Un mestiere (sì, lo è) diverso dagli altri, nel macrocosmo calcistico. Solitario come il guardiano del faro, il guardiano dei pali. Lui contro tutti, siano nemici o amici. Il portiere danza coi compagni in poche circostanze, lotta con i compagni e urla con essi nelle ottime o disastrose occasioni. E vede tutto, è costretto a vedere tutto: anche gli attacchi dei fratelli. Chiedere a Gigi Gianluigi Re Mida Buffon e al compagno di una vita Giorgio Chiellini. Parare è tutto e niente, è esserci sempre.
Bordeaux, Francia. Stadio Matmut-Atlantique. Italia e Germania di fronte per la prima volta nella loro storia (si nota il sarcasmo?), in palio la semifinale di Euro 2016. Bonucci rincorre Ozil, portando la partita ai supplementari e dunque ai rigori, dove Pellè e Zaza chiuderanno l'avventura azzurra in modo grottesco, in stile meme web. In mezzo Buffon, su Chiellini. Facciamo un passo indietro.
Nel 2006 la vittoria del Mondiale, po-po-po-po. Tutti sul carro, nessuno a terra. In un torneo in cui Buffon prese goal solamente su rigore, da monsieur Zidane, e su autorete, dall'elastico Zaccardo. Dieci anni dopo, in un altro torneo d'elite, l'imprescindibile portiere della Nazionale ha voluto evitare questo spiacevole ricordo. Due autoreti subite dai compagni di difesa? Non sia mai. Meglio evitare la vergogna, a Giorgio, a Gigi.

Palla in mezzo, Mario Gomez stoppa di petto vicino all'area piccola: il 2-0 della Germania è lontano un metro. La conclusione arriva, ma non è quella del bomber tedesco, ma bensì di Chiellini, in disperato tentativo di anticiparlo. Buffon è lì, vigile e leggiadro, in caduta. Non libera. Tiene le mani pronte ad ogni evenienza mentre sta andando a terra, a pochi passi dal duo concludente, a pochi centimetri dalla linea di porta.
Buffon tocca il pallone con le dita, spedendo fuori. Con sentiti ringraziamenti di Chiellini, che più di sottolineare la mostruosa parata dell'amico fraterno, chiede venia. Lui, Gigi, chiede rabbia, senza esaltarsi. Si rimane sull'1-0, poi sarà 1-1. Dunque supplementari e rigori che andranno male, con lacrime finali. Rimarranno scolpite nella memoria, come l'ennesima risposta del guardiano di Carrara.