Iniziativa singolare in Friuli, a Zoppola, dove la gara della Categoria Esordienti fra il Calcio Zoppola e il Pordenone è stata l'occasione per sperimentare 'la partita del silenzio', ovvero un match silenziosodove sono vietati gli insulti all'arbitro e agli avversari e sono consentiti soltanto gli applausi e le espressioni collettive di incoraggiamento.
L'obiettivo dell'iniziativa, nata da un'idea di una mamma di uno dei calciatori della squadra di casa e mutuata da quanto già accade in Inghilterra, come spiega il quotidiano 'Libero', è chiaro: "Permettere ai ragazzi di vivere con maggiore serenità uno sport che a quell'età deve essere principalmente un gioco".
Sugli spalti, per chi è abituato a girare i campi di Provincia, l'atmosfera appariva senza dubbio particolare: niente insulti all'arbitro, nessuna parola fuori posto e nemmeno urla per dare consigli all'allenatore o ai giocatori in campo. Solo qualche accenno di mugugno di fronte ad alcune decisioni dubbie del direttore di gara, per un pomeriggio vero di sport, caratterizzato anche da un quarto tempo nel quale alcuni dei ragazzi si sono scambiati le maglie.
"È molto meglio, piuttosto che il solito mormorio. - ha commentato a fine partite la madre di uno dei protagonisti - Anche i ragazzi giocano più tranquilli". Molto soddisfatto anche il presidente del Calcio Zoppola: "Ripeteremo l'esperimento, - ha assicurato - abbiamo dimostrato che se li lasciamo giocare i ragazzi si possono esprimere al meglio".
E chissà che in futuro non si possa pensare di ripetere l'esperimento anche nel calcio dei grandi.
