Luciano Spalletti è stato nominato commissario tecnico il 18 agosto del 2023, cinque giorni dopo il terremoto provocato dalle dimissioni di Roberto Mancini. Fino a questo momento ha guidato l'Italia in 11 partite: 7 di queste le ha vinte, 3 le ha pareggiate, una l'ha persa.
Ma il punto è un altro: da Macedonia-Italia del 9 settembre a Italia-Albania, gara d'esordio nella fase a gironi di Euro 2024, Spalletti ha provato di tutto e di più. Dal modulo ai giocatori, passando per i convocati stessi. Ha sperimentato, ha filtrato, ha tagliato. Il tutto alla ricerca, se non della perfezione, di qualcosa che potesse avvicinarsi a una certezza.
Il distacco con il passato, e con l'Italia campione d'Europa, si è compiuto in questi mesi: da Immobile a Bonucci, da Verratti a Spinazzola, in tanti non sono stati più chiamati. Un'opera di ringiovanimento mirata, ma con poche basi solide: i Donnarumma, i Barella, i Chiesa, i Di Lorenzo. Attorno a loro, un tourbillon di cambiamenti.
È dunque simbolico quel che sembra destinato ad accadere giovedì 20: la notte in cui l'Italia sfiderà la Spagna nella seconda giornata del gruppo B, ma anche la notte in cui Spalletti potrebbe riproporre lo stesso undici iniziale per la prima volta durante il proprio mandato.