Aurelio De Laurentiis Napoli chairmanGetty

Jorginho verso il Chelsea, De Laurentiis: "Non è legato a Sarri”

Non è un calciatore, ma non si può non definirlo uno dei grandi colpi di questa calda estate. Carlo Ancelotti, dopo le esperienze in Inghilterra, Francia, Spagna e Germania, torna ad essere uno dei protagonisti più attesi del campionato italiano e lo fa a circa nove anni di distanza dall’ultima avventura in Serie A alla guida del Milan. Il nuovo tecnico del Napoli, per la prima volta parla in conferenza stampa nelle vesti di tecnico della squadra partenopea e l’ha fatto direttamente da Dimaro dove gli azzurri stanno svolgendo la preparazione in vista della nuova stagione.

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A presentarlo è stato il presidente partenopeo Aurelio De Laurentiis che ha spiegato: "Il Napoli in questi anni è sempre stato protagonista, la nostra società è stata classificata al primo posto tra quelle che hanno avuto una maggiore crescita negli ultimi anni. Le crescite non si fanno con i nomi che fanno risonanza.

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Quelle sono delle pericolose incursioni in un sistema nel quale la squadra viene obbligata a giocare per quella nuova incursione. Quello che hanno fatto Benitez prima e Sarri dopo è dire che il calcio si gioca in undici ed io ho finalmente undici giocatori che sanno il fatto loro. Quando io stamane ho letto dell’ufficialità di Ronaldo ho fatto un Tweet, ho scritto ‘Sale e pepe nel calcio italiano’, poi mi sono un po’ adombrato perchè ho pensato alla scarsa crescita del calcio italiano dal punto di vista imprenditoriale.

Mi riferisco ad un discorso audiovisivo, Miccichè è un banchiere, non potevo pretendere che lui fosse un’arma convincente, ma mi aspettavo una maggiore maturità da parte dei miei colleghi che non c’è stata. Nell’ultima Assemblea di Lega mi sono battuto come un leone per un accordo con Sky per un anno più opzione e questo perchè noi oggi abbiamo un gap di 250 milioni che Ronaldo reclamerebbe.

Va bene averci rinunciato il primo anno, però dovevamo lasciare aperta una porta per il futuro. Con Ronaldo avremmo potuto chiedere a Sky più di quanto fatto e questa cosa non mi va giù. Quando ti trovi alla pari con uno come Murdoch è bello anche giocarsela, ma se perdi la possibilità di negoziare non sei lì a chiedere milioni in più o meno”.

Nelle ultime ore si è parlato con grande insistenza della possibilità che Sarri sia realmente vicino a firmare con il Chelsea: “E’ una vicenda in dirittura d’arrivo, dipende solo da lui. Io ho messo delle condizioni, i miei avvocati hanno stilato un testo che è stato sottoposto ai suoi avvocati e chi vivrà vedrà”.

Tra le voci circolate ultimamente, anche quella di una situazione Sarri legata al possibile passaggio di Jorginho al Chelsea: “Noi consideriamo Jorginho un grande giocatore, ma per il gioco di Ancelotti e prevedendo che la credibilità dell’offerta dei cinesi per Hamsik era relativa, si è deciso di accettare un’offerta del Manchester City e per questo motivo dovrò scusarmi con loro. Io la trattativa l’ho chiusa quindici giorni fa, ho risolto varie questioni, il ragazzo però preferisce Londra a Manchester e da questo punto di vista lo posso anche capire. Se il Chelsea lo paga di più la mia comprensione è ancora maggiore, comunque il suo trasferimento non dipende da Sarri”.

Il Napoli ha diversi big che possono far gola a grandi società, De Laurentiis però è stato chiaro: “Non partiranno, sempre che non piacciano ad Ancelotti. Carlo ha questi giorni per provarli, avremo una partita contro il Liverpool che ha da poco giocato la finale di Champions League. Poi ci sposteremo a San Gallo per giocare con il Borussia Dortmund e in seguito sfideremo il Wolfsburg. Il mister avrà quindi la possibilità di vedere effettivamente i valori. Dopo l’11 agosto avremo diversi giorni per capire a chi dare quei giocatori che non si amalgamano con il suo gioco.

Come vedete, c’è un problema di sovrabbondanza e Carlo mi ha detto che non ne vuole più di tanti per evitare confusione. Questo è il periodo delle verifiche, quindi non si può rispondere a domande su chi arriva o chi va. Carlo ha detto che non vuole ripartire da zero. Abbiamo dei top player viste le richieste che abbiamo avuto. Il mercato poi si fa anche in base a quanto si rafforzano gli altri. L’arrivo di Ronaldo sposta l’asse dalla Spagna all’Italia e questo è importante dal punto di vista mediatico. Per questo torno sull’argomento diritti tv, con Ronaldo avremmo potuto chiedere 1 miliardo e 200 milioni”.

Il presidente azzurro ha parlato dei colpi che più l’hanno reso felice: “Abbiamo preso Ancelotti, per me è lui il vero centravanti, il vero difensore, il vero terzino destro, il vero terzino sinistro. Farà fatica da noi, dovrà giocare ovunque…”.

Dopo la notizia dell’approdo di Ronaldo alla Juventus, sono iniziati a girare rumors tra i tifosi legati ad un possibile ritorno di Cavani al Napoli: “Queste sono cose da Bar Sport. Se uno dovesse pensare solo ad accontentare i tifosi sono convinto che non si vincerebbe nulla. Io i tifosi li capisco quando vedo arrivare uno come Cristiano Ronaldo ma poi, e qui Agnelli mi smentirà, se ho un bravo allenatore che ha sempre vinto, come posso integrare l’interesse dei miei sostenitori che sono incubati in un liquido amniotico di una crescita che si aspetta sempre?

Cosa fa allora la Juventus? Partorisce un nome come Ronaldo, cosa che fa crescere l’entusiasmo e fa dimenticare le ipotetiche difficoltà che avrebbe potuto avere anche uno come Allegri a continuare a mietere successi per un’ulteriore annualità. Nel calcio puoi avere diecimila successi, al primo insuccesso sei un cretino. Quindi si sposta l’asse di luce. Poi è un assista anche a Marchionne, che potrà sfruttare Ronaldo come testimonial facendo schizzare il titolo Ferrari. Io ripeto, benvenuto Cristiano Ronaldo, ma le cose vanno lette”.

I 91 punti fatti nella scorsa stagione? “Non mi fate incazzare parlando di queste cose. In Italia abbiamo fatto un passo in avanti con il VAR, cosa per la quale mi sono battuto. Adesso dobbiamo fare in modo che il VAR non diventi un’ulteriore bastarda opportunità. Intanto abbiamo fatto dei passi in avanti, siamo arrivati a quota 91. Se non fossero accadute certe cose sotto gli occhi di tutti, avremmo potuto superare di uno o due punti la nostra concorrente. Quello che non ho potuto dire in itinere è che non posso condividere l’uscita dalle coppe, che tra l’altro ha determinato una perdita di 15 milioni”.

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