Se si parla di debutti da sogno, quello di CharliePatino con l’Arsenal non può non essere menzionato. Soprattutto perché è arrivato dopo mesi in cui i tifosi dei Gunners hanno caricato di aspettative il talento di origine spagnola, al quale Arteta non aveva concesso occasioni nei primi turni di Carabao Cup.
Tutto è cambiato il 21 dicembre, quando l’Arsenal ha ospitato il Sunderland nei quarti di finale. Patino si è allenato molto con la prima squadra e si è guadagnato la sua prima chiamata in panchina. E negli ultimi 10 minuti, con l’Arsenal sul 4-1, ha fatto il suo esordio. Con 50mila tifosi sugli spalti che cantavano il suo nome.
10 minuti sono pochi, ma a Patino son bastati per raccogliere il cross di Pepé e segnare il suo primo goal tra i professionisti. La ciliegina sulla torta.
Un momento impagabile che Patino ha raccontato in esclusiva a GOAL, dopo il suo 28° posto nella classifica NXGN dei migliori 50 talenti del 2022.
“È stata una serata fantastica. Quando sono entrato è stato pazzesco sentire tutto l’Emirates che cantava il mio nome. Mi ha dato fiducia, mi sono sentito di poter giocare liberamente. Ho completato il primo passaggio, ho preso ancora più confidenza col gioco. E segnare sull’assist di Pepé… è stato semplicemente fantastico.
Ricordo che subito dopo stavo abbracciando tutti e i giocatori mi hanno fatto i complimenti dicendomi che me lo meritavo, che dovevo godermi questa serata.
La mia famiglia e il mio entourage stavano guardando la gara nel box, raggiungerli e vedere le loro espressioni dopo la partita è stato fantastico. Hanno passato tanto tempo girando per l’Inghilterra per guardami giocare quando stavo a St. Albans, a Luton e anche nell’academy.
Ho detto loro che era solo l’inizio, che volevo di più”.
Il goal di Patino è arrivato solo due mesi dopo il suo 18° compleanno, e il modo in cui ha gestito quella serata è un indicatore del motivo per cui l’Arsenal crede così tanto in lui. Il focus del talento di origine spagnola, però, è già sul futuro e sull’assicurarsi altri momenti come quello vissuto il 21 dicembre.
GOAL"Questa stagione è stata grandiosa. Gioco con l’Under-23 in Premier League 2 o contro i professionisti nel Papa John’s Trophy. Sono stato con la prima squadra per tante settimane, è stato pazzesco.
Ora so quale è la differenza tra la prima squadra e la seconda squadra. La velocità del gioco, la qualità con cui si muove la palla, la forza dei giocatori.
Devo capire dove devo posizionarmi in campo, quanto devo stare in palestra, l’aspetto tecnico e tattico del gioco. Ora spero di essere ancora con la prima squadra in prestagione e guadagnarmi anche il mio posto fisso in spogliatoio”.
Patino è entrato nell’Arsenal a 11 anni arrivando dal Luton Town e presto si è stabilito come uno dei talenti più interessanti in tutta la nazione. Lo volevano tutte le grandi squadre di Premier League. Ma è stato l’Arsenal a convincerlo.
“Ho sentito che fosse il posto giusto, mi sono sentito a casa”.
A Hale End Patino si è subito imposto come uno dei migliori talenti ed ha sempre giocato con gruppi più grandi. Ha avuto il primo assaggio di Under-23 nella stagione 2020/21 e questa stagione è stato in pianta stabile nel gruppo di Kevin Betsy.
Mentre altri giovani sono stati mandati in prestito, il piano con Patino è sempre stato quello di crescere con l’Arsenal, giocare con l’Under-23 e iniziare ad allenarsi con la prima squadra.
Proprio con la squadra di Arteta è diventato un punto fermo durante gli allenamenti, e una prestazione di livello in un’amichevole a porte chiuse con il Brentford lo hanno fatto entrare ancora di più nei piani del tecnico spagnolo. Fino al debutto contro il Sunderland e alla prima partita da titolare, a inizio gennaio contro il Nottingham Forest. Serata meno memorabile, vista la sconfitta per 1-0 subita dall’Arsenal. Ed è stato un esempio per Patino di quanto il calcio a livello professionistico possa essere difficile.
“È stato qualcosa che ho dovuto imparare, meglio subito piuttosto che tra un paio d’anni. Ora capisco anche cosa significa quanto Arteta è arrabbiato coi giocatori, quando dice che non è abbastanza. È stata una partita importante per me. Il Forest ha anche una grande storia, i tifosi erano molto rumorosi. E mi sono goduto la partita anche se non è andata come speravamo. Eravamo tutti abbattuti”.
Il suo debutto da titolare al City Ground ha reso Patino l’ultimo talento di Hale End in ordine cronologico ad arrivare nella formazione della prima squadra. E come tanti altri è stato ispirato da Smith-Rowe e Saka negli ultimi due anni. Due giovani che han preso un giovanissimo sotto la sua ala.
GOALIl successo dei due ragazzi dell’Arsenal non ha portato maggior pressione sui talenti dell’academy che sperano di ripercorrere le loro orme.
“Non direi che è una pressione, direi che sono degli esempi, voglio fare ciò che hanno fatto loro. Ogni giorno vado a Colney e lavoro duro per migliorare. Bukayo ed Emile sono giocatori di talento, e a fare la differenza tra loro e altri è l’attitudine, la loro umiltà.
È difficile passare dall’academy alla prima squadra e inserirsi direttamente senza andare in prestito. È merito dalla loro etica del lavoro, di ciò che fanno ogni giorno”.
Patino è sempre stato uno ‘studente’ del calcio, nato in una famiglia appassionata di calcio, raramente c’è stato un periodo in cui non ha avuto il pallone ai piedi.
È cresciuto avendo come idolo Iniesta, ma anche Arteta, Santi Cazorla e Jack Wilshere nei suoi anni all’Arsenal.
Durante l’ultimo periodo proprio di Wilshere a Colney (non ha mai giocato, ma si è allenato coni gruppo), Patino ha potuto parlare con uno dei suoi idoli e guardare con lui la partita contro il Barcellona in Champions League del 2011.
In quella partita vinta 2-1 dall’Arsenal Wilshere ha prodotto quella che secondo Patino è “la miglior prestazione individuale” che abbia mai visto in vita sua. E l’opportunità di studiare da uno dei suoi idoli per Patino è stata enorme
“Abbiamo guardato insieme la partita, ha dominato contro Busquets, Xavi e Iniesta. Abbiamo parlato di quella serata, mi ha suggerito cosa fare e non fare in campo.
Essere vicino a Jack in quei mesi è stato grande. Averlo qui è stato fantastico per noi giovani, abbiamo potuto apprendere molto da lui”.
La stagione di Patino è stata frenata da un infortunio nelle scorse settimane, ma è già tornato in piena forma e si è concentrato sulla fine della stagione.
Con l’Arsenal in corsa per un posto tra le prime quattro, Patino è al corrente del fatto che potrebbe dover aspettare un po’ per la sua prossima occasione in prima squadra.
Ma non è un problema per un giocatore che è ancora pienamente determinato a migliorare, che vive in un ambiente positivo grazie al lavoro di Arteta dal loro arrivo nel 2019.
“Venendo qui a tutti i giorni si sente un’atmosfera positiva quando la squadra vince: tutti sorridono, si allenano meglio. C’è una frase che leggo ogni volta che entro in campo, ‘allenati per vincere’.
Significa che se lavori duro anche extra, sarai in una buona posizione per ottenere i tre punti. È un messaggio importante: se lavori bene, arriverai al top.
Questo club ha svoltato. I giocatori, lo staff, tutti lavorano l’uno per l’altro. È bello vivere questa cultura e sono felice di poter essere ogni giorno a Colney”.


