Allan Milan Napoli Serie A

Svezzato dall'Udinese, esploso col Napoli: l'ascesa di Allan

Un'Udinese-Napoli lunga 6 anni. Lo è per Allan Marques Loureiro, che tra il 2012 e il 2018 ha compiuto una parabola che lo ha portato prima a farsi apprezzare in Italia con i friulani e poi consacrarsi anche a livello europeo in azzurro.

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Sabato sera, alla 'Dacia Arena', per il brasiliano classe '91 non sarà una partita qualunque. Non lo sarà per il quarto anno, ossia da quando Allan è passato dal club della famiglia Pozzo a quello di De Laurentiis.

Era l'estate del 2015, quando i partenopei decisero di puntare sul mediano sborsando 12 milioni più il prestito biennale di Duvan Zapata e il cartellino di Miguel Angel Britos (poi girato dall'Udinese al Watford).

Allan Udinese Serie AGetty

Ebbene, da semplice 'mastino' Allan ha compiuto una metamorfosi che gli ha consentito di diventare un pilastro del progetto Napoli: incontrista ma anche mezzala col vizio dell'inserimento, dotato di polmoni d'acciaio e dinamismo con cui rubar palloni e creare scompiglio tra le difese rivali.

L'anticipo della nona di Serie A vedrà nel verdeoro il grande ex della sfida tra bianconeri e azzurri (la batteria comprende anche Behrami, Karnezis, MeretZielinski): Allan fu acquistato dal Vasco da Gama nel 2012 per appena 3 milioni grazie al celebre fiuto per i talenti dimostrato dall'Udinese negli ultimi anni, il primo step verso un'ascesa non semplice ma a tratti dirompente. Proprio come la sua andatura sul terreno di gioco.

In 3 stagioni vissute ad Udine, le presenze complessive sono state 116 e condite da 2 goal: 2012-2015 in Friuli dunque, poi il passaggio all'ombra del Vesuvio dove a prenderlo in custodia è Maurizio Sarri.

Subito perno inamovibile nel centrocampo a 3 deciso dall'attuale tecnico del Chelsea come interno destro e primo anno col Napoli super: 43 presenze, 3 reti e un ottimo rendimento lo ergono a certezza. Nel secondo, però, Allan subisce una flessione.

Allan Milan Napoli Serie A

Prestazioni meno convincenti e brillanti lo fanno scivolare per qualche momento della stagione addirittura fuori dai titolari, in favore di Zielinski arrivato in quell'estate del 2016 e pupillo di Sarri. Alla fine, lo score reciterà 39 partite ed un goal.

Il resto è storia recente, con un 2017/2018 disputato nuovamente a mille ed Allan tornato a mordere caviglie e accompagnare le azioni offensive del Napoli: 50 presenze e 4 sigilli per il brasiliano, in un anno che vede gli azzurri sfiorare il sogno Scudetto.

Andato via Sarri, la musica non è cambiata: il numero 5 dei partenopei è un titolarissimo anche nelle gerarchie di Ancelotti, a dispetto di un turnover 'monstre' che gli consente sì di rifiatare con maggiore frequenza ma che non gli fa perdere i 'galloni' di pilastro.

Il picco più alto della carriera a Napoli e probabilmente della carriera tutta, Allan lo raggiunge in occasione del match di Champions col Liverpool: Insigne fa esplodere il 'San Paolo' e regala 3 punti inattesi, l'ex Udinese risulta il migliore in campo grazie ad una prova magistrale tutta cuore e lucidità tecnico-tattica.

Dei talenti scovati dal club dei Pozzo, Allan è senza dubbio stata una delle scommesse più azzeccate: prezzo del cartellino perlomeno quadruplicato rispetto ai 15 milioni investiti dal Napoli 4 anni fa e la certezza di essere uno dei migliori interpreti nel suo ruolo. Sia in Italia che in Europa.

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