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Scontri ad Amsterdam, cosa è successo con gli ultras israeliani del Maccabi Tel Aviv: fischi durante il minuto per Valencia, bandiere palestinesi e cori contro i bambini di Gaza

Sessantadue arresti dopo gli scontri ad Amsterdam prima e dopo la partita di Europa League tra Ajax e Maccabi Tel Aviv, stravinta dalla squadra di Farioli per 5-0. C'erano enormi timori da diverso tempo per l'arrivo dei tifosi israeliani nella stessa giornata delle manifestazioni pro Palestina in città. Alla fine risultati fondati.

Visto l'arrivo della squadra israeliana, diversi gruppi pro-Palestina avevano deciso di organizzare una pacifica protesta contro la presenza israeliana nei dintorni dello stadio Johan Cruyff Arena, spostata dalla sindaca di Amsterdam in un altro punto della città. Gli scontri sono comunque avvenuti, con i sostenitori del Maccabi Tel Aviv, i famigerati Maccabi Fanatics schierati notoriamente verso l’estrema destra nel paese israeliano, riportati in patria in seguito all'invio di due aerei "di soccorso".

L'invio è stato voluto dal primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, che ha espresso preoccupazione dopo l'aggressione post partita ai connazionali ad Amsterdam, definendola "una nuova Notte dei Cristalli", ovvero la famosa notte tra il 9 e il 10 novembre del 1938, quando avvenne un'ondata di pogrom (aggressioni) antisemiti nella Germania nazista.

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Ma cosa ha portato agli scontri ad Amsterdam e all'aggressione di diversi ultras del Maccabi Tel Aviv?