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In Nazionale maggiore a 15 anni: la convocazione di Enes Sali fa sognare la Romania

Immaginate di svegliarvi e avere 15 anni: probabilmente come primo pensiero avete l'interrogazione della materia che avete studiato per tutto il pomeriggio, il giorno prima. Quindi, al rientro da scuola, via con i compiti: se rimane tempo un po' di relax con gli amici o con il joypad in mano. Forse un po' di sport, a rincorrere la passione di una vita.

Per Enes Sali non va esattamente così. E' nato in Canada e alle spalle ha già un goal tra i professionisti: quando è entrato in contatto con il mondo per la prima volta nessun club canadese aveva ancora giocato una singola partita in MLS, figuriamoci vincere il titolo.

E' un classe 2006, il che ci riporta indietro nel tempo e ci fa capire che sì, gli anni sono passati proprio per tutti: lui, che ne ha 15, ha già cambiato tre Paesi. Dopo aver vestito la maglia delle giovanili dei Woodbridge Strikers, proprio mentre il Toronto di Sebastian Giovinco vinceva la MLS diventando il primo club canadese a riuscirci, vola in Spagna, entrando a far parte della Masia.

Al Barcellona non va neanche troppo male, almeno fino a quando i blaugrana non si sono scontrati con i problemi legati al tesseramento di minori, con la FIFA. Vicende difficili da interpretare al meglio: un primo ostacolo lungo il cammino del giovane Sali, che nel luglio del 2018 ha solo 12 anni e "una vita davanti".

Gioca sulla trequarti, con il pallone è un vero e proprio funambolo. Su Instagram ha solo 4 post: raccolte di foto in azione con la maglia del suo Paese. La Romania: sì, il "suo". O meglio, quello dei suoi genitori.

"Al Barça ho avuto modo di incontrare Messi, Neymar e Iniesta", ha spiegato.

Quando il Barça si vede costretto a farlo andar via, interviene un nome che dalle parti di Costanza non è e non sarà mai uno qualunque: quel Gheorghe Hagi che ancora oggi non può essere in alcun modo trascurato, nelle sue valutazioni. Lo vuole al suo club, il Farul: anche in questo caso il concetto di "suo" assume un valore speciale.

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E' la squadra delle giovanili e dell'esordio tra i professionisti del "calciatore romeno del secolo", nonché di proprietà dello stesso dopo la fusione tra il Farul e il Vitorul. Un segno del destino, insomma, che Enes Sali ha colto al volo.

Si è trasferito in Romania e qui è già entrato nella storia: ha esordito tra i professionisti lo scorso agosto contro il Sepsi, diventando il più giovane a farlo. Ha segnato la sua prima rete contro il Clinceni a metà settembre: altro record.

Non ha giocato alcuna partita con l'Under 21: e voi direte, "E allora?". E allora nella giornata di ieri è arrivato l'ennesimo simbolo che fa di lui uno dei giocatori più interessanti da seguire. Nella lista dei convocati per le partite di qualificazione ai Mondiali del 2022 contro Islanda e Liechtenstein, il commissario tecnico della Romania, Mirel Rădoi, ha inserito anche il suo nome, tra lo stupore generale.

Dovesse esordire in Nazionale diverrebbe il più giovane di sempre, a 15 anni, superando Cristi Menea, che nel 2014 quando è sceso in campo contro l'Albania ne aveva 16.

La sua giornata, insomma, è differente: scuola, sì. Ma anche allenamenti e tante emozioni: come quelle che vivrà durante la prossima sosta per le Nazionali, segnando l'inizio di un percorso che, sulle orme di Hagi, può portarlo lontano.

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