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Handanovic in porta, Matri in attacco: la favola del Rimini che fermò la Juventus

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Rimini, 9 settembre 2006, un assolato pomeriggio di quella che non è e mai sarà un'estate qualunque. Nello spazio di pochi metri quadrati ci sono Maurizio Peccarisi, Emiliano Milone, Gigi Buffon e Alessandro Del Piero. Biagio Pagano e David Trezeguet. Roberto Vitiello e Mauro German Camoranesi. Che ci azzeccano gli uni con gli altri? Semplice: fanno tutti parte di un giorno destinato a entrare nella storia. Il giorno di Rimini-Juventus 1-1. La prima partita della Magna Juve in Serie B.

Superfluo ricordare come si sia arrivati a un incontro del genere. Lo scandalo Calciopoli, la retrocessione a tavolino della Juve campione d'Italia, le penalizzazioni a pioggia in Serie A, lo scudetto assegnato all'Inter, le polemiche e le accuse roventi. E poi il bagno purificatore del Mondiale tedesco. Tutto già visto e rivisto, tutto già sentito e risentito. Tutto ancora vivo nella memoria di chi l'ha vissuto sulla propria pelle.

Del Piero Rimini JuventusWikipedia

Il Rimini, con tutto questo, ha ben poco a che fare. C'entra perché gli incroci del destino lo hanno inserito sulla stessa strada della Juventus. Due cammini che più diversi tra loro non potrebbero essere: nel 2004/05, mentre la Juve di Fabio Capello rivince il campionato dopo una stagione d'astinenza, i romagnoli trionfano in Serie C e tornano in B dopo 23 anni sotto la guida di Leo Acori. Una sorpresa, perché tutti i riflettori del girone B sono per il nuovo Napoli di Aurelio De Laurentiis, rinato dopo il fallimento dell'estate precedente ma costretto a posticipare di un anno la risalita verso il grande calcio.

Pur soffrendo, al primo anno di B il Rimini centra l'obiettivo: i romagnoli si salvano all'ultima giornata, chiudendo con due punti in più rispetto alla coppia Albinoleffe-Avellino, costretta ai playout. E nel 2006, l'anno nel quale piombano contemporaneamente in B la Juventus, il Genoa e il Napoli (ma ci sono anche il Bologna, il Verona, il Bari, il Lecce, il Brescia) costruiscono una rosa ambiziosa per provare a salire di livello.

Riguardando l'undici iniziale del Rimini, spiccano un paio di nomi di livello: Samir Handanovic in porta, il futuro bianconero Alessandro Matri in attacco. L'attuale portiere dell'Inter gioca appena 12 mesi in Romagna, in prestito dall'Udinese, ma quando gli si ricorda quell'esperienza ne parla sempre con un pizzico di nostalgia.

“A Rimini avevamo un presidente molto ambizioso, anche se in quel campionato c'erano anche la Juventus e il Napoli – ha raccontato qualche anno fa a 'Inter Tv' – A Natale eravamo primi, avevamo una squadra forte con Matri, Moscardelli, Valiani, Baccin, Jeda. Un bel gruppo”.

“Era giovanissimo – ha ricordato a 'Radio Musica Television' Adrian Ricchiuti, uno dei grandi protagonisti di quel Rimini – e onestamente all'inizio non pensavamo che fosse così forte. Poi però in allenamento parava tutto, da qualsiasi posizione. Io lo chiamavo il polipo. È una delle persone più vere che ci siano nel calcio”.

Handanovic non deve lavorare tantissimo, in quel 9 settembre del 2006. Anzi, è Buffon a dover impegnarsi maggiormente per salvare su Matri. La Juve non gira, forse non si trova ancora a proprio agio sullo strano palcoscenico della Serie B. Però nella ripresa passa con Paro, con un destro di controbalzo dal limite. E resta pure in superiorità numerica grazie all'espulsione di Cristiano. Ma è solo un'illusione, perché la coppia centrale Kovac-Boumsong è protagonista di un comico svarione e consente a Ricchiuti di involarsi verso Buffon e superarlo con un rasoterra incrociato. 1-1.

Ricchiuti Rimini JuventusWikipedia

Ricchiuti all'epoca ha 28 anni ed è argentino di Lanus, la stessa città dov'è nato Diego Armando Maradona. Ed è dunque scontato che di professione faccia il trequartista. Lo ha fatto a Rimini e poi a Catania, le due squadre più importanti della sua carriera, prima di conquistare anche una promozione in Serie B con l'Entella. Pensi a lui, però, e il collegamento viene spontaneo: la prima rete subita dalla Juventus in B. Naturale.

“Sono stato fortunato – ha ricordato l'ex trequartista del Catania a 'Eleven Sports' – Più che altro è stata una bellissima giornata per la città. Io sono felice, ma tutto il movimento calcistico del Rimini per un giorno è stato conosciuto in tutto il Mondo. Mi piace ricordarlo, specialmente ora che la mia città non sta attraversando un grande momento. Rimini mi ha fatto maturare calcisticamente, mi ha fatto conoscere nel calcio italiano. Ringrazio anche le altre squadre in cui ho giocato, ma non avevo la maturità giusta per rimanere per tanto tempo come ho fatto con il Rimini”.

Con Ricchiuti a inventare, Jeda a guizzare, Valiani a correre, Matri a far la guerra contro i centrali avversari, il Rimini sogna in grande. E il 22 dicembre 2006, tre giorni prima di Natale, si fa il regalo più grande: batte lo Spezia per 2-1 al Romeo Neri e per la prima volta nella propria storia è primo in Serie B, anche se in coabitazione col Piacenza. Non dura molto, ma è una bella sensazione. E comunque a fine anno i romagnoli chiudono quinti a quota 67, fuori dai playoff solo perché il solco del trittico Juve-Napoli-Genoa con tutte le altre è così ampio da impedirne la disputa.

E poi, un dato da ricordare c'è comunque: assieme ad Albinoleffe e Spezia, quell'anno il Rimini è una delle tre imbattute contro la Juve. Perché la banda di Acori la Signora la ferma anche al ritorno: 0-0 a Torino, in una gara nella quale Handanovic è il grande protagonista ma pure la banda di Acori, con un destro di un nulla a lato di Valiani, sfiora il colpaccio nella ripresa.

L'anno dopo, se possibile, va ancora meglio: il Rimini colleziona il record di punti in B, 69, anche se ancora una volta manca l'approdo ai playoff promozione. Poi inizia la discesa, lenta e inesorabile. Nel 2009 il Rimini perde il playout contro l'Ancona e torna in Serie C. Nel 2010 viene messo in liquidazione, non si iscrive al campionato ed è costretto a ripartire dalla D. Subito promosso, nel 2014 cade nuovamente nei dilettanti, questa volta per demeriti propri. E nel 2016 fallisce e deve ricominciare dall'Eccellenza, prima di una doppia scalata che ben presto lo riporta in C.

Ora gioca ancora una volta in D, ripensando ai tempi di gloria così lontani in cui in un assolato pomeriggio di un'estate speciale la Juventus dei campioni del Mondo era costretta a frenare le proprie ambizioni nel piccolo Romeo Neri.

IL TABELLINO DI RIMINI-JUVENTUS 1-1

RIMINI (4-2-3-1): Handanovic; Vitiello, Peccarisi, Milone, Regonesi; Cristiano, Barusso; Pagano (66' Baccin), Ricchiuti, Jeda (77' Tasso); Matri (75' Moscardelli). All. Acori

JUVENTUS (4-4-2): Buffon; Birindelli, Kovac, Boumsong, Chiellini; Marchionni (68' Camoranesi), Paro, Giannichedda, Nedved; Del Piero (85' Palladino), Zalayeta. All. Deschamps

Arbitro: Saccani di Mantova

Marcatori: 60' Paro (J), 74' Ricchiuti (R)

Ammoniti: Barusso, Cristiano, Ricchiuti, Birindelli, Giannichedda, Paro, Zalayeta

Espulsi: 69' Cristiano

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