Pubblicità
Pubblicità

Zanetti da record, allenato all'Inter da 19 allenatori: diventò capitano dopo il ko di Ronaldo

Pubblicità
Banner archivio storieGOAL

Il nome di Javier Zanetti ha segnato una vera e propria era in casa Inter : bandiera d'altri tempi, esempio di professionalità dentro e fuori dal campo, campione di continuità con un atletismo straripante capace di infiammare San Siro. Molti non ricordano però quando iniziò la grande avventura da capitano nerazzurro per il laterale argentino.

Zanetti indossò infatti la gloriosa fascia per la prima volta nel 2001, subito dopo il grave infortunio al ginocchio di Ronaldo , fino a quel momento leader del gruppo dal 1999. Dopo tre anni il brasiliano decise di lasciare l'incarico al compagno argentino anche dopo il successivo rientro in campo: iniziava così un lungo e profondo legame con i colori nerazzuri.

Fu lo stesso 'Fenomeno' a 'promuovere' il terzino nel corso di un'intervista che aveva il sapore della definitiva 'investitura':

"Io posso dire che a me farebbe piacere se la fascia la continuasse a portare Zanetti. L'ha portata bene fino a questo momento, ne è orgoglioso e siamo tutti orgogliosi di lui. Tra l'altro domani lui giocherà la sua duecentesima partita in serie A, se il tecnico deciderà di farlo giocare, come sempre é accaduto finora. Per questo sarebbe doppiamente giusto che continuasse ad averla lui. Sì, la fascia la porterà lui".

Per ben 14 anni, esattamente fino al 2014, Zanetti è stato l'esemplare capitano di una squadra che è riuscito a portare sul tetto del mondo nello storico 'triplete' del 2010.

Javier Zanetti con la Champions League vinta dall'Inter nel 2010Getty

Una splendida avventura che lo ha consacrato nella storia del club con un numero ricorrente: arrivato in Italia dal Banfield il classe '73 ha vissuto ben 19 anni di Inter, prima di appendere le scarpe al chiodo nel 2014.

19 come gli allenatori avuti nel corso della sua permanenza a Milano: si tratta di un vero e proprio record per un giocatore che si è poi successivamente espresso a fine carriera al 'TG1' ricordando alcuni dei condottieri del passato:

" Cuper era serio e capace, mi è dispiaciuto per com'è finita con lui, ha pagato il 5 maggio. Mazzarri è uno che somiglia un po' a Cuper per dedizione al lavoro e per come cura i particolari. Con Tardelli invece è stata un'annata difficile, perdemmo il derby 6-0 e si ruppe qualcosa, non so se è stato il peggiore ma è sicuramente quello con cui ho legato meno. Anche con Lippi è stata un'annata molto complicata, mi ha dato fastidio quella frase che ha detto su di noi. Mourinho ? Un allenatore e un uomo di grande personalità, un vincente che cura tutti i dettagli, resterà nel cuore di tutti gli interisti" .

Nel corso della sua immensa carriera Zanetti ha mostrato anche una preziosa duttilità dal punto di vista tattico: dopo una vita passata da terzino destro l'argentino si è infatti reinventato mediano proprio nell'Inter di Mourinho, lasciando così il posto a un altro formidabile interprete della fascia destra: Maicon.

Javier Zanetti- Alessandro Del PieroGoal

Il brasiliano fu tra i principali protagonisti della meravigliosa squadra creata da Mourinho, mentre Zanetti cambiò ruolo senza però variare il proprio rendimento. Solidità davanti alla difesa, coperture ed equilibrio per un giocatore che dimostrò una maturità tattica senza eguali. Diminuirono le celebri discese con la palla al piede, ma il nativo di Buenos Aires fu un tassello importantissimo nelle rotazioni dello Special One.

A fine stagione furono infatti 55 le presenze tra campionato e coppa: era iniziata una nuova vita per Zanetti, che fino al giorno della sua ultima partita strappò gli applausi convinti e commossi dei propri tifosi. Terzino o mediano, leader dentro e fuori dal campo: in casa nerazzurra il numero 4 è storia.

Pubblicità

ENJOYED THIS STORY?

Add GOAL.com as a preferred source on Google to see more of our reporting

0