Ognuno ha il proprio campo di interesse. Su cui si concentra, magari inconsapevole di ciò che gira in alcuni ambiti. Nonostante la passione per un tale argomento. Non per forza riguardo ad argomenti che possono cambiare il mondo, ma anche relativamente a passatempi come il cinema e il calcio. E in particolare ai diritti di sfruttamento di una persona reale o di un personaggio. Non è semplice.
Se una persona segue il calcio (e il cinema), non può non essersi accorto di quel piccolo nome che fa girare la baracca, lo sponsor. Le aziende di abbigliamento sportivo si dividono gli atleti, che non possono indossare, come ovvio, il capo del marchio rivale. Succede lo stesso nel mondo dei videogiochi del pallone, basti pensare all'ultimo caso della Juventus, divenuta Piemonte Calcio su FIFA in virtù dell'approdo su PES. Il caso più famoso in questi termini, però, è quello dimenticato da molti, oscuro a tanti, leggendario a chi è cresciuto giocando con quei poligoni squadrati sullo schermo a fine anni '90. Ronaldo. Non il nuovo, l'originale Fenomeno.
A fine anni '90 e inizio 2000, Ronaldo era il calcio. C'erano gli argentini, gli italiani, i francesi, i Del Piero, i Zidane, i Batistuta. Luis Nazario de Lima era oltre. Era l'emblema del giovane calciatore capace di rivoluzionare il pallone, sul tetto del mondo, di Spagna, d'Europa.
L'Infogrames, casa videoludica transalpina, puntò tutto su di lui fiutando l'affare di un'industria dei videogiochi calcistici in evoluzione, con Iss Pro, antenato di PES, e FIFA a battagliare. In mezzo, Ronaldo V-Football . La storia nasce qui.

Nel 2000, infatti, PlayStation, la prima gloriosa, e Game Boy Color (che ne sanno i 2000?), diedero alla luce Ronaldo V-Football, videogioco non di qualità eccelsa a dire il vero, sponsorizzato dal brasiliano, con sole Nazionali presenti (nel numero di 64) e cinque modalità di gioco, dall'amichevole alla battaglia, dai tornei all'Arcade Cup, vino al V-Football, il Mondiale.
Sviluppato da PAM Development e distribuito come detto da Infogrames, Ronaldo V-Football detiene i diritti di sfruttamento del calciatore brasiliano dal 1999 al 2001. Ergo, in parole povere, nessun altro videogioco calcistico può usare il vero nome del giocatore. Niente Luis Nazario, nessun Nazario, no a De Lima, giammai Ronaldo. La soluzione? Fantasiosa.
FIFA può contare su tutti i nomi dei giocatori originali, Iss Pro no. Internet ha portato tutti gli amanti dei primi titoli di Konami, casa del secondo titolo, ad unirsi e capire che non solo il diretto interessato lettore. Ah ma quindi non ero pazzo io? No, ovviamente. Roberto Larcos era Roberto Carlos, Vieni era Vieri. Ronaldo era Ronaride.
Se Iss Pro non aveva i diritti e doveva darsi da fare, FIFA li aveva eccome, ma non poteva dirsi completa al 100%, senza la punta di diamante del calcio. C'era, ma non c'era. Per chi è deve avere tutto sotto controllo, perfetto, era qualcosa di assurdamente sbagliato. Per fortuna, il nome di Ronaldo poteva essere modificato nell'editing interno.

Il Ronaldo di FIFA 99 era una stecchetta con indosso i colori nerazzurri dell'Inter, devastante al tiro, sul dribbling e in velocità. Il suo nome era Calcio, A.Calcio . Una presentazione in stile bondiana su cui scherziamo, che ha fatto la storia dei videogiochi e dei diritti di utilizzo legati ad essi.
A.Calcio alias Ronaldo alis Luis Nazario de Lima è un ricordo sbiadito, confuso con l'altro nome, quello che va oltre il Nirvana e la pace interiore. Quel nome che fa sciogliere i trentenni attuali e i fratelli di quei trentenni capaci di traviare i parenti vent'anni fa.
Signore e signori, No.9 . In FIFA 2000 e FIFA 2001, infatti, un Ronaldo leggermente (ma proprio leggermente) migliore esteticamente rispetto a quello di FIFA 99 portava tale nome all'Inter. Tiro e controllo palla al top, colpo di testa e fisicità decisamente importanti. Insomma, era il Fenomeno di Moratti. Il numero nove, in tutto e per tutto.
Una furia su cui i giocatori, videogiocatori, non riescono però a puntare appieno, complice quell'handicap del nome fittizio. Anzi, per meglio dire, migliaia di loro non si accorgeranno mai che dietro A.Calcio e No.9 si celi Ronaldo. Sembra strano, ma è così. Meglio puntare su Zamorano, Rivaldo, Ventola, Baggio, Leonardo e Denilson. Gli idoli, senza trucco e senza inganno.
Non era un trucco, non era un inganno. Erano i diritti, una questione vecchia come i videogiochi calcistici, che ha portato i parenti grandi a raccontare a quelli più piccoli. Ma lo sapete che Ronaldo bla bla su FIFA 99 bla bla? Ma Cristiano? Chiede il piccolo. Lascia che ti spieghi quei magici anni.
