Si abusa spesso del termine "favola", anche nel linguaggio del giornalismo sportivo. Ma quella di Mikel Merino, il match winner del quarto di finale che ha visto la Spagna superare ed eliminare la Germania, lo è, eccome.
Non lo è tanto per la rete decisiva messa a segno al minuto 119, ovvero 60 secondi prima della conclusione del secondo tempo regolamentare e, conseguentemente, dei calci di rigore. O meglio, non lo è soltanto per quello.
Di mezzo c'è anche una questione familiare. Perché anche il padre di Merino era un calciatore. E anche lui, tanto tempo fa, aveva segnato in questo stesso stadio.
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