“Petit Diable”, “Piccolo Principe”, “Grizou”. Sono infiniti i soprannomi di Antoine Griezmann, uno dei giocatori più iconici degli ultimi anni di calcio. Campione del Mondo con la Francia, trionfatore con l’Atlético Madrid, che non è riuscito però a imporsi nel Barcellona e che è tornato proprio ai Colchoneros. Su di lui si sanno tante cose, ma ci sono cinque storie che probabilmente su di lui conoscono in pochi.
(C)Getty Images5 cose da sapere su Antoine Griezmann
GettyGLI SCOUT FRANCESI NON GLI HANNO DATO UNA VALUTAZIONE
Gli inizi di Griezmann nel calcio non sono stati proprio facilissimi, visto che gli scout in Francia lo credevano troppo magrolino e anche basso per poter arrivare a giocare da professionista. Lo avevano seguito Lione, Saint-Étienne, Metz, Auxerre, Sochaux e Montpellier, ma soltanto Eric Olhats, osservatore della Real Sociedad, ha notato le sue doti tecniche fuori dal normale. Lo ha portato nei Paesi Baschi e lo ha persino ospitato in casa nei primi anni in cui il giovane talento francese cresceva nelle giovanili degli Txuri-Urdin.
Getty ImagesHA SALTATO L’APPRENDISTATO IN SECONDA SQUADRA
Arrivato a 13 anni a San Sebastian, non ha impiegato molto a far capire che il suo talento era speciale. Tanto che nella stagione 2009/10, a 18 anni, doveva giocare nella seconda squadra della Real Sociedad, il Sanse. L’infortunio in pre-stagione del terzino Bingen Erdozia però ha aperto un posto in prima squadra e l’allenatore uruguagio Lasarte ha deciso di occuparlo promuovendo temporaneamente in prima squadra proprio Griezmann. In pre-stagione ha brillato. E non è più uscito dalle rotazioni dei ‘grandi’. Saltando a piedi pari l’apprendistato in seconda squadra.
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IL RAPPORTO CON LIONE
Mâcon è il paese d’origine di Griezmann. Si trova nei dintorni di Lione. Da piccolo, il classe 1991 è cresciuto tifando l’OL, ma da giocatore lo ha incrociato solo da avversario. In partite molto speciali. Nei preliminari della Champions League 2013, ad esempio: nel 4-0 decisivo per portare i baschi nella fase a gironi ha perso segnato una rovesciata da urlo. Sempre a Lione ha segnato una doppietta a Euro 2016 e soprattutto nel Parc OL ha vinto l’Europa League nel 2018, in finale contro gli arcirivali del Marsiglia.
LaLigaIL SUO IDOLO ERA PAVEL NEDVED
Griezmann finora non ha mai giocato in Italia, ma il suo idolo ha fatto la storia del calcio del nostro paese: Pavel Nedved, l’attuale vice-presidente della Juventus, ex esterno che ha segnato un’epoca e vinto il Pallone d’Oro nel 2003. Griezmann aveva i poster di Nedved e da piccolo addirittura aveva la stessa acconciatura della ‘Furia Ceca’. Altri suoi idoli erano Sonny Anderson (in foto), Zinedine Zidane e David Beckham. Tutti dietro Nedved, però.
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Getty ImagesPOTEVA GIOCARE PER IL PORTOGALLO
Nel luglio del 2016 Antoine Griezmann era in campo nella finale dell’Europeo tra Francia e Portogallo con addosso la maglia dei Bleus. Si è trovato dalla parte degli sconfitti, visto che è stato Cristiano Ronaldo ad alzare la coppa grazie a Eder. Eppure Grizi quella finale avrebbe potuto giocarla con la maglia dei lusitani, viste le origini di mamma Isabelle Lopes, che viene dal paese iberico, mentre il papà Alain è francese. Visto che nel 2018 è diventato campione del mondo, tutto sommato si può dire che ha scelto bene…
BONUS: ADORA L'URUGUAY
Francese, un po' portoghese, cresciuto calcisticamente in Spagna, ma appassionato di... Uruguay. Griezmann non ha un rapporto diretto col paese sudamericano, ma beve mate, ha avuto una bandiera uruguagia come immagine di Whatsapp. E quando ha segnato contro la Celeste a Russia 2018, nei quarti, non ha festeggiato "in segno di rispetto verso tanti amici". Infatti Griezmann ha ammesso più volte che sono stati i compagni uruguagi a insegnargli tanto, calcisticamente e anche lui si rivede nella loro determinazione. "La mia seconda nazione", l'ha definita.
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