Frasi sibilline in conferenza stampa, parole da comprendere chirurgicamente targate Giovanni Branchini, sconfitta immeritata a Napoli. Insomma, giorni non semplici per Massimiliano Allegri, alle prese con un futuro tutto da scrivere ma sempre più nebuloso. Quantomeno sulla panchina della Juventus, al di là di qualsiasi – nonché ovvio – politichese figlio del momento.
Al Maradona vincono i padroni di casa. Più cinici, graziati, bravi a sfruttare il macro episodio nel finale per il 2-1. Stop. E per la Signora – nelle ultime sei gare – il bottino fotografa fedelmente le difficoltà del momento: 5 punti. Troppo poco, specialmente considerando come le battute a vuoto siano arrivate contro Empoli, Udinese e Verona. Mentre per avere la meglio sul Frosinone, tra le mura amiche, c’è voluta una prodezza di Rugani al fotofinish.
La percezione è che, dopo l’1-1 con l’Empoli condizionato dall’espulsione di Milik, i bianconeri abbiano smesso di credere nella loro stagione. Si va avanti per inerzia, con qualche fiammata qua e là e con un discreto vantaggio sulle inseguitrici per quanto concerne il discorso Champions, ma tanti saluti alle ardite ambizioni. Concetto già ampiamente archiviato.