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Jannik SinnerGetty

Sinner prosciolto dalle accuse di doping: cosa succede, le accuse e la decisione della Wada

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Jannik Sinner sempre più nella storia del tennis italiano e mondiale: il numero uno al mondo ha conquistato gli US Open battendo in finale l'idolo di casa Taylor Fritz per tre set a zero.

Un successo prestigioso, il secondo per quanto riguarda i Grandi Slam dopo l'Australian Open vinto a gennaio contro il russo Daniil Medvedev.

Per Sinner un sorriso a trentadue denti dopo mesi complicati per la gestione del caso doping che l'ha visto coinvolto, emerso alla luce soltanto lo scorso 19 agosto per la sentenza di assoluzione dell'International Tennis Integrity Agency in riferimento alla doppia precedente positività riscontrata al Clostebol.

  • LA SENTENZA DELL'ITIA

    Sinner ha rischiato una squalifica della durata tra i 12 e i 18 mesi per un referto di positività al Clostebol, uno steroide anabolizzante vietato che, se assunto in maniera volontaria, può portare anche a uno stop di 4 anni.

    Il tennista alto-atesino è stato subito scagionato da questa eventualità, ma anche da quella di "utilizzo incauto" della sostanza che avrebbe portato a una squalifica comunque consistente, nel peggiore dei casi pari a 18 mesi.

    Alla fine ha rinunciato ai 400 punti guadagnati al Master 1000 di Indian Wells (dove è stata riscontrata la positività a marzo) e al premio in denaro.

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  • ASSUNZIONE INVOLONTARIA

    L'ITIA ha riconosciuto il carattere completamente involontario dell'assunzione del Clostebol da parte di Sinner, avvenuta tramite la contaminazione col suo fisioterapista Giacomo Naldi.

    Naldi ha infatti fatto ricorso a uno spray contenente proprio il principio attivo del Clostebol per curare una ferita a una mano: la contaminazione sarebbe dunque avvenuta durante un massaggio, in quanto basta una minima quantità per penetrare in circolo e dare vita a un esito di positività dopo l'esame delle urine.

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  • TRE SETTIMANE TRA DUBBI E PAURA

    La sentenza dell'ITIA non era però definitiva e, sebbene fossero poche, le possibilità di una squalifica inflitta a Sinner erano comunque da considerare in caso di ricorso da parte della WADA, ovvero l'Agenzia mondiale anti-doping.

    Nel frattempo Sinner ha avuto modo di 'distrarsi' facendo piazza pulita negli Stati Uniti agli US Open, secondo Slam di una carriera sempre più al top a livello mondiale.

  • LA DECISIONE DELLA WADA

    La WADA, dopo essersi presa ulteriore tempo per analizzare il caso, ha deciso di presentare ricorso contro l'assoluzione di Sinner:

    "L'Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) conferma di aver presentato giovedì 26 settembre un ricorso alla Corte Arbitrale dello Sport (CAS) per il caso del tennista italiano Jannik Sinner, giudicato da un tribunale indipendente dell'International Tennis Integrity Agency (ITIA) senza colpa o negligenza per essere risultato positivo per due volte al clostebol, una sostanza proibita, nel marzo 2024. La WADA ritiene che la constatazione di “assenza di colpa o negligenza” non sia corretta ai sensi delle norme vigenti. La WADA chiede un periodo di ineleggibilità compreso tra uno e due anni. La WADA non chiede la squalifica di alcun risultato, salvo quella già inflitta dal tribunale di prima istanza.Poiché la questione è ora pendente davanti al CAS, la WADA non farà ulteriori commenti in questo momento".

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