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Zaniolo UdineseGetty Images

Zaniolo tra passato e futuro: "Chiedo scusa ai tifosi della Roma, spero di convincere Gattuso"

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Ha lasciato un segno indelebile nella storia della Roma, segnando a Tirana il goal che ha consegnato la prima edizione della Conference League al club giallorosso, ma il rapporto con la piazza dopo il suo addio non è stato idilliaco.

Ora NicolòZaniolo chiede scusa ai suoi vecchi tifosi, dopo le esperienze non esaltanti con Atalanta e Fiorentina, e spera di poter riconquistare la Nazionale grazie alle prestazioni offerte con la maglia dell'Udinese.

Queste le dichiarazioni dell'attaccante bianconero rilasciate in un'intervista al Corriere dello Sport.

  • "CHIEDO SCUSA"

    Zaniolo torna sulla polemica esultanza in maglia atalantina dopo il goal all'Olimpico dello scorso novembre: "Ho confidato agli amici di essermi pentito per la sfrenata esultanza con l'Atalanta contro la Roma? È stata una reazione dovuta al momento che stavo attraversando: giocavo poco, quel goal per me era una liberazione, tornando indietro non esulterei più così. Chiedo scusa a chi si è sentito offeso".


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  • I RAPPORTI CON MANCINI E MOURINHO

    "Ho lasciato la casa di Totti dove vivevo in affitto perché secondo lui portava sfortuna? Cazzata enorme. Totti è un idolo, una leggenda, il simbolo di Roma". "Non parlo più con Gianluca Mancini? Altra bugia. Abbiamo un grande rapporto, magari c'è stata qualche scaramuccia in campo, ma siamo grandi amici. Mourinho è l'allenatore con cui ho giocato più partite. Abbiamo un rapporto bellissimo, il mister è il calcio. Ogni tanto lo sento e mi dà dei consigli".

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  • RICONQUISTARE LA NAZIONALE

    Il sogno di Zaniolo è quello di tornare a indossare la maglia della Nazionale: "Ho visto Italia-Israele in tv e ho tifato come qualsiasi italiano. Anche se è chiaro che la Nazionale è il sogno di ogni giocatore e quindi anche il mio. Mi ha fatto piacere che abbiano vinto e speriamo che raggiungano il Mondiale. La priorità è che l'Italia ci vada, io spero di meritare la convocazione. Gattuso non l'ho sentito, ma ho letto e ascoltato le sue parole. Quando parla di porte aperte a tutti mi fa piacere, sono contento, se uno lo merita sul campo è giusto che vada in Nazionale. È il livello massimo a cui ambire. Il Mondiale ci manca".

  • BERGAMO E FIRENZE

    Infine un passaggio sulle avventure vissute con l'Atalanta e la Fiorentina: "Con Gasperini Abbiamo avuto un rapporto normale e di stima, è uno dei più forti allenatori in circolazione. Sono andato via perché volevo più minutaggio e essere parte integrante di una squadra. A gennaio l'Atalanta era prima e avevo davanti Lookman, De Ketelaere, Retegui e quindi lo spazio era ridotto. Gasperini è formidabile, Runjaic ha una cultura del lavoro che me lo ricorda molto, sono focalizzati totalmente su questo. A Firenze si era creato un ambiente per cui, anche per colpe mie, le cose non sono andate. Non ho fatto bene, ho accettato e compreso la decisione".

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