Quello che sta vivendo il Barcellona è un periodo di transizione. In realtà è iniziato già diverso tempo fa ma Lionel Messi, nel corso degli ultimi anni, è riuscito a mascherare il tutto grazie a quelle supreme abilità mostrate tanto in Spagna quanto a livello europeo.
Ora che Messi è andato via, è a tutti più chiaro quanto grande debba essere il progetto di ricostruzione che il Barça è chiamato ad intraprendere per tornare sul tetto del mondo.
Andranno sostituiti molti di quegli elementi che nell’ultimo decennio si sono rivelati uomini chiave e bisognerà farlo senza poter contare su grandi risorse economiche. Il Barcellona dovrà quindi fare affidamento soprattuto sui giovani e da questo punto di vista, il lavoro iniziato ha già dato i suoi frutti.
Prima che si facesse male al ginocchio, Ansu Fati sembrava avere tutto per essere l’erede di Leo Messi e tra l’altro ora toccherà proprio al vincitore della NXGN 2021 assumersi il peso di portare sulle spalle il numero 10.
Pedri, pur non essendo un prodotto de La Masia, a molti ricorda tantissimo Andrés Iniesta, ma più in generale sono diversi i ragazzi emersi negli ultimi mesi che sembrano pronti a sostituire gli uomini che hanno dato vita ad un lungo ciclo.
Di Alejandro Balde si parla come del successore naturale di Jordi Alba, Gavi è stato paragonato a Xavi, mentre Yusuf Demir potrebbe diventare per Ansu Fati ciò che Neymar è stato per Messi.
Tra i tanti gioielli che stanno crescendo nel Barça, ce n'è uno al quale in molti pronosticano un futuro da capitano della Spagna: Nico Gonzalez.
“Se parliamo di eccellenza, Nico sarà il sostituto di Busquets per molti anni”, ha spiegato a GoalFrancisco Xavier Garcia Pimienta, ovvero l’ex allenatore del Barcellona B.
Garcia Pimienta è stato il tecnico che ha consentito a Nico di fare il suo debutto tra i professionisti con il Barça B nella terza divisione spagnola nel 2019 quando il ragazzo aveva solo 17 anni.
Da lì in poi è diventato uno dei perni della formazione, prima di gare il debutto in prima squadra nel match d’esordio dei catalani nella Liga 2021/2022 contro la Real Sociedad.
Figlio dell’ex nazionale spagnolo e leggendario capitano del Deportivo La Coruna, Fran, Nico è sempre parso destinato a diventare un giocatore, ma il suo percorso nel mondo del calcio non è sempre stato di quelli fluidi.
Ha iniziato a giocare con i galiziani del Montaneros, ma non gli piaceva giocare sui loro campi al coperto, e si racconta che abbia trascorso quasi un anno lontano dal calcio, prima di essere convinto dai suoi genitori a tornare in attività.
Nico pian piano ha iniziato a divertirsi in campo e a 11 anni ha attirato e attenzioni del Barcellona grazie alle sue prestazioni in un torneo giovanile che si è disputato a Vilagarcia de Arousa.
Quando il Barça ha accolto il ragazzo, tutta la sua famiglia si è trasferita in Catalogna per stargli vicino.
Nel corso della sua trafila ne La Masia, ai suoi allenatori è parso chiaro che quel ragazzo arrivato come interno di centrocampo, fosse in realtà, anche per caratteristiche fisiche (è altro 188 cm) a giocare come vero e proprio perno della mediana.
“Nonostante per molti anni abbia giocato come interno, era chiaro a tutti che era più un perno di centrocampo”, ha svelato a Goal Fran Artiga, tecnico che ha allenato Nico nel corso di tutta la sua permanenza a La Masia.
“E’ un giocatore super intelligente, non solo a livello calcistico, ma anche accademico. E’ molto dotato e questo si riflette sul campo. Il suo sarà un processo di apprendimento molto veloce”.
Tale processo diventerà ancora più rapido, visto che Ronald Koeman l’ha inserito nel gruppo della prima squadra e questo gli darà la possibilità di imparare da un grande campione come Busquets.
Il tecnico olandese l’ha tenuto d’occhio per circa un anno e si racconta che la prima volta che l’ha visto abbia chiesto: “Chi è quel ragazzo biondo?”.
Il Barcellona ha dovuto tuttavia faticare per riuscire a trattenere il suo gioiello, prima di fargli sottoscrivere a luglio un triennale che prevede anche una clausola di rescissione da 500 milioni di euro.
Secondo quanto emerso infatti, il Manchester City, club nel quale Fran ha lavorato come tecnico nel settore giovanile, era infatti più che pronto a portarlo all’Etihad Stadium la scorsa stagione e comunque non è stato il primo club inglese a mettere gli occhi sul ragazzo.
“Quando aveva 16 anni gli sono arrivate offerte impressionanti dalla Premier League”, ha svelato Fran all’inizio dell’anno, quando molte voci accostavano Nico al Manchester City e allo United.
Il ragazzo ha tuttavia deciso di restare in Spagna e ora sta iniziando a lasciare il segno al Camp Nou.
Alla sua seconda presenza in prima squadra, è stato indicato dal tecnico del Getafe, Michel Gonzalez, come l’elemento chiave per la vittoria del Barcellona. Entrato dalla panchina, è riuscito a rallentare i ritmi di gioco ed ora sono in molti a pensare che presto avrà nuove occasioni per mettersi in mostra.
“Sono convinto del fatto che diventerà un giocatore importante, è un profilo da Barça”, ha spiegato Garcia Pimienta.
Artiga concorda, ma invita tutti alla cautela: “Xavi e Iniesta sono diventati titolari quando avevano 23 o 24 anni, e Nico oggi ne ha solo 19. L’unico che ha saltato tutti i processi di apprendimento è stato Messi.
Nico è però tecnicamente molto dotato, è molto intelligente ed ha un fisico perfetto per il ruolo. C’è la possibilità di costruire un giocatore spettacolare”.
In casa Barcellona sperano ovviamente che le cose possano andare così. Ritrovarsi a disposizione l’erede di Busquets vorrebbe dire avere un enorme problema in meno da affrontare nei prossimi anni.


