Francesco Farioli Alanyaspor 2022AA

Un italiano a Ibrox? I Rangers monitorano Farioli per il futuro

Sogno sfumato o appuntamento solo rimandato? Francesco Farioli, attuale allenatore dell'Alanyaspor, è stato vicinissimo ai Rangers, che avevano pensato di affidare a lui la panchina dopo l'esonero di Giovanni Van Bronckhorst.

Una forte tentazione per la società di Glasgow, impressionata dal lavoro del giovane tecnico italiano, che alla fine però ha preferito puntare sull'usato sicuro nominando come nuovo allenatore Michael Beale, già ex vice di Steven Gerrard con i 'Gers'. Una scelta conservativa, visto il momento delicato della stagione: a giocare a favore del 42enne inglese, che i Rangers hanno liberato dall'incarico con il QPR dietro pagamento di una clausola, anche la maggiore conoscenza dell'ambiente e del gruppo squadra.

Il nome di Farioli però resta sotto osservazione dalle parti di Glasgow e potrebbe tornare di stretta attualità tra qualche mese, quando i tempi per un deciso cambio di rotta e di filosofia di gioco potrebbero essere maturi, specie dopo i colloqui molto positivi intercorsi tra le parti negli ultimi giorni, prima della nomina di Beale.

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Il giovane tecnico toscano ha iniziato la sua carriera in panchina come collaboratore di Roberto De Zerbi al Sassuolo prima di trasferirsi in Turchia dove ha allenato anche il Fatih Karagumruk, oggi guidato dall'altro italiano Andrea Pirlo.

Farioli ha mostrato in questi mesi un'idea di calcio moderna, con uno stile influenzato da allenatori del calibro di Pep Guardiola, Marcelo Bielsa e Mikel Arteta, come spiegato da lui stesso qualche tempo fa.

“È importante costruire una squadra di giocatori che abbiano passione per quello che fanno. Devono godersi la palla, approcciarsi alla partita in modo coraggioso e propositivo. Devono mostrare ambizione perché le nostre richieste sono molto alte. Sono stato davvero preso dal Barcellona di Pep Guardiola. Adoravo quello stile di gioco"

Uno stile che a quanto pare ha conquistato anche i Rangers. E chissà che Farioli non possa diventare in futuro il primo allenatore italiano della storia di uno dei club più gloriosi d'Europa.

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