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Sebastiano Esposito a Goal: "Coi consigli di Lukaku sogno di tornare in Serie A"

Sebastiano Esposito è uno dei talenti più splendenti del calcio italiano, non a caso l'unico azzurro a riuscire ad entrare nella classifica NXGN sia nel 2020 che nel 2021 . L'attaccante scuola Inter occupa quest'anno il 25° posto in graduatoria , nonostante una stagione fin qui tutt'altro che da incorniciare.

Ceduto in prestito dall'Inter alla SPAL, infatti, Esposito ha trovato pochissimo spazio riuscendo a realizzare soltanto un goal per poi cambiare casacca a gennaio e trasferirsi al Venezia dove, pian piano, sta conquistando la fiducia di Paolo Zanetti e ha recentemente realizzato il suo primo goal, il secondo stagionale.

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Intervistato in esclusiva da Goal, l'attaccante classe 2002, ha parlato della fase di carriera che sta attraversando, spaziando tra sogni e ricordi. 

"L'anno scorso ho fatto abbastanza bene con l'Inter, uno dei club più importanti al mondo, quest'anno ho trovato un po' di difficoltà sia alla SPAL che all'inizio qui a Venezia, ma mi fa piacere che venga considerato il mio valore" , ha esordito Esposito, soddisfatto per essere stato nuovamente premiato, nonostante un'annata un po' sottotono.

Seba, dal giocare con i tuoi coetanei al salto in Serie A con l'Inter. Adesso in Serie B stai notando molte differenze?

“Il divario tra Serie A e Serie B quest’anno non è tanto perchè in B ci sono tanti giocatori di qualità, penso alla Reggina che lotta per salvarsi e ha gente come Denis, Menez... o il Lecce che ha praticamente la stessa squadra con cui l’anno scorso ha giocato in Serie A, pareggiando peraltro con noi dell’Inter. La differenza però comunque c’è perchè non si può nascondere che in Serie A ci sono dei mostri, dei campioni di un altro livello e il fatto che ci siano questi fenomeni fa bene al calcio italiano, ma purtroppo ci sono pochi giovani italiani”. 

Hai centrato subito il punto. Dati alla mano, all'estero hanno molto più coraggio nel lanciare un Ansu Fati, da noi è sempre più complicato. Ci arriveremo anche noi?

"Non lo so, ma speriamo di arrivarci, pian piano. Anche perché le società non fanno un dispetto ai giovani se non li fanno giocare, ma fanno un dispetto a loro stesse e alla Nazionale. Spero però che ci arriveremo, noi giovani lavoriamo sempre tutti i giorni ma non sempre tutti hanno un’occasione. Nelle ultime stagioni di sicuro ci sono stati dei miglioramenti rispetto alle precedenti, ci sono stati più esordi, ma siamo indietro rispetto all’estero dove alla mia età i giocatori hanno già 100 presenze tra i professionisti”.

Sebastiano Esposito Romelu Lukaku InterGetty

Tu la tua occasione l'hai avuta e l'hai sfruttata benissimo. Conte ti lancia in campo dall'inizio a San Siro, contro il Genoa, in tandem con Lukaku e tu non solo giochi un'ottima gara, ma realizzi anche il tuo primo goal, trasformando un calcio di rigore a partita tutt'altro che chiusa, sul punteggio di 2-0 al 64'. Ti ha emozionato di più vedere Romelu consegnarti il pallone o sentire il pubblico che gli chiedeva a gran voce di farlo? 

“Eh, scelta difficile. Entrambe. Ti dico entrambe. È stata una riconoscenza nei miei confronti sia del pubblico che poi di Romelu. Io, un ragazzino di 17 anni, che viene acclamato dal pubblico per tirare il rigore, al quale viene passata la palla da uno degli attaccanti più forti al Mondo: penso sia un’emozione unica. Non riesco a spiegare quell’emozione, in quel momento non riuscivo a pensare e ho avuto l’incoscienza dalla mia parte: se dovessi calciare quel rigore adesso che sono un po’ più cosciente, non ti nascondo che ci penserei dieci volte in più”.

Con Lukaku hai conservato un ottimo rapporto, so che vi sentite ancora. Gli hai chiesto qualche consiglio per questa tua annata difficile?

“Sì, anche se lui le difficoltà che ho avuto io quest’anno non le ha mai avute, in primis perchè è un campione e poi è cresciuto all’estero dove non si fanno troppi problemi con i giovani, però sì mi ha sempre dato molti consigli anche fuori dal campo, ci scriviamo spesso. Ma ad esempio anche il bomber che abbiamo in squadra, Forte , mi ha dato un sacco di consigli perché lui queste cose le ha già passate. Ha fatto il mio stesso settore giovanile, ha giocato in Coppa Italia con l’Inter, è tornato in Serie C, in B, poi all’estero... So che non sono il primo nè sarò l’ultimo a scendere in B dopo aver giocato in Serie A, ma io voglio tornare da dove sono partito, anche se so che è difficile”.

Sebastiano Esposito Romelu Lukaku InterGetty

Un tatuaggio che hai sul braccio destro recita “Ama il tuo sogno anche se ti tormenta”. Riferendoti a quel sogno lo avevi fatto e qual è il sogno che ti tormenta, adesso?

“Il tatuaggio l’ho fatto circa a 16 anni, poi il mese dopo ho fatto il mio esordio. Il sogno era quello di diventare un calciatore professionista... quindi subito realizzato. Di sicuro non mi aspettavo di fare tutte le belle cose che ho fatto con l’Inter. Il sogno che ho adesso è il contrario: non pensavo di avere tutte queste difficoltà e adesso sogno di superarle e tornare dove tutto è partito. So però che sono difficoltà che fanno parte del percorso, io ho fatto tutto molto presto e quindi anche le difficoltà ovviamente sono arrivate molto presto".

Nonostante le difficoltà, però, a Ferrara ti sei tolto la soddisfazione di giocare insieme a tuo fratello Salvatore...

“Beh, di giocare poco, diciamo che ci siamo allenati insieme (ride, ndr) ... A parte gli scherzi anche quella è stata un’esperienza bellissima, anche se in campo non sembravamo affatto fratelli dato che ci insultavamo perché fa parte del gioco, è un lavoro ed è giusto così”.

Non hai ancora avuto modo di dimostrarlo tra i grandi, ma tra le tue caratteristiche c'è anche una grande abilità nel calciare le punizioni. Quando ti vedremo farlo ancora?

“Adesso devo prendere un po’ di potere qui a Venezia per cominciarle a calciare, così facciamo qualche goal (ride, ndr). Sì, comunque è vero, anche all’Europeo Under 17 ho fatto quattro goal, due dei quali su punizione”.

A proposito di Venezia, come ti trovi in città?

“Purtroppo non posso muovermi molto per via delle restrizioni, ma è sicuramente una città bella e particolare, pensa  che appena sono arrivato ho visto la gente alle 10 del mattino bere lo spritz... Battute a parte, è una città bellissima, sono riuscito a visitarla ed è davvero stupenda, mi trovo davvero bene e spero di fare cose importanti qui. Ma resto della mia idea che Napoli è più bella (ride, ndr)...”

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Prima parlavamo di sogni, tornare in Serie A proprio con la maglia del Venezia è uno di quelli?

“Il mio primo sogno intanto è far bene qua. Abbiamo un’occasione unica, io sono arrivato quando le cose stavano già andando bene, ma prima di gennaio c’è stato un grande lavoro da parte di tutti.  Il mister ci ricorda sempre che all’inizio il Venezia era penultimo, a un certo punto è arrivato ad essere secondo. Quindi tutto è possibile se dai del tuo meglio, è logico che ci sono squadre più forti ma secondo me ci sono poche squadre con un gruppo come il nostro”.

Il Venezia ti sta regalando una bella sfida, ma pensi mai al fatto che l'anno scorso facevi parte praticamente della stessa rosa che quest'anno si ritrova a vestire i panni della favorita per lo Scudetto?

“A volte ci penso, sono sincero. Ne ho parlato qualche giorno fa con Tommaso Berni , lui poverino è stato sei anni all’Inter e adesso che è andato via i ragazzi possono, anzi dico possiamo perché io sono comunque un tifoso, riuscire a vincere lo Scudetto ... Sì, mi dispiace non esserci ma credo che insieme all’Inter abbiamo fatto la scelta giusta e cioè quella di farmi crescere. Abbiamo intrapreso questo percorso che non so quanto durerà, se solo altri tre mesi, un altro anno o altri tre anni, a giugno vedremo, ci siederemo a tavolino e valuteremo ciò che è meglio per il mio futuro”.

Hai sperato di far parte del gruppo che è partito per la Slovenia per disputare gli Europei Under 21?

“Ci ho sperato sì, però per come stava andando il mio cammino per le difficoltà che ho avuto quest’anno è giusto che ad andarci siano stati giocatori come Scamacca , che è sicuramente l’attaccante più forte della nostra Nazionale Under 21, Raspadori, ma anche tutti gli altri ragazzi che sono stati scelti. Sì, ci ho sperato ma credo sia giusto così. Sono giovane e spero di esserci per il prossimo”.

A proposito di Nazionale: come vedi la Nazionale maggiore? E' pronta per tornare a vincere qualcosa?

“Ho commentato Italia-Irlanda del Nord col mio migliore amico e notavamo che ci sono delle squadre fortissime, quali ad esempio la Francia, ma l’Europeo è ricco di partite secche, di partite che se stai bene le vinci. L’Italia ha un bel gioco, è un perfetto mix tra giovani ed esperti: Chiellini fa la differenza, ha un’esperienza fuori dal normale, ad esempio. Ma ci sono tanti giocatori forti: Insigne, Immobile, Spinazzola, Barella , tutti giocatori di qualità con i quali la Nazionale di Mancini può davvero fare benissimo. E io spero che si riprenda Sensi , che reputo uno dei centrocampisti italiani più forti e all’inizio dello scorso anno lo ha dimostrato perchè tecnicamente, come intensità e passo ha dimostrato di essere fondamentale per l’Inter. E se era fondamentale per l’Inter perché non può esserlo fondamentale per la Nazionale?".

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