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Gnonto GFXGOAL

Willy Gnonto nella storia dell’Italia: come c’è riuscito dopo aver lasciato l’Inter a sedici anni

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Willy Gnonto ha un semplice motto: “Cercare sempre di divertirmi”. E’ questo che per lui significa giocare a calcio. Cresciuto a Verbania, da bambino pensava solo a questo e la cosa è ovviamente comprensibile. La sua famiglia viveva in prossimità di una piccola piazza ed è lì che ha scoperto il pallone.

“Quando ho guardato fuori dalla finestra - ha raccontato - ho visto solo la palla”.

Da allora le cose non sono cambiate di molto. Come ogni calciatore, Gnonto vuole solo giocare.

A differenza di alcuni tra i suoi coetanei però, pur di farlo è disposto a correre dei rischi.

  • Gnonto Italy GermanyGetty Images

    ‘Perché nessuno in Serie A ha preso Gnonto?’

    La Serie A sta tornando a guadagnarsi molti consensi negli ultimi tempi e questo perché ben sei delle sue squadre sono riuscite a spingersi fino ai quarti di finale delle varie competizioni europee.

    Il calcio italiano, tuttavia, è ancora alle prese con grossi problemi e la cosa è stata sottolineata anche dal Commissario Tecnico della Nazionale, Roberto Mancini, prima dell’inizio del cammino di qualificazione a Euro 2024 degli Azzurri.

    “Abbiamo tre squadre ai quarti di Champions League, ma messe insieme schierano al massimo sette o otto italiani. E’ questa la realtà”.

    Mancini è fermamente convinto che le squadre di Serie A debbano riservare maggiore spazio ai talenti italiani ed ha citato proprio Gnonto come esempio.

    “Perché nessuno [in Serie A] lo ha ingaggiato la scorsa estate? Poteva giocare nella Sampdoria o nella Fiorentina e invece è titolare in Premier League”.

    “Gnonto è uno di quei ragazzi sui quali bisogna riporre fiducia, perché poi te la ripaga. Capisco però che per gli allenatori non sia facile, perché sono sempre loro i primi a pagare”.

    Una teoria, quest’ultima, confermata da Andrea Carnevale, attuale osservatore dell’Udinese ed ex attaccante della Nazionale Azzurra, a GOAL: “Il problema è che in Italia c’è grande pressione sui club più importanti. Bisogna vincere in ogni singola stagione, altrimenti gli allenatori vengono esonerati”.

    “Si preferisce quindi puntare su giocatore esperti che offrono delle garanzie, e molti di essi vengono dall’estero. Qui non c’è spazio per i ragazzi italiani”.

    “Si tratta di un problema difficile da risolvere, perché i club hanno l’esigenza di vincere e questa cosa non cambierà presto”.

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  • La scommessa di Gnonto

    Cosa fare dunque? Ebbene una possibile soluzione, almeno rispetto a ciò che accade in Italia, l’ha fornita proprio Gnonto.

    A sedici anni ha fatto una mossa incredibilmente audace: ha rifiutato di sottoscrivere un contratto da professionista con l’Inter, ha lasciato il club nel quale era approdato quando aveva solo otto anni e si è trasferito allo Zurigo.

    “Molte persone hanno detto che me ne sono andato per soldi, ma non è così - ha poi spiegato - Era la cosa giusta da fare per giocare in prima squadra”.

    I fatti gli hanno dato ragione. Gnonto, dopo aver esordito nella formazione Under 21 dello Zurigo, è rapidamente approdato in prima squadra ed è subito diventato uno dei beniamini dei tifosi.

    La canzone di Willy Gnonto’ potrebbe non essere diventata famosa come ‘Numero Uno’, l’’ode tedesca’ a Luca Toni, ma già il fatto che sia presente su YouTube e Spotify lascia intendere quanto popolare sia stata tra i tifosi della compagine elvetica.

    Anche il paragone con ‘Taz’, il personaggio dei Looney Tunes, è parso azzeccato, data la natura vorticosa del suo impatto, ma lo stesso Gnonto ha rivelato che se Lionel Messi è stato colui che lo ha fatto innamorare del calcio, la sua fonte di ispirazione per tipologia di ruolo e stile è stata Raheem Sterling.

    Mancini, data anche la scarsità delle opzioni a disposizione, ha intravisto in Gnonto un talento dalle enormi potenzialità e lo ha convocato in Nazionale maggiore e questo anche se il ragazzo non aveva ancora fatto nemmeno una comparsata in Under 21.

    Proprio come lo Zurigo, il commissario tecnico Azzurro si è sentito in dovere di puntare su Gnonto. Il suo coraggio è stato premiato.

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  • Gnonto Italy 2022Getty Images

    Fare la storia con l'Italia

    Appena cinque minuti dopo l’ingresso in campo nel suo match di debutto in Nazionale, in una sfida di Nations League contro la Germania a Bologna, ha sfornato l’assist per il goal del pareggio di Lorenzo Pellegrini.

    Nella gara di ritorno di Monchengladbach, dieci giorni dopo, ha poi segnato la sua prima rete in Azzurro diventando così il più giovane marcatore della storia della Nazionale italiana.

    A quel punto il suo ritorno in Serie A sembrava scontato, visto che non c’erano solo Sampdoria e Fiorentina sulle sue tracce.

    Anche Monza e Sassuolo, che hanno un’ottima reputazione in fatto di giovani, avevano mostrato interesse per il ragazzo che intanto, con otto goal messi a segno in Super League, aveva contribuito al trionfo dello Zurigo nel massimo campionato elvetico.

    Alla fine, però, è stato il Leeds, sborsando circa 4,5 milioni di euro (più bonus ed una percentuale su una futura rivendita) a soddisfare le richieste del club svizzero.

    Al momento sembra un vero affare. Gnonto infatti, dopo aver esordito con la formazione Under 21, si è fatto spazio in prima squadra poco prima dell’inizio di Qatar 2022 e, a partire dal 2023, è diventato uno dei titolari.

    Ha segnato il suo primo goal in Premier League lo scorso 4 gennaio contro il West Ham, ma il secondo è stato ancora più speciale.

    Lo ha marcato nel 2-2 in casa del Manchester United con una prodezza che ha letteralmente ammutolito l’Old Trafford “Perché è stata una cosa così inaspettata, dopo meno di un minuto!”

    Le imprese di Gnonto stanno facendo rumore anche in Italia e infatti sono in molti a sperare che possa ritagliarsi il suo spazio nella sfida di qualificazione a Euro 2024 contro l’Inghilterra.

  • Wilfried Gnonto Leeds 2022-23Getty

    Occhi fissi sul pallone

    Negli ultimi tempi si sono intensificate le voci che vorrebbero un suo probabile ritorno in Italia.

    Si è parlato anche di una possibile offerta della Juventus al Leeds che prevederebbe anche l’inserimenti di Moise Kean come contropartita tecnica.

    Il timore è però adesso quello che il cartellino di Gnonto possa essere diventato troppo costoso per i club di Serie A, compreso quelli più blasonati. Questo perché sulle sue tracce si sono messe anche società inglesi come Manchester City, Chelsea ed Arsenal, che stanno costantemente monitorando i suoi progressi.

    Quello di Gnonto è stato sin qui un percorso anomalo e se c’è una cosa che ha insegnato è che forse per lui la cosa migliore potrebbe essere restare al Leeds per recitare un ruolo da protagonista ad Elland Road.

    “Sono sempre la stessa persona ed anche i miei genitori non sono cambiati, cerchiamo di restare distaccati da tutto ciò che accade attorno a noi”, ha spiegato dopo essere entrato nella storia della Nazionale italiana.

    “E’ chiaro che fa grande piacere essere sui giornali o in televisione, ma non dobbiamo perdere di vista le cose importanti”.

    In un certo senso è ancora il ragazzino che guarda fuori da quella finestra a Verbania, con gli occhi fissi sul pallone.

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