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Ryan Gauld NXGN GFXGOAL

Ryan Gauld, il ragazzo prodigio che si era guadagnato il soprannome di ‘Messi scozzese’

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Vancouver è molto lontana dalla Scozia, e lo è ancor di più da Barcellona.

E’ tuttavia in questa città canadese che si affaccia sul Pacifico che si può trovare colui che una volta era soprannominato il ‘Messi scozzese’. Si tratta di Ryan Gauld, un giocatore capace di fare a pezzi le difese della MLS. Gioca lì da ormai quasi due anni e, in questo arco di tempo, ha sfoggiato alcune di quelle qualità che lo avevano portato ad essere accostato al più grande giocatore di ogni tempo.

Si tratta di paragoni fatti quando era ancora un ragazzino. Fu allora che si ritrovò sulle spalle tutta la responsabilità dell’essere la grande stella che un Paese intero stava aspettando da tanto tempo. Lo hanno soprannominato il ‘Messi scozzese’ anche se era già chiaro a tutti che mai sarebbe stato all’altezza di quella etichetta. E chi potrebbe d’altronde? Sarebbe stato forse meglio parlare di lui come del prossimo Kenny Dalglish o forse del prossimo Denis Law, ma così non è stato.

Gauld, alla fine, non è diventato l’eroe che tutta la Scozia aspettava, o almeno non lo è diventato ancora. Dopo aver collezionato una battuta d’arresto dopo l’altra in giro per l’Europa, ha apparentemente trovato molto lontano da casa, il posto ideale nel quale esprimersi al meglio.

  • Gauld Dundee RobertsonGetty

    L'inizio di tutto

    Gauld è cresciuto calcisticamente nel Dundee United. E’ entrato a far parte del settore giovanile del club quando aveva nove anni, ma per lui la vera svolta è arrivata sette anni dopo, quando si è rapidamente trovato ad essere considerato una vera superstar.

    Ha fatto il suo debutto nella Premier League scozzese nel maggio del 2012, a soli diciassette anni, sostituendo in una partita Johnny Russell, un giocatore che poi avrebbe ritrovato tempo dopo in MLS. Un anno dopo, nella sua prima partita da titolare, ha poi anche segnato il suo primo goal da professionista contro il St. Johnstone.

    Già a fine 2013 si è iniziato a parlare di lui a livello globale. I suo nome venne allora accostato a quello di diversi club di Premier League e si disse che il tecnico del Manchester United, David Moyes, si era mosso in prima persona per vederlo da vicino. Ma non è tutto.

    Anche Everton, Liverpool, Roma e Real Madrid vennero dati sulle sue tracce e questo per un motivo molto semplice: la sue prestazioni erano di un livello tale da fargli addirittura oscurare Andrew Robertson, un compagno di squadra che poi sarebbe effettivamente arrivato a giocare a livelli altissimi. All’epoca nessuno aveva dubbi su chi puntare su Gauld e Robertson: il primo era considerato un futuro campione, mentre in pochi avrebbero immaginato una carriera ricca di trofei per il secondo.

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  • Gauld DundeeGetty

    Perché il 'Messi scozzese'?

    Durante la sua rapida ascesa, Gauld è stato subito paragonato a Messi. I due si somigliavano dal punto di vista fisico e nel modo di portare palla.

    Fin da giovanissimo, il talento scozzese ha mostrato di avere tutte le caratteristiche proprie di un vero numero 10 e in un certo senso il suo calcio non era adatto a quello che si giocava nel suo Paese: lui era più moderno e creativo.

    Nella sua ultima stagione al Dundee United ha segnato otto goal in trentotto partite, prima di trasferirsi allo Sporting Lisbona. Per lui si è trattato di un salto importante e tra l’altro in molti erano convinti che proprio in Portogallo avrebbe trovato un calcio ideale per quelle che erano le sue caratteristiche.

    Quel trasferimento gli ha consentito di lasciarsi alle spalle le aspettative che stavano giornalmente crescendo sempre di più in Scozia, il tutto mentre il soprannome di ‘Messi scozzese’ stava iniziando ad assumere una vita propria.

    “Sono riuscito a scappare dall’etichetta di ‘Piccolo Messi’ e ne sono abbastanza contento - ha spiegato al ‘Telegraph’ dopo essersi trasferito in Portogallo - E’ tutto strano, è un soprannome nato solo perché sono piccolo e mancino e già dopo le prime quattro o cinque partite giocate con il Dundee”.

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  • Ryan Gauld Sporting Lisbon Primeira Liga 010814Getty Images

    Il grande trasferimento

    Gauld ha firmato un contratto di sei anni con lo Sporting che prevedeva una clausola di rescissione da ben 60 milioni di euro. Il club lusitano era famoso per saper gestire al meglio i propri giovani ed i propri talenti e fu anche questo che lo spinse ad accettare proprio il Portogallo e Lisbona.

    “Molti grandi talenti, come Luis Figo, Cristiano Ronaldo e Nani, sono cresciuti nello Sporting - ha spiegato Gauld a ‘Match of the Day’ - e quindi sapevo che avrei trovato le persone giuste per migliorarmi”.

    Gauld e Nani hanno anche visto le loro strade intrecciarsi, quando il campione portoghese è tornato allo Sporting in prestito dal Manchester United nella stagione 2014-2015.

    “Nani è molto bravo con me. Dopo ogni allenamento si assicura che tutto vada bene e anche durante l’allenamento fa in modo che io resti sempre concentrato”.

    L’avventura di Gauld in Portogallo non si rivelerà tuttavia così bella.

  • Ryan Gauld - Sporting LisboaAFP PHOTO/ PATRICIA DE MELO MOREIRA (Photo credit should read PATRICIA DE MELO MOREIRA/AFP/Getty Images)

    Problemi con lo Sporting

    Gauld, nonostante sia stato subito inserito nella lista Champions, viene inizialmente aggregato allo Sporting B. Ha fatto il suo esordio in seconda squadra nell’agosto del 2014, sostituendo l’attuale stella del Fulham, Joao Palhinha, in una partita persa contro il Farense.

    Il debutto in prima squadra è arrivato nel dicembre dello stesso anno in una gara di Coppa di Lega portoghese vinta contro il Boavista, al termine della quale viene eletto miglior giocatore della partita. La sua prima stagione si chiuderà con due goal segnati in cinque presenze, le uniche cinque della sua avventura allo Sporting.

    Nelle annate successive Gauld inizierà un lungo giro in prestito che lo porterà prima al Vitoria Setubal, poi all’Aves, al Farense e all’Hibernian. Quattro anni nei quali ha collezionato appena 52 presenze ed un grave infortunio al tendine del ginocchio nel corso della stagione vissuta all’Hibernian.

    Nel 2019, lo Sporting ha poi deciso che era arrivato il momento di considerare chiuso il suo rapporto con Gauld. Il talento scozzese è quindi ripartito dal Farense, club della seconda divisione portoghese.

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  • Gauld Farense 2020-21Getty

    La forma ritrovata al Farense

    Prima che scoppiasse la pandemia, Gauld ha vissuto il suo miglior momento di forma di sempre, tanto che ad inizio 2020 ha messo a segno qualcosa come sei goal in sette partite.

    Quando il campionato è stato sospeso a causa del Covid, il Farense si è visto garantita la promozione in massima serie, poiché era primo in classifica. Un primato ottenuto anche grazie alle prestazioni del giocatore scozzese e delle sue nove reti in ventuno gare.

    Segnerà nove goal anche nella stagione successiva, prima che gli arrivasse da Vancouver l’offerta che gli avrebbe dato la possibilità di cambiare completamente la sua vita.

  • Ryan Gauld, Vancouver Whitecapsinstagram.com/ryangauld

    Vancouver chiama

    Nel 2021 i Vancouver Whitecaps avevano bisogno di una stella. La loro ricerca condusse dritta a Gauld, un giocatore che al Farense aveva dimostrato di poter fare la differenza.

    L’operazione non è stata di quelle semplici, poiché una disputa contrattuale con il club lusitano ha reso tutto più in salita. C’erano inoltre da ottenere i permessi di lavoro e quelli necessari per arrivare in Canada in periodo di quarantena.

    “Sono stati molti gli ostacoli che abbiamo trovato lungo la strada - ha svelato Gauld - ma nemmeno per un secondo ho avuto la sensazione che quelli fossero i segnali di una decisione sbagliata. Ho sempre saputo che era quella la cosa giusta da fare e che il club aveva un gran potenziale”.

    I Vancouver Whitecaps avevano progettato di costruire la squadra attorno a lui. Gauld ha firmato un contratto di tre anni e mezzo per dar vita ad un impegno a lungo termine.

    “Cercavamo un giocatore adatto ai Whitecaps non solo per l’immediato, ma anche per il futuro - ha svelato il direttore sportivo e CEO Axel Schuster - Era una cosa che volevamo sia per migliorare la squadra che per compiere il passo successivo. Avevamo bisogno di quel tipo di giocatore, era l’elemento mancante”.

    “L’accordo che abbiamo trovato con lui è strutturato in modo che possa aiutare la squadra a lungo”.

    In quella prima metà di stagione di MLS, Gauld ha segnato sei goal in tutte le competizioni e capito in che modo poteva essere utile ai Whitecaps.

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  • Gauld trophy Whitecaps 2022Getty

    Campioni del Canada

    Quella del 2022 è stata la prima vera stagione di Gauld in MLS e le sue statistiche sono state molto positive, visto che ha segnato otto goal e fornito nove assist.

    Le cose migliori le ha fatte tuttavia nel Canadian Championship, dove ha trascinato i Whitecaps alla conquista del secondo titolo della loro storia.

    I Whitecaps hanno sconfitto il Valour FC, il Cavalry FC e lo York United nella strada che li ha condotti alla finale, dove poi hanno affrontato il Toronto FC. La sfida si concluderà poi ai rigori, e Gauld trasformerà il primo tiro della serie.

    Il centrocampista scozzese verrà premiato con il George Gross Memorial Trophy, ovvero il riconoscimento che viene dato al miglior giocatore del torneo. Un premio meritato, considerando che è entrato nelle azioni di sei dei sette goal segnati dai Whitecaps nella competizione.

  • Gauld Whitecaps 2022Getty

    Stile di gioco

    Gauld è il 10 più moderno di un campionato nel quale continuano a prosperare i 10 vecchio stile.

    In MLS ci sono ancora molti trequartisti che aiutano poco in fase difensiva e che passeggiano per il campo in attesa del giusto passaggio. Gauld è un giocatore completo, un 10 come quelli che vediamo nel calcio europeo.

    Giocando in una squadra che non è certamente tra le più talentuose della MLS, Gauld propone un calcio che è fatto di goal, ritmo e tanta corsa. E’ tra i migliori giocatori del torneo, ma la mancanza di rifinitori ai suoi fianchi, penalizza certamente le sue statistiche.

    E’ un elemento che unisce la classica energie scozzese a tanta qualità, un mix che fa di lui un giocatore fondamentale per la squadra di Vancouver.

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  • Gauld MLS Whitecaps 2022Getty

    Cosa gli riserverà il futuro?

    Nonostante tutto il clamore generato nel suo Paese, Gauld non ha mai vestito la maglia della Nazionale scozzese. Nemmeno le buone prestazioni in MLS lo stanno spingendo verso una convocazione, tanto che ha ammesso di non ricevere ormai da anni notizie dalla sua Federazione.

    Ci sarebbe tuttavia un’altra opzione per lui: il Canada.

    Qualora dovesse rispettare il contratto che lo lega ai Whitecaps, diventerebbe idoneo per la richiesta della cittadinanza canadese e potrebbe dunque aspirare per una convocazione per i Mondiali del 2026. In un’intervista rilasciata ad ‘Away from the Numbers’, ha ammesso che è un qualcosa che potrebbe prendere in considerazione.

    “Non ci ho mai pensato in realtà, ma nessuno può dire cosa accadrà in futuro. Non voglio forzare nessuno, vedremo cosa accadrà tra qualche anno”.

    “Per me è molto importante sapere dove sarà la prossima stagione, non è una cosa che mi è accaduta spesso in carriera”.

    Gauld ha ancora tanto calcio avanti a sé. Ha solo ventisette anni ed il meglio deve ancora venire.

    Quasi certamente non sarà mai all’altezza del soprannome che gli avevano affibbiato e potrebbe non diventare mai quell’eroe che in Scozia immaginavano, ma si sta costruendo una bella carriera.

    “Sono stato in giro per tanti anni - ha ammesso al ‘Sunday Mail’ - Ma sento di avere ancora molto da dare. Mi piace pensare di avere avanti a me ancora dieci anni di carriera”.