Non è neppure vero che nelle scorse stagioni le partite dell'ultima giornata dei gironi siano state "noiose". La precedente incarnazione della fase a gironi della Champions League ha innegabilmente avuto i suoi problemi, ma, proprio lo scorso anno, Manchester United, Galatasaray e Copenaghen sono arrivato agli ultimi 90 minuti in lotta per un posto agli ottavi di finale, proprio come PSG, Milan e Newcastle la sera successiva.
Quest'ultimo, quello in cui erano inseriti i rossoneri, era un vero e proprio "gruppo della morte": un girone in cui ogni partita contava perché ogni punto contava. Persino il Borussia Dortmund, già qualificato, aveva bisogno di un pareggio contro il PSG al Signal Iduna Park per assicurarsi il primo posto. Al contrario, tante partite di quest'anno sono state spogliate quasi di ogni significato: anche quelle che coinvolgono grandi nomi.
PSG-City è stata emozionante, ma non è stata la partita a eliminazione diretta che avrebbe dovuto essere. Real Madrid e Bayern hanno perso tre partite a testa, ma entrambe sono comunque arrivate alla fase a eliminazione diretta. Nel frattempo, il Liverpool è in cima alla classifica dopo aver vinto tutte e sette le partite, e nonostante questo il manager Arne Slot, proprio come tutti gli altri, non ha idea se ciò sia in qualche modo significativo.
"È una classifica strana - ha detto l'olandese - perché ad esempio ogni settimana guardo il PSG penso che abbiano la squadra più dura da affrontare. Però sono in basso in classifica, il che non riflette la loro qualità. E anche se finisci al primo posto potresti giocarci contro. In quel caso, arrivare primi è uno svantaggio".
L'unica vera ricompensa del Liverpool per essersi garantito un piazzamento tra i primi due è che eviterà il playoff. Due partite in meno: è così che l'UEFA ha incentivato il piazzamento tra i primi otto, il che è un'ammissione accidentale del fatto che ci sono due partite in più. Come dire: la tua ricompensa per aver fatto bene è evitare punizioni aggiuntive.