E’ possibile che sia stato nell’ambito di un triangolare estivo amichevole a consumarsi una delle risse più cruente della storia del calcio italiano? La risposta logica sarebbe ‘No’, ma se c’è una cosa che il pallone e tutto ciò che gli gravita attorno hanno insegnato, è che molto spesso la realtà può arrivare ben oltre l’immaginazione.
A confermarlo nel corso dei decenni, sono state giocate al limite dell’impossibile, goal da cineteca, gesti entrati a far parte dell’immaginario collettivo e catalogati come geniali, ma nel vasto ‘baule dell’incredibile’, ci vanno anche aggiunti episodi dei quali gli appassionati avrebbero fatto volentieri a meno. Cose di campo, o almeno così vengono definite, che però con il calcio (nel senso più sportivo del termine) non hanno nulla a che fare.
In questa categoria rientra alla perfezione ciò che è successo il 31 luglio 2002. Allo stadio Nereo Rocco di Trieste si disputa la seconda edizione del Trofeo TIM, ovvero di quello che per anni è stato un appuntamento fisso, nelle caldi estati italiane, per tutti gli appassionati.
Come accaduto dodici mesi prima, e come accadrà per diversi anni in seguito, ad affrontarsi in mini partite da 45’ sono Juventus, Milan ed Inter. Le tre super big del calcio nostrano.
Sebbene si tratti di un torneo amichevole genera non poca attesa, visto che a sfidarsi sono le squadre con più tifosi in Italia, che c’è curiosità nel vedere all’opera i loro ultimi colpi di mercato e che comunque, quando il campionato è già finito da alcuni mesi ed il nuovo è destinato a prendere il via solo alcune settimane dopo, l’astinenza da calcio inizia a fari sentire.
Il primo confronto vede impegnate Juventus ed Inter. E’ 0-0 al termine dei 45’ regolamentari e quindi a decidere la vincitrice sono i calci di rigore. I bianconeri di Lippi, che si presentano all’appuntamento con il tricolore sul petto, sono implacabili con Del Piero, Camoranesi, Fresi e Birindelli, mentre i meneghini vedono Cordoba e Conceiçao fallire le loro trasformazioni. E’ 4-2.
L’Inter, avendo perso, torna quindi subito in campo per affrontare il Milan in quello che può essere considerato il primo Derby della Madonnina della stagione. Questa volta gli uomini guidati da Hector Cuper vincono 2-0 grazie ad una doppietta di Vieri.
Si arriva così, senza sussulti ed in un clima di festa, all’ultimo mini-match della serata: Milan-Juventus. Sono le 23,00 quando l’arbitro Saccani decreta l’inizio del confronto e nessuno può nemmeno lontanamente immaginare cosa accadrà da lì a quattro minuti. E’ da poco scoccato il 3’ quando Edgar Davids, uno dei pilastri del centrocampo bianconero con un passato fatto anche di una breve parentesi in rossonero contraddistinta da qualche infortunio di troppo, poche prestazioni all’altezza delle aspettative e diverse incomprensioni negli spogliatoi di Milanello, recupera una palla e centrocampo e prova a ripartire spostandosi verso la fascia sinistra.
Il primo avversario, Cosmin Contra, viene superato in qualche modo, c’è quindi la possibilità di lanciarsi, ma dopo pochi metri rinviene Rino Gattuso che di forza spara la palla a lato. Davids, svanita l’occasione, compie un fallo bruttissimo ai danni del centrocampista italiano, che nel rialzarsi non ha nemmeno il tempo di reagire visto che è chiamato a tentare di dividere lo stesso olandere che intanto si sta scatenando contro Contra.

E’ una scena incredibile e che stona come non mai in una serata che dovrebbe servire soprattutto nel mettere minuti nelle gambe. Mentre in campo si scatena il consueto parapiglia, sono in molti a chiedersi cosa mai sia passato nella mente dello juventino. Per avere un quadro più chiaro della situazione bisogna attendere qualche secondo e soprattutto il replay proposto da Canale 5, l’emittente che trasmette l’evento.
Nel momento in cui parte l’azione, Davids riesce a superare Contra nonostante quest’ultimo abbia cercato di fermarlo con un fallo abbastanza vistoso poi, al momento del contatto con Gattuso, ancora l’ex Dinamo Bucarest tenta di colpire l’avversario con un calcio al petto.
I due, che in carriera non sono mai stati accompagnati da caratteri docili, erano venuti a contatto già nelle fasi iniziali della partita, ma nessuno poteva sospettare che la cosa, solo pochi minuti dopo, degenerasse al punto di portare ad un doppio rosso.
Quando Saccani li caccia entrambi dal terreno di gioco, la sensazione è quella che la tempesta sia passata. Davids, occhiali al collo, corre verso gli spogliatoi, l’avversario si incammina verso il tunnel a passo meno spedito, il tutto mentre dagli spalti piovono copiosi i fischi. Quello che i tifosi non possono sapere e vedere, è che la vera rissa deve ancora scatenarsi.
Mentre la partita riprende, i due vengono a contatto nel sottopassaggio, dove lo juventino ha atteso il milanista. Volano calci, sputi, pugni e il tutto poi si sposta davanti allo spogliatoio dell’Inter dove Davids e Contra si picchiano in maniera selvaggia. Non c’è modo di fermarli, non ci riescono nemmeno i giocatori delle due panchine che, sentite le urla, sono accorsi per provare a sedare gli animi. Intervengono Ferrara,Rui Costa, Thuram, Montero e Abbiati, ma nulla. Provano a farsi sentire anche i team manager Ramaccioni e Secco, è una scena da far west. Alla fine, per riportare la situazione ad uno stato di apparente normalità, sono costretti a gettarsi nella mischia anche gli uomini della sicurezza, oltre a quelli delle forze dell’ordine.
Quando minuti dopo, Davids e Contra vengono divisi e si rialzano da terra, i segni dell’accaduto sono evidenti. Entrambi sono messi male (un po’ peggio l’olandese secondo quanto si racconta) e sul pavimento ci sono macchie si sangue. A darsela di santa ragione non erano stati due calciatori, ma due autentiche furie.
Al termine del torneo nessuno ha voglia di parlare e i dirigenti delle sue società fanno solo trapelare la notizia che entrambi i giocatori saranno pesantemente multati. La cosa però non può finire qui ed anche il Giudice Sportivo decide di intervenire: tre giornate di squalifica per Contra e due per Davids, oltre alle consuete ammende.
Di lì a poco l’avventura del difensore romeno al Milan si chiuderà. Approdato all’ombra del Duomo solo dodici mesi prima (nella sua unica stagione italiana ha anche segnato un gran goal contro l’Inter nel derby), verrà ceduto all’Atletico Madrid. Secondo quanto si raccontò allora, fu proprio quanto accaduto in quella serata di Trieste a spingere il club meneghino a cederlo. Ancora oggi, in molti fanno risalire la decisione alla rissa con Davids, anche se lo stesso Contra ha sempre smentito la cosa.
“Quella rissa ha fatto molto clamore, ma non sono stato venduto per quel motivo. Semplicemente l’Atletico Madrid ha fatto un’offerta ed il Milan l’ha accettata. Il club aveva appena comprato Nesta e doveva rientrare, non fosse stato per questo mi avrebbero trattenuto. L’Atletico si fece sentire il giorno prima della chiusura del mercato ed io non ebbi nemmeno il tempo di riflettere. Alla fine accettai e la cosa resta uno dei rimpianti più grandi della mia carriera”.
Edgar Davids resterà invece alla Juventus fino al gennaio 2004, quando poi verrà ceduto al Barcellona. Vera e propria icona del calcio del suo tempo, è sempre stato un giocatore a suo modo unico. Riusciva infatti ad unire una tecnica ed una qualità da fuoriclasse vero, ad un’intelligenza tattica mista a cattiveria agonistica che facevano di lui un mediano straordinariamente completo.
La sua è stata una carriera caratterizzata da moltissimi alti e qualche basso, e sempre contraddistinta da quella rabbia agonistica che gli era valsa il soprannome di ‘Pitbull’ (fu Van Gaal a metterglielo), ma anche vari contrattempi dentro e fuori dal campo, oltre a qualcosa come venticinque espulsioni complessive.
Quella del 31 luglio 2002 doveva essere una notte di calcio come tantissime altre. Non è stato propriamente così.




