lavorato sul 4-2-4, in avvio di campionato cambia immediatamente vestito tattico alla Signora passando ad un 4-3-3 che esalti al meglio le caratteristiche dei nuovi acquisti Lichtsteiner, Pirlo e Vidal. Durante la gara di fine novembre pareggiata in rimonta sul campo del Napoli, però, Conte vira verso il 3-5-2 che diventerà il suo marchio di fabbrica.

Lo Scudetto, il primo dell'era post Calciopoli, viene conquistato dalla Juventus con una giornata d'anticipo grazie alla vittoria ottenuta sul neutro di Trieste contro il Cagliari e alla contemporanea sconfitta del Milan nel Derby al termine di un appassionante duello con i rossoneri avvelenato dal goal fantasma di Muntari nello scontro diretto di 'San Siro'. Il sorpasso decisivo avviene invece alla trentunesima giornata quando la Juve vince a Palermo e il Milan cade in casa contro la Fiorentina dell'ex bianconero Amauri.
La stagione 2011/12 passerà alla storia come quella dell'imbattibilità in campionato e per essere stata la prima giocata allo 'Juventus Stadium', impianto nato sulle ceneri del vecchio 'Delle Alpi'. Al termine del campionato, inoltre, i bianconeri ammainano la bandiera Alessandro Del Piero che, dopo un ventennio, lascia la Juventus nel giorno della festa Scudetto contro l'Atalanta tra gli applausi di tifosi, compagni e avversari.
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